10/02/25

Il valore dello sciopero delle donne - verso l'8 marzo


Per le donne ogni attacco alle condizioni di lavoro e di vita non è mai solo economico o sindacale, 
perché esso è sempre impregnato di motivi ideologici, di concezioni e politiche reazionarie.

Questo oggi è sempre più chiaro a fronte degli attacchi del governo Meloni che, al di là dei loro effetti concreti, economici, di peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne, e di dare mano libera ai padroni per discriminazioni sessiste, razziste, per licenziamenti, per applicare alle donne contratti peggiori, si ammantano di un carico ideologico, fascista/patriarcalista. E questo è l'aspetto più pericoloso.

Mentre si tolgono i diritti per/sul lavoro, aumenta l'oppressione, la subordinazione, la legittimazione di un clima generale da moderno medioevo; mentre si nega il lavoro alle donne, si rimandano a casa le lavoratrici, si usa da parte del governo e del vaticano una celebrazione della famiglia e del ruolo in essa delle donne, unita ad una incessante campagna sul fare figli per il capitale e per la guerra unita ad una campagna "terrorista" di attacco al diritto d'aborto. Si vuole fare della famiglia sempre più uno strumento di ammortizzatore sociale ma anche di controllo, normatività, di subordinazione delle donne. Questo tipo di famiglia non fa che rafforzare la supremazia degli uomini sulle donne, sviluppa concezioni maschiliste e fortemente oppressive, di proprietà da parte dei maschi verso le donne, di odio quando le donne si ribellano a questi rapporti e scelgono di romperli. Per questo questa famiglia sta diventando anche il principale luogo di violenze contro le donne e di femminicidi.

Meloni/Salvini e i suoi ministri fascisti/beceri, all'insegna di "Donna, madre, cristiana", propagandano una immagine di donna che sia essenzialmente "madre e cristiana"; una famiglia fatta rigidamente di uomini e donne, bianchi, occidentali, basata sul suprematismo dei valori/cultura cristiani e occidentali, cercando di sviluppare, in particolare nelle scuole, e attraverso i mass media a loro servizio, un humus razzista verso gli altri popoli e le loro culture. 
Questi "valori" da moderno fascismo sono funzionali oggi alla partecipazione, complicità con le guerre imperialiste, all'attivo neo colonialismo dell'Italia, all'attacco ai popoli e alla loro resistenza che ha al centro oggi la giuste, legittima resistenza del popolo palestinese.

Lo sciopero delle donne è, deve essere, uno strumento di lotta di valore storico, strategico, di rottura contro tutto questo.

Lo sciopero delle donne intreccia la questione di classe alla questione di genere, perchè dobbiamo rompere le doppie catene! Quindi è una lotta per affermare il punto di vista delle donne in tutti gli ambiti, la nostra piattaforma e il nostro protagonismo e doppia determinazione. Per affermare la necessità della rivoluzione!

Per questo lo sciopero delle donne è inconciliabile e radicale contro ogni economicismo e riformismo. Tutta la vita deve cambiare!

Uno sciopero internazionalista che si unisce agli scioperi, alle manifestazioni delle donne che nell'8 marzo scendono in lotta in tutto il mondo, collegando con un forte filo rosso la maggiorparte delle donne, più sfruttate, oppresse, più attaccate nei diritti fondamentali, dai paesi imperialisti ai paesi oppressi dall'imperialismo, unendoci fortemente soprattutto alle donne palestinesi e alle donne in prima fila nelle guerre rivoluzionarie, dall'India, alle Filippine, alla Turchia/Kurdistan... 

Uno sciopero costruito autonomamente dalle lavoratrici, dalle operaie, dalle precarie, dalle disoccupate, dalle ragazze, dalle casalinghe. 
Lo sciopero delle donne è in distinzione/scontro con la linea e la prassi dei sindacati confederali, di cui sono fortemente ipocrite le parole che diranno anche in questo 8 marzo, a fronte di una linea, azione di collaborazione padronale verso le discriminazioni, molestie sessuali, ecc. che subiscono le lavoratrici. 
La nostra critica agente si rivolge anche alla maggiorparte dei sindacati di base che o per incomprensione o per opportunismo cosciente negano e soffocano la marcia in più delle donne.

