Oltre 400 firme raccolte in
pochi giorni sull'appello delle 17 operaie; tantissimi messaggi da organismi di
base di lotta, da altre lavoratrici in lotta, da collettivi, compagne di NUDM,
da sindacati di base, realtà politiche di classe, e poi tantissimi individuali
di donne, migranti, lavoratori ecc.
Mentre lo Slai cobas sc di
Bergamo e le lavoratrici continuano con tante iniziative la loro giusta lotta.
Questa grande solidarietà, la
campagna lanciata a livello nazionale dallo Slai cobas per il sindacato di
classe deve continuare fino al rientro delle operaie della Montello!
Stiamo raccogliendo tutti i
messaggi, le firme, per socializzarli, perchè come è stato detto all'inizio
"Quelle operaie sono tutte noi!" - la loro vittoria è una vittoria
per tutte le lavoratrici e i lavoratori in lotta.
Hanno pubblicato l’appello ed
espresso solidarietà Potere al popolo, Contropiano, Il pane e le rose, LA VOCE DELLE LOTTE, il Si Cobas Poste, le maestre e le lavoratrici della scuola e tanti
altri, i cui messaggi presto pubblicheremo in questo blog, ma che potete trovare anche qui
Solidarietà anche dal Progetto Stella Polare del Comitato per i Diritti
Civili delle Prostitute onlus di Trieste e da Pia Covre, dal Fronte di Lotta No Austerity, dai Lavoratori della Scuola Auto-Organizzati, dal Collettivo transfemminista Autodeterminiamoci Salerno e da tantissime donne e compagne, che hanno abbracciato queste lavoratrici coraggiose con la loro sorellanza.
Di seguito pubblichiamo la solidarietà di USB Lombardia, NUDM Milano,
Lavoratrici delle scuole di Milano, Lavoratori
autorganizzati della scuola
*****
USB LOMBARDIA esprime piena solidarietà e sostegno alle 17 lavoratrici
licenziate in occasione del cambio appalto dopo anni di lavoro per la Montello,
azienda di riciclo dei rifiuti operante in provincia di Bergamo che si avvale
del sistema delle cooperative.
La
lotta delle lavoratrici della Montello, scese in piazza anche in occasione
dello sciopero femminista lo scorso otto marzo e oggetto di inchiesta dal basso
sulle condizioni di sicurezza e di rischi per la salute, e' iniziata per il
riconoscimento davanti al Giudice della pausa di mezzora cosi come avviene in altre aziende.
Dopo aver svolto per oltre dieci anni un lavoro duro, rischioso, pericoloso, sebbene nell’accordo sindacale sia previsto il passaggio dalla vecchia cooperativa alla nuova, questa illegittimamente si rifiuta di assumerle.
Dopo aver svolto per oltre dieci anni un lavoro duro, rischioso, pericoloso, sebbene nell’accordo sindacale sia previsto il passaggio dalla vecchia cooperativa alla nuova, questa illegittimamente si rifiuta di assumerle.
La
battaglia di queste lavoratrici, per la maggior parte giovanissime migranti e
sotto il ricatto ulteriore del permesso di soggiorno, e'importante non solo
perché intreccia la lotta di classe, di genere, antirazzista ma perche'
evidenzia ancora una volta come il sistema delle cooperative sia lo schermo
protettivo e distorsivo attraverso il quale si perpetua un meccanismo di
diritti al ribasso, ricatto e deresponsabilizzazione da parte delle aziende che
non assumono alle loro dirette dipendenze. Non e'accettabile che chi alza la
testa per I suoi diritti paghi il prezzo della perdita del posto di lavoro e
rischi addirittura di dover andare via dall'Italia, a causa del ricatto del
permesso di soggiorno.
USB Lombardia, che vive ogni giorno sulla pelle dei suoi iscritti e delegati sindacali la patologia del sistema delle cooperative, partecipa alla mobilitazione a difesa di queste lavoratrici e invita alla massima partecipazione, a partire sia dalle iniziative pubbliche in loro sostegno che alla raccolta di firme on line e dentro e fuori i posti di lavoro.
USB Lombardia, che vive ogni giorno sulla pelle dei suoi iscritti e delegati sindacali la patologia del sistema delle cooperative, partecipa alla mobilitazione a difesa di queste lavoratrici e invita alla massima partecipazione, a partire sia dalle iniziative pubbliche in loro sostegno che alla raccolta di firme on line e dentro e fuori i posti di lavoro.
Non una di meno Milano
accanto alle 17 operaie della
Montello che hanno perso il lavoro in occasione dell’ennesimo cambio appalto e
sono state lasciate a casa per aver difeso i loro diritti e alzato la testa!
Vogliamo essere libere dalla
violenza economica, dallo sfruttamento e dalla precarietà.
Lo scorso lotto marzo le
nostre sorelle coraggiose erano insieme a noi per lo sciopero globale
femminista.
