La sua morte, e i dettagli della violenza subita, sconvolsero l’Argentina e tutta l’America Latina, dando il via al primo sciopero generale delle donne in Argentina e ad una serie di manifestazioni che avviarono il movimento #NiUnaMenos (Non una di meno). Ma a due anni dal crimine, i giovani accusati di aver drogato, stuprato, impalato e assassinato la sedicenne Lucia Perez sono stati assolti dal tribunale di Mar del Plata dal delitto di omicidio e violenza: due di loro sono stati condannati a 8 anni per la vendita di droga ad una minorenne, mentre il terzo è stato assolto dall’accusa di occultamento di cadavere. Sconvolta la famiglia della ragazza. “Loro non l’hanno stuprata, non l’hanno uccisa, non le hanno dato niente. E la morte di mia figlia cos’è, un regalo?”, ha detto la madre Marta Montero. Protesta il movimento femminista Ni Una menos che ha annunciato una mobilitazione per il 5 dicembre: “Lucia è stata uccisa due volte. La prima volta dagli esecutori diretti, la seconda da chi li ha assolti negando che due adulti che somministrarono cocaina per sottomettere una adolescente siano responsabili di abuso e femminicidio”