Lo sciopero delle donne ha anche una funzione di critica/lotta pratica verso i lavoratori, in particolare sui posti di lavoro, come verso i proletari in generale, contro le concezioni maschiliste, sessiste presenti tra i proletari, fino ai femminicidi. 
Lo sciopero delle donne chiama i lavoratori d’avanguardia a non limitarsi ad esprimere appoggio e solidarietà alla lotta delle donne, ma fare una lotta pratica contro il maschilismo. Un operaio non può lottare per migliorare le proprie condizioni materiali e non prendere posizione sulle discriminazioni sessiste, un operaio non può denunciare le condizioni di insicurezza in fabbrica e tacere sulle molestie sessuali. 
Gli operai con coscienza di classe devono comprendere che quegli aspetti di oppressione non sono che l'ennesima manifestazione dello sfruttamento e della oppressione/repressione del sistema del capitale, e che qualunque prospettiva rivoluzionaria che non facesse propria la trasformazione rivoluzionaria della condizione femminile, sarebbe una prospettiva rivoluzionaria mutilata.

VIVA LO SCIOPERO DELLE DONNE!

Una testimonianza diretta di quanto sta accadendo in Cisgiordania a Tulkarem - dal presidio di Terni

Ieri è arrivato a una compagna del SRP presente al presidio un messaggio e un grido, proveniente direttamente dalla Palestina, per chiedere di diffondere e far conoscere un video che spiega cosa sta accadendo in Cisgiordania, nel campo di Nour Shams, distretto di Tulkarm, nella città di Anan. 

Questo è il messaggio: "Buonasera cara, ti ho inviato un link che spiega l'omicidio di una ragazza di 23 anni incinta di otto mesi. Hanno ucciso lei e il suo bambino a sangue freddo oggi nel campo di Nour Shams, distretto di Tulkarm, nella mia città. Affinché il mondo intero possa vedere la bruttezza e il crimine di questa criminale occupazione israeliana, cosa ci sta facendo"

Questo è il video, sottotitolato in italiano:

"Non si ferma la furia omicida di Israele. Dopo il cessate il fuoco a Gaza, ecco cosa sta succedendo in Cisgiordania. Qui siamo nel campo di Nour Shams, distretto di Tulkarm, dove il 9.02.25 le forze armate israeliane hanno ucciso a sangue freddo una ragazza di 23 anni incinta di otto mesi con il suo bambino, e ferito gravemente suo marito. Le incursioni dell'esercito israeliano, che si sono estese nella città di Tulkarem in una pericolosa escalation, hanno provocato anche la distruzione diffusa delle infrastrutture e costretto i residenti a lasciare le loro case. L'esercito israeliano ha inviato grandi rinforzi militari, inclusi veicoli pesanti e bulldozer, al campo di Nour Shams e ha lanciato incursioni e raid che hanno colpito decine di case nelle sue vicinanze, con proiettili veri, enormi esplosioni, aerei da ricognizione che volavano a bassa quota. Ha inoltre imposto un assedio al campo da tutti i suoi lati. Le incursioni continueranno anche durante il Ramadan"


06/02/25

A proposito della "educazione" che lo Stato dovrebbe fare nelle scuole... Marx scrive:

"È assolutamente da respingere una "educazione del popolo per opera dello Stato."
Piuttosto si debbono ugualmente escludere governo e Chiesa da ogni influenza sulla scuola... è lo Stato, al contrario, che ha bisogno di un'assai rude educazione da parte del popolo.

Ma l'intero programma, nonostante tutta la fanfara democratica, è continuamente ammorbato dallo spirito di fede servile nello Stato... o, ciò che non è meglio, dalla fede democratica nei miracoli, o è piuttosto un compromesso tra queste due specie di fede nei miracoli, entrambe ugualmente lontane dal socialismo".
(Karl Marx, Critica del programma di Gotha, 1875, IV)

E FIGURIAMOCI OGGI CON IL GOVERNO FASCISTA E LO STATO CHE ABBIAMO...