Eravamo insieme a chiedere di
liberare il nostro tempo di vita, a lottare
contro ogni forma di discriminazione di genere, sia che essa riguardasse
l'accesso al lavoro e la differenza salariale, che le condizioni orarie e la
ricattabilita'del permesso di soggiorno per le migranti.
La lotta delle lavoratrici della Montello, azienda di riciclo
dei rifiuti che per lavorare utilizza il sistema delle cooperative, e' iniziata
per il diritto alla piena retribuzione: la considerazione di 8 ore di salario
per otto ore di lavoro, ovvero il riconoscimento della pausa di mezzora cosi
come avviene in altre aziende del settore.
Per oltre dieci anni hanno svolto un lavoro duro, rischioso, pericoloso. Un lavoro che ti fa gonfiare i piedi: fatto di pause insufficienti, dittatura del nastro trasportatore, paura per la propria salute, isolamento dalle colleghe, ricatto del permesso di soggiorno.
Per oltre dieci anni hanno svolto un lavoro duro, rischioso, pericoloso. Un lavoro che ti fa gonfiare i piedi: fatto di pause insufficienti, dittatura del nastro trasportatore, paura per la propria salute, isolamento dalle colleghe, ricatto del permesso di soggiorno.
Un lavoro che non c'e' piu'. Dopo oltre dieci anni, le
lavoratrici sono state lasciate a casa: anche se nell’accordo sindacale è
previsto il passaggio dalla vecchia cooperativa alla nuova, questa
illegittimamente si rifiuta di assumerle.
La ribellione di queste lavoratrici e'importante perché intreccia la lotta di classe, di genere, antirazzista.
La ribellione di queste lavoratrici e'importante perché intreccia la lotta di classe, di genere, antirazzista.
Non una di meno fa della solidarieta' e della sorellanza in
lotta la sua pratica quotidiana e si riconosce in ogni donna sfruttata,
sottopagata, licenziata, destinataria di provvedimenti disciplinari.
E'accanto a tutte le donne in lotta per i loro diritti e per
liberare il loro tempo di vita!
Mutualismo e solidarietà contro le ritorsioni, contro i ricatti, le molestie, le discriminazioni e ogni forma di violenza dentro e fuori i posti di lavoro.
Mutualismo e solidarietà contro le ritorsioni, contro i ricatti, le molestie, le discriminazioni e ogni forma di violenza dentro e fuori i posti di lavoro.
Se toccano una, toccano
tutte. Se seminano violenza, raccoglieranno scioperi e tutta la nostra forza.
Lavoratrici delle scuole di Milano
Alle operaie della Montello
Unità e sorellanza contro il doppio
sfruttamento di classe e di genere.
#noistiamoconleoperaiedellamintello
#noistiamoconleoperaiedellamintello
Lavoratori
autorganizzati della scuola
LA
LOTTA DELLE OPERAIE DELLA MONTELLO È LA NOSTRA LOTTA!
Esprimiamo solidarietà e vicinanza attiva alle nostre compagne e a tutte le lavoratrici che, seguendo l'esempio di queste donne straordinarie, non si piegano allo sfruttamento che diventa ancora più violento se sei donna ed immigrata.
Come le operaie della Montello, anche noi lavoratrici della scuola, denunciamo un sistema basato sull'esternallizzazione del lavoro sottoposto al ricatto delle cooperative e dei bandi al ribasso vinti sulla carne viva dei lavoratori.
L'8 marzo abbiamo scioperato insieme alle operaie della Montello e a tutte le donne che ogni giorni scelgono di non subire il ricatto, l'umiliazione e la violenza generata da un sistema basato sullo sfruttamento di genere.
Rimarremo al fianco delle operaie della Montello fino all'ultimo reintegro e fino a quando non verrà riconosciuto il diritto al recupero della mezz'ora di pausa.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza attiva alle nostre compagne e a tutte le lavoratrici che, seguendo l'esempio di queste donne straordinarie, non si piegano allo sfruttamento che diventa ancora più violento se sei donna ed immigrata.
Come le operaie della Montello, anche noi lavoratrici della scuola, denunciamo un sistema basato sull'esternallizzazione del lavoro sottoposto al ricatto delle cooperative e dei bandi al ribasso vinti sulla carne viva dei lavoratori.
L'8 marzo abbiamo scioperato insieme alle operaie della Montello e a tutte le donne che ogni giorni scelgono di non subire il ricatto, l'umiliazione e la violenza generata da un sistema basato sullo sfruttamento di genere.
Rimarremo al fianco delle operaie della Montello fino all'ultimo reintegro e fino a quando non verrà riconosciuto il diritto al recupero della mezz'ora di pausa.
Grazie
carissime sorelle!
Il
vostro esempio ci spinge a non cedere alla frustrazione, alla rivendicazione
corporativa perché sappiamo che ogni diritto conquistato è un diritto
riconosciuto a tutte e tutti.
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