Lui è Daniele Faggi, proprietario dell'azienda dov'è morta Luana D'Orazio, inghiottita dall'orditoio manomesso perché coi sistemi di sicurezza attivati faceva perdere l'8% della produzione.
Per quella morte ha patteggiato un anno e mezzo di carcere che non sconterà mai
Ebbene questo vigliacco ieri filmava fuori dall'azienda chi si avvicinava al banchetto per la raccolta firme per una legge che approvi l'omicidio sul lavoro.
Purtroppo nessuna delle colleghe e colleghi della ragazza, morta a 22 anni, si è azzardata a firmare.
Sfruttati, intimiditi e terrorizzati: questo è il mercato del lavoro in Italia, dove la vita di un lavoratore non vale niente.
Nessun commento:
Posta un commento