05/02/25

Al Consiglio comunale sugli asili si è sentita la voce determinata delle lavoratrici Slai cobas: la lotta ha permesso un passo indietro nella privatizzazione e sempre la lotta ci porterà a nuovi risultati

Il sindaco di Taranto, Melucci, aveva cercato di privatizzare tutti gli asili comunali di Taranto, affermando "categoricamente" che non avrebbe fatto alcun passo indietro in questa inaccettabile decisione. La mobilitazione delle educatrici degli asili, dei genitori dei bambini e delle lavoratrici delle pulizie/ausiliariato - da tanto tempo in lotta contro le vergognose condizioni di lavoro e salariali - ha invece imposto il passo indietro: nessuno asilo verrà privatizzato. Certo il sindaco ci ritenterà cercando di privatizzare 2 asili ancora da aprire - ma anche questo se lo dovrà rimangiare.

Ma la lotta delle lavoratrici dell'ausiliariato continua e ancora più di prima, perchè solo la lotta fa ottenere risultati - pur in questa fase in cui dalle Istituzioni locali al governo Meloni vogliono attaccare i diritti dei lavoratori e salvaguardare solo gli interessi, i profitti dei padroni.

Su questo ieri vi è stata la voce determinata, chiara, di forte denuncia anche di pratiche totalmente illegali, da parte delle lavoratrici Slai cobas nel consiglio comunale monotematico sugli asili. Riportiamo di seguito l'intervento della RSA dello Slai cobas e la sua intervista ad una Tv regionale.

Ma vogliamo sottolineare una cosa: rompendo l'andazzo per cui in queste occasioni parla solo il dirigente dell'organizzazione sindacale, ieri invece per lo Slai cobas ha parlato la lavoratrice, perchè sono loro che prendono nelle mani la lotta, non solo in termini pratici ma politici.

 

L'intervento al Consiglio comunale

03/02/25

Nell'8 marzo: contro il governo fascista Meloni, con la resistenza palestinese, contro i femminicidi, contro l'orrore imperialista

Gli interventi chiari delle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario nell'assemblea nazionale di Nudm del 1 febbraio.
PALERMO
Questo sciopero dell’8 marzo, che ricade di sabato quest’anno, è una sfida, una compagna ha detto sciopero permanente, noi diciamo inserito in un percorso di lotta di lunga durata. Sembra scontato dirlo ma è bene ribadire che lo sciopero dell’8 Marzo non è una tappa rituale, e oggi ancora di più perchè cade in una fase specifica, quella con il governo Meloni al potere. 
Nell’appello di Nudm si scrive in merito alla fase di oggi del fascismo 3.0 che avanza, noi parliamo di "moderno fascismo" e del moderno medioevo che avanzano, con un attacco sempre più pesante non solo alla condizione di lavoro/non lavoro delle donne e non solo, ma alla nostra intera vita, all’interno di una onda nera che avanza sia nazionalmente che sul piano internazionale, vedi Trump/USA, Milei/Argentina, Netanyahu/Israele; il genocida Netanyahu che il governo Meloni, a dispetto della Corte penale internazionale di giustizia, accoglierebbe con i tappeti d’oro. 
Gli aspetti dell'attacco alle nostre vite sono tanti ed ad ampio raggio: aborto, lavoro, violenza e femminicidi, repressione… la classe borghese al potere si è vestita da donna con la Meloni ma è una donna che certamente non ci può rappresentare, questo governo è improntato sull’ideologia fascista contro cui lottare in ogni ambito. 
La scuola per questo governo è uno dei luoghi in cui l'attacco è tra i più chiari: una scuola che deve essere sempre più militarizzata, al servizio della guerra imperialista, improntata sulla logica “Dio, patria, famiglia”, pensiamo all’ultima riforma annunciata, con il dirottamento dei fondi per l’educazione sessuo-affettiva all’educazione delle studentesse e studenti alla fertilità e infertilità…L'anno scorso c'è stato l'invito alle scuole anche medie agli "stati generali della natalità", adesso fondi per la formazione sulla fertilità. 
Tutto questo deve essere portato nello sciopero dell'8 marzo.
Noi lavoriamo principalmente verso e con le lavoratrici, precarie, operaie in alcune fabbriche al nord che stanno subendo non solo il controllo/discriminazione, diciamo tra virgolette "normale" che si subisce sul posto di lavoro ma anche una repressione padronale/poliziesca perché lottano e scioperano. A Palermo in una manifestazione delle precarie delle cooperative sociali siamo state quasi denunciate dalla polizia perché abbiamo portato in piazza la bandiera della Palestina, che ci volevano togliere e non abbiamo tolta. E quindi le bandiere della Palestina e la forte e attiva solidarietà alle donne palestinesi e al popolo saranno ancora e ancora con noi nello sciopero. 
Lavoreremo come sempre attivamente per costruire e contribuire allo sciopero; già il 23/25 novembre ha espresso la potenzialità del movimento delle donne.
Informiamo poi che il sindacato a cui facciamo riferimento, lo Slai Cobas per il sindacato di classe,  indice lo sciopero dell’8 marzo, sabato, in cui comunque ci sono tante fette di lavoratrici, di operaie, precarie che lavorano; uno sciopero che impugniamo tutte, anche quelle di noi che non lavoriamo in quel giorno, per l’ampio senso che ha questo sciopero.

