30/09/23
28 settembre Giornata internazionale per l'accesso a un aborto sicuro a Milano. Verso l'assemblea donne/lavoratrici del 12 ottobre
28/09/23
28 settembre a L'Aquila: Presidio davanti all'ospedale per l'aborto sicuro e sanzionamento del Tribunale contro l'assoluzione degli stupratori di una ragazza minorenne
Nella giornata internazionale per l'aborto sicuro si è svolto oggi a L’Aquila un presidio davanti all’ospedale per un aborto libero sicuro e gratuito.
27/09/23
26/09/23
Il Tribunale de L'Aquila va "sanzionato" dalle donne! subito e al nuovo processo
23/09/23
La fece a pezzi ma ora può "riparare"... Le donne uccise, stuprate non possono avere giustizia da questi Tribunali borghesi. Che fare, noi donne? Assemblea Donne/Lavoratrici il 12 ottobre
22/09/23
L'Assemblea Donne/Lavoratrici si terrà il 12 OTTOBRE - Fate circolare
Meloni e figlia: "io posso..." - Un commento
UN COMPORTAMENTO RIPROVEVOLE
18/09/23
E' in atto un grande sciopero generale dell'industria dell'auto negli USA, compreso nel gruppo Stellantis
Prime informazioni da diverse fonti americane
Negli Stati Uniti è iniziato lo sciopero di lavoratrici e lavoratori del sindacato United auto workers (Uaw) contro Ford, General motors (Gm) e Stellantis. Chiamate anche Big three, i tre marchi rappresentano circa il 40% delle vendite di auto negli Usa.
La mobilitazione
A partire dalla mezzanotte statunitense (più o meno le sei italiane), circa 13mila lavoratori hanno incrociato le braccia per lo Stand up strike, la nuova strategia di lotta inaugurata dal sindacato. Per ora, a fermarsi saranno i dipendenti di tre grandi stabilimenti: quello di General motors a Wentzville, in Missouri, il Ford Bronco nel Michigan e lo stabilimento Jeep di Stellantis a Toledo, in Ohio. Lo sciopero prevede che, dopo questa iniziale mobilitazione, altri stabilimenti potranno essere chiamati a turno per dare il loro contributo nella protesta.
La Cnn spiega che per la prima volta uno sciopero guidato dal sindacato Uaw, nato nel 1935 e con più di 400mila iscritti, colpisce contemporaneamente gli stabilimenti di tutte e tre le grandi industrie dell’auto. L’annuncio della mobilitazione è arrivato con lo scoccare della mezzanotte di giovedì 14 settembre, quando è scaduto il contratto collettivo di lavoratrici e lavoratori degli stabilimenti.
Dopo il fallimento del tentativo di trovare all'ultimo minuto un accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, il leader del maggiore sindacato che li raccoglie, lo United Auto Workers aveva annunciato lo sciopero. "Colpiremo tutti e tre i Big Three contemporaneamente". Lo sciopero avviene in uno stabilimento di ciascuna delle tre principali case automobilistiche: uno stabilimento GM a Wentzville, Missouri; una struttura Stellantis a Toledo, Ohio; e uno stabilimento Ford a Wayne, Michigan, ma solo per le operazioni di assemblaggio finale e verniciatura.
Da tempo il sindacato ha avviato le trattative con i vertici delle aziende, ma non si è arrivati a un accordo. Nell’ambito dei negoziati, due giorni fa Ford ha messo sul piatto un’offerta che considerava "storicamente generosa, con significativi aumenti salariali”, ma che è stata rigettata perché non in linea con le richieste del sindacato.
Le richieste del sindacato
Le richieste vertono sull’investimento di parte dei grandi guadagni delle Big three (21 miliardi nei primi sei mesi del 2023 e 250 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni) in misure in grado di migliorare la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori. Aumenti salariali “a due cifre” (circa il 40%) in quattro anni, contro il 10% proposto dalle aziende, così da poter adeguare gli stipendi sull’aumento dell’inflazione; aumenti delle pensioni; turni meno massacranti. “Lavoriamo 60, 70, 80 ore a settimana solo per sbarcare il lunario. Questa non è vita. È ora di cambiare”, si legge nel manifesto delle rivendicazioni sindacali.
Inoltre, lavoratrici e lavoratori chiedono la reintegrazione di alcuni diritti persi durante gli anni della grande crisi delle industrie automobilistiche del 2007-2009, quando anche i sindacati fecero un passo indietro su alcune concessioni per permettere agli impianti di rimanere aperti. Oggi la situazione è cambiata. “Profitti record equivalgono a contratti record”, ha affermato il presidente di Uaw Fain, che nel video di lancio della mobilitazione ha detto: “Il nostro fine non è scioperare ma negoziare un contratto. Questo è un momento decisivo per la nostra generazione”.
La replica delle aziende
Ford si è detta impegnata a raggiungere un accordo che "premi i nostri dipendenti e protegga la capacità di Ford di investire nel futuro". Gm si è detta delusa dallo sciopero e ha aggiunto che continuerà "a contrattare in buona fede". Stellantis da parte sua ha annunciato che adotterà "decisioni strutturali adeguate per proteggere le operazioni in Nord America"
16/09/23
Iran - Nell'anniversario dell'uccisione di Mahsa Amini la repressione feroce non ferma la nuova grande mobilitazione
BEN FATTO!: “Fuori dai c…”, le ragazze della Casa delle Donne sfrattano i consiglieri di centro destra alla serata d’inaugurazione
“Siamo stati aggrediti con bottiglie, vino e altri oggetti, a tal punto che stato necessario l’intervento della Digos, presente all’evento, per scortarci fuori dalla struttura – ha detto il consigliere della Lega Mattia Roggero – C’è chi ha addirittura urlato “fuori fascisti”. Sono comportamenti inaccettabili di cui parleremo con il Sindaco Abonante e per i quali chiederemo la revoca del locale. Siamo consiglieri e il nostro compito è anche quello di per tutelare la città.”
15/09/23
Meloni/Orban: "Dio, Patria e Famiglia"
Al convegno a Budapest sulla natalità va in scena il moderno medioevo: Meloni e Orban confermano la loro alleanza "nel nome di Dio".
"A Budapest, casa del padre del sovranismo europeo Orbán, per il Forum demografico, Giorgia Meloni non ci pensa su due volte e promette «lotta dura» appunto per difendere «l’identità delle famiglie, Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà». Difesa, sì, perché «tutto ciò che ci definisce è sotto attacco e questo è un pericolo per la nostra identità nazionale, per la famiglia, per la nostra religione». Quando Meloni parla di famiglia, va da sé, intende solo quella tradizionale. Il Dio che difende è quello cristiano e anche se la premier non lo dice a chiare lettere nell’elenco dei princìpi «da difendere» c’è anche la purezza etnica". (da Il Manifesto)
Chiaramente la Meloni, trovandosi pienamente a suo agio in questo Forum, ha ritirato fuori la sua etichetta: "Sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono una cristiana".
D'altra parte chi introduce i lavori, uno psicologo canadese, Jordan Patterson, dichiara: "Gli esseri umani stanno bene solo in famiglia", "non c'è sanità se i bambini frequentano omosessuali o genitori divorziati"
Lo scopo di questa ripresa dei peggiori e beceri principi reazionari è altrettanto di bassa lega: la richiesta "ad Orban di aderire al gruppo dei Conservatori, da lei guidato, nell'Europarlamento per rafforzare il gruppo in vista delle europee e fare da contrappeso alla maggioranza Ursula che punta a vincere le prossime europee" (da La Repubblica).
L'humus medioeval/fascista al servizio dei concreti interessi di potere.