24/10/18

Roma - San Lorenzo abbraccia Desirèe e contesta la carogna e sciacallo Salvini




Giovedì, una ragazza di sedici anni è morta di overdose dopo essere stata violentata da un gruppo di uomini. La San Lorenzo solidale ha lanciato un appuntamento pubblico per venerdì 26 ottobre, per stringersi attorno alla famiglia e agli amici di Desirée, per combattere la paura contro qualsiasi strumentalizzazione


Giovedì scorso nel quartiere di San Lorenzo Desirée, una ragazza di soli sedici anni, è morta di overdose dopo essere stata violentata da un gruppo di uomini.

Una tragedia che ancora una volta colpisce una giovane donna. Una violenza avvenuta all’interno di un luogo abbandonato da anni, in un quartiere in cui l’eroina è tornata a essere emergenza, stretto tra mille contraddizioni e abbandonato a se stesso, lasciato alla mercé degli interessi mafiosi e speculativi.
Questa tragedia colpisce San Lorenzo e tutta la città, producendo paura in chi ci vive e le attraversa.

L’unico antidoto alla paura è affrontarla collettivamente. Non si risolverà con la retorica e le strumentalizzazioni che alimentano odio, ma assumendoci la responsabilità di un territorio e prendendocene cura. Scendiamo in strada per essere vicini alla famiglia di Desirée, per rompere la paura che queste tragedie innescano, per affermare che la sicurezza è un lavoro quotidiano e collettivo.

Per questo invitiamo tutte e tutti a piazza dell’Immacolata venerdì 26 ottobre alle ore 18:00.San Lorenzo Solidale




Qui l’evento su facebook

Contestazioni davanti allo stabile dell'omicidio: "Sciacallo". Il ministro rinuncia alla visita ma dice: "Torno con la ruspa"



Un presidio con tante donne porta solidarietà alla giovane Desirée, barbaramente uccisa a Roma. Accuse contro il Ministro dell’Interno, che non riesce ad avvicinarsi allo stabile, «Arrivi sempre dopo, per le passerelle»



«Sciacallo, sciacallo», «Arrivi sempre dopo», «Fuori fascisti e spacciatori dai quartieri». Così è stata accolto questa mattina Matteo Salvini a San Lorenzo. Il Ministro dell’Interno si è presentato intorno alle 12.30 in via dei Lucani, provando a raggiungere lo stabile in cui è stata barbaramente uccisa Desirée, una ragazza di appena 16 anni originaria di Cisterna Latina.

Già dalle prime ore del mattino, sul luogo dell’omicidio erano giunte tante manifestazioni di solidarietà. Fiori, candela e la presenza di abitanti del quartiere e molte donne. «Non si può morire così, a 16 anni. Quella ragazza potevo essere io, che ho solo qualche anno in più di Desirée» – ha detto davanti alle telecamere una studentessa della Sapienza – «In Italia c’è un’emergenza che si chiama femminicidi. Centinaia di donne vengono uccise ogni anno. Gli assassini hanno tutti una caratteristica in comune: sono uomini».



Il presidio si è andato ingrossando con il passare delle ore. Sotto la grande scritta «Giustizia per Desirée», sono comparsi i primi striscioni sotto la grande scritta: «Le strade sicure le fanno le donne», «No alle strumentalizzazioni sul corpo di Desirée». Le tante donne accorse a portare solidarietà alla ragazza uccisa hanno intonato cori contro i femminicidi e la violenza maschile sulle donne.

Quando intorno alle 12.30 in via dei Lucani è arrivato il Ministro, gli animi si sono surriscaldati. Alcuni elementi isolati lo hanno applaudito, riuscendo ad avvicinarsi alle telecamere. Tra loro qualcuno ha gridato: «Serve Benito, non basta Salvini». Tutto il resto del presidio, però, ha contestato la passerella dell’esponente leghista e la strumentalizzazione della drammatica vicenda. Le donne hanno occupato la strada e così Salvini non è riuscito ad avvicinarsi allo stabile, rimanendo a distanza circondato dalle telecamere.

Mentre un cordone della celere bloccava le manifestanti, un ragazzo, molto giovane, si è avvicinato a un poliziotto e gli ha detto: «Vorrei chiederle come funzionano le segnalazioni in Questura, che succede quando arrivano. Io abito qua, in questa strada. Da casa mia abbiamo fatto cinque segnalazioni, ma poi non è successo niente. Ho una sorella di 17 anni, poteva essere lei. Io so che a questi che manifestano li tenete sempre sotto controllo e li denunciate in continuazione, perché non vi preoccupato dei problemi veri?». «Procedure», ha risposto l’agente.

Intanto, il presidio ha provato a muoversi per avvicinarsi al Ministro, ma è stato bloccato. «Fuori la mafia e lo spaccio dal quartiere», «Fuori spacciatori, stupratori e fascisti da San Lorenzo», gridavano le manifestanti.





Domani alle 14, il movimento Non Una Di Meno sarà in piazza del Campidoglio per dire «Basta violenza maschile. Basta strumentalizzazioni sui nostri corpi». Mentre venerdì alle 18, in piazza dell’Immacolata, San Lorenzo solidale lancia un presidio di solidarietà con Desirée e di denuncia dell’abbandono del quartiere


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