MILANO - Sì è fatto riferimento alla Palestina e alla resistenza… abbiamo visto in questi anni come le donne palestinesi hanno rappresentato uno dei centri pulsanti della resistenza di tutto un popolo e hanno saputo trasformare l'oppressione più brutale, odiosa, razzista, profondamente tesa alla distruzione del popolo palestinese, in una forza e in una resistenza indomabile. Crediamo che, anche il riferimento alle dichiarazioni del ministro Tajani che si è permesso di dire che Netanyahu sarebbe accolto con grande onore ecc da questo governo, ci deve far porre la questione del tipo di sostegno, di solidarietà attiva che occorre dare proprio quI in Italia e di come chiaramente schierarci.
C'è la questione dell'invio di armi a Israele ma anche ora dei carabinieri che andranno a "istruire" e avranno un ruolo attivo contro il popolo palestinese. 
Dare concretamente solidarietà alle donne, al popolo palestinese ci pone con forza la questione che occorre lottare contro questo nostro governo per cacciarlo - tenendo presenti le considerazioni che sono state fatte anche in questa assemblea sul ruolo che sta svolgendo in questo paese, con le zone rosse, con il fascismo che avanza…. Quindi come donne, come lavoratrici, come femministe, abbiamo un obbligo morale di lottare contro il nostro imperialismo e il ruolo sempre più attivo che svolge, e per sostenere le donne e la resistenza palestinese. 
Proprio oggi è notizia da alcuni siti di informazione sulla Palestina che gli aborti spontanei nelle condizioni attuali delle donne palestinesi sono aumentati del 300%. Abbiamo veramente la necessità su questo di essere ancora più determinate. 

TARANTO - Questo governo fascista della Meloni sta diventando veramente qualcosa di barbaro. 
In questo periodo stanno aumentando i femminicidi e le violenze contro le donne di tutti i generi e ci sono state anche delle sentenze che hanno significato altra violenza sulle donne. Si sta ritornando indietro al moderno Medioevo. 
Dobbiamo scendere in piazza contro questo governo che sparge un humus  fascista, di odio verso le donne; pertanto non possiamo solo limitarci a denunciare gli effetti, ma dobbiamo mettere in discussione l’intero sistema capitalista e imperialista che ha la sua espressione più reazionaria appunto nella doppia oppressione della maggioranza delle donne. 
Noi dobbiamo porci contro questo governo e non dobbiamo parlare solo di patriarcalismo perché qui è in atto proprio un moderno fascismo da parte dell'intero sistema capitalista/imperialista. 
La situazione mondiale è diventata veramente paurosa con Trump, Elon Mask che sono qualcosa di veramente degradante e reazionario per le donne così contro le immigrate/i, con un razzismo schifoso che avanza e che occorre contrastare assolutamente. 
C'è poi la questione palestinese, che è un nodo centrale di tutta questa situazione, perché veramente quello che sta succedendo in Palestina è qualcosa di aberrante, si sta autorizzando lo sterminio del popolo palestinese, delle donne, soprattutto dei bambini, cioè si sta normalizzando tutto questo, i governi, in prima fila il nostro della Meloni, stanno normalizzando questo orrore del sistema sociale imperialista. 
E questi governi dagli Usa, ecc non se ne vanno, vogliono più potere, per loro Israele è centrale in quella area e supportano lo sterminio del popolo palestinese. 
Sono questioni che noi dobbiamo portare con forza in piazza, centrali in questo sciopero.