08/07/24

Da settembre nuovo differente ciclo di Formazione marxista per lavoratori, lavoratrici - dal blog proletari comunisti


Con il professore Giuseppe Di Marco vogliamo riprogrammare la formazione marxista per i lavoratori che avevamo avviato da un pò di tempo e poi non siamo riusciti a continuare. Abbiamo fatto un primo ciclo di quattro lezioni. Dopo abbiamo avviato una riflessione per vedere come meglio proseguire affinchè lavoratori e lavoratrici, compagne e compagne potessero meglio e più stabilmente seguire e partecipare alla discussione. Purtroppo, come sempre, il carico di impegni di natura sindacale, politica, internazionale hanno preso tutto il tempo e soprattutto tutta l'attenzione dei compagni e compagne, dei lavoratori, per cui è diventato effettivamente estremamente difficile dare una continuità alla formazione iniziata.
 


Quindi ora dobbiamo riprendere la formazione marxista, ma in forme differenti. 


La formazione marxista è una condizione necessaria per la formazione di quadri operai, politici e sindacali che possano avere nelle loro mani gli strumenti per condurre l’attività in autonomia teorica. Autonomia nel lavoro verso i lavoratori, anello indispensabile della ricostruzione dell'organizzazione. 


Tutti i fattori del capitalismo, dell'imperialismo, gli effetti sulla condizione operaia, diventano sempre più evidenti, e animano lotte spontanee. Ma è necessario costruire l'organizzazione degli operai fondata sulla scienza rivoluzionaria della classe.


Ci rivolgiamo a tutte le avanguardie delle lotte operaie e proletarie che vogliano guardare oltre queste lotte e uscire dal recinto della contraddizione sindacale/politica su cui Lenin ci ha insegnato tanto. 

La Formazione marxista è parte integrante del nostro lavoro. Dobbiamo convincere gli operai che

formarsi teoricamente è altrettanto importante che condurre una lotta, che organizzare una manifestazione sindacale, e soprattutto vogliamo che i compagni comprendano che organizzare questo lavoro, pur essendo di carattere specifico, ha la stessa valenza di un lavoro politico, delle forme concrete con cui organizziamo normalmente la nostra attività politica. Come spesso si fa uno sforzo notevole per organizzare una manifestazione, in certi casi per organizzare uno sciopero, con le stesse caratteristiche occorre muoversi quando si vuole organizzare un ciclo di formazione marxista degli operai. 

E’ in questo senso che dobbiamo ripensare il lavoro. 


Questo lavoro non è un lavoro telematico, tutto il nuovo ciclo vogliamo realizzarlo in presenza, secondo le caratteristiche che abbiamo già utilizzato, e certe volte con piena riuscita. 

C'è stato un ciclo in presenza a Taranto che a suo tempo ha avuto un ruolo importante e ci ha chiarito anche gli strumenti per poterlo condurre. 

Noi, quindi, da settembre dobbiamo organizzare un ciclo di "lezioni" che siano in presenza, che prevedano l'organizzazione di riunioni, assemblee; per le assemblee non dobbiamo pensare ad assemblee di massa, ma assemblee che raccolgano i lavoratori che sono interessati e che vogliamo interessare. 

Faremo queste riunioni in presenza tenendo conto le caratteristiche geografiche e di composizione anche sociale. Cominceremo da Taranto, poi Palermo, poi Bergamo. Ma teniamo conto che il nostro lavoro operaio non è limitato a queste tre città, qui abbiamo un insediamento, abbiamo dei quadri, un'attività riconoscibile e riconosciuta, al di là dei risultati concreti, ma questa attività va svolta anche in altre città di insediamento operaio o di interesse. Essa è in funzione della ricostruzione della forza degli operai, anche dove ancora non siamo strutturati o vi sono solo degli operai in contatto con noi ma si tratta di realtà dove esistono concentrazioni operaie importanti. 


Una formazione diffusa in cui noi, per usare una formulazione di Mao, siamo bersaglio e strumento della rivoluzione; bersaglio, perché siamo i primi ad assimilare il marxismo attraverso questa forma; strumento, perché la diffondiamo in forma militante, perché ciò che produce la formazione teorica è una vera rivoluzione che richiede necessariamente l'accumulazione primitiva della forza della classe. 

 

Nello stesso tempo, la formazione operaia marxista si adatta alle condizioni storiche, considerando la presenza delle organizzazioni marxiste e i livelli effettivi della lotta di classe che producono oggi le avanguardie operaie. 

Mao dice fallire, ricominciare, fallire, ricominciare, è questa la chiave della vittoria. E in altre forme Marx ha sostenuto anche questo. Quindi noi ci riproveremo 10, 100, 1000 volte finché centreremo l'obiettivo. Su questo siamo animati non solo di buona volontà, ma di ferma convinzione, di vera dedizione. 


Come ricominciamo? Il primo principio è che faremo il nuovo ciclo in presenza. Il secondo evidentemente, è che dobbiamo centrare e riprendere quello che stavamo facendo. 

Su questo evidentemente abbiamo sempre da imparare dalla pratica, e vedere se riusciamo a trovare le lezioni necessarie a fare meglio, con lo scopo di avere un gruppo di operai, lavoratori e lavoratrici che effettivamente si organizzano, cioè partecipano in forma sistematica e continuativa, storicamente e materialmente possibile, a questo lavoro. 

I risultati del lavoro di Formazione marxista, pensiamo che saranno perfino maggiori di quello che noi stessi possiamo ipotizzare. La nostra storia più recente viene dagli anni 70 che questo lavoro teorico l'ha visto in opera nelle organizzazioni rivoluzionarie producendo quell’insieme del corpo militante di base che, comunque collocato, è stato infinitamente più elevato di quello prodotto nei cicli successivi.

 

Ora da settembre riprendiamo il cammino di questo lavoro. E lo riprendiamo con il prof. Di marco dal 1° libro del Capitale.

Siamo con Marx quando ci dice di misurarci con la scienza piuttosto che con la fantascienza, o la mera ricaduta politica. Quindi riprendiamo Il Capitale.


Il problema, chiaramente, non è di acculturare gli operai, i lavoratori, le lavoratrici, ma di fornire la scienza del proletariato, gli strumenti per sentirsi classe, classe storica, i famosi “becchini” di cui parla Marx.

Ora questa formazione marxista non solo è necessaria in generale, Il Capitale non ha tempo,

ma è anche calata nella fase attuale. La fase attuale è come se gli operai, i lavoratori, abbiano perso la coscienza dello scontro di classe che c'è tra gli operaia e i capitalisti e l'intero loro sistema; e quindi le basi di fondo dello sfruttamento, del perché e come avviene lo sfruttamento, le basi della condizione della classe operaia. Questo fa sì che tutta una serie di “teorie” o addirittura di sciocchezze influenzano e vengono sussunte dagli operai. 


Per questo, non solo in generale, ma anche considerando la fase è importante riprendere Il Capitale.

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