Dopo
la manifestazione di venerdì 26 ottobre per le vie cittadine in occasione della
giornata nazionale contro governo, razzismo e sfruttamento che ha visto la
partecipazione visibile e determinata anche delle operaie della Montello in
lotta per la difesa del posto di lavoro e che si è conclusa sotto la sede della
Cgil di Bergamo con la denuncia pubblica dell'immobilismo di questo sindacato
che è stato con le mani in mano a guardare le 17 operaie buttate in strada dal
1 ottobre, in aperta violazione dell'accordo sindacale di cambio appalto che
loro stessi avevano firmato e che prevedeva il passaggio di tutte le
lavoratrici della cooperativa uscente.
Ora
per cercare di correre ai ripari sabato 27 ottobre i delegati della Cgil, che
contano la stragrande maggioranza degli iscritti alla Montello, si sono
inventati una raccolta di firme tra le operaie, una toppa peggiore del buco che
hanno fatto.
Un
segnale di debolezza segno che la denuncia e la mobilitazione di questi giorni
comincia a fare effetto e aprire contraddizioni al loro interno.
Lo
Slai cobas sc toglie ogni alibi ai giochi di questi delegati, che ora cercano
di mostrarsi come quelli che vogliono aiutare le lavoratrici, quando invece
dentro la Montello hanno sempre cercato di intimorire e fermare la lotta delle
operaie (vedi diffida allegata), e rilancia la proposta di organizzare uno
sciopero unitario per la settimana entrante in cui venga messo al centro il
rientro immediato alla Montello delle 17 operaie.
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