La
manifestazione nazionale del 24 novembre ha confermato in pieno la
determinazione, l'ampiezza del movimento delle donne, circa 200mila, in prima
fila in questa fase nella lotta al governo fascio-populista e ad ogni suo atto
razzista-sessista.
Essa
ha raccolto, unito le mobilitazioni che sono continuate in questi mesi sia a
livello locale, sia con valore nazionale, da quelle contro i provvedimenti
razzisti contro i migranti di Salvini, a quelle antifasciste, a quelle
contro Pillon, contro il Decreto sicurezza linfa vitale per le violenze
sessuali e i femminicidi, ecc..
Lo "stato di agitazione permanente" dichiarato nell'assemblea di
Bologna di ottobre si è effettivamente praticato, dando vita a decine di
mobilitazioni.
Il 24 novembre ancora tante ragazze, giovani, ma anche non poche che quest'anno c'erano per la prima volta, spinte ad esserci proprio dall'attuale
Il 24 novembre ancora tante ragazze, giovani, ma anche non poche che quest'anno c'erano per la prima volta, spinte ad esserci proprio dall'attuale
clima fascio.
razzista-sessista e conseguente azione in corso.
Parole
d'ordini, cartelli, striscioni, interventi lungo il corteo hanno evidenziato il
NO deciso, la sfida orgogliosa delle donne contro il controllo sui nostri
corpi, il clima di paura, il razzismo, la violenza maschile; affermando la
rabbia e ribellione delle donne, "decido io", "la paura non ci
appartiene", ecc.
Mentre ancora poco viene denunciato il fascismo che è invece il cuore di questo governo Lega/M5S, la sua
principale impronta da cui discendono
razzismo e sessismo.
Così come in generale mancava una contemporanea forte denuncia della azione altrettanto fascio-populista, di attacco alla vita delle donne delle politiche del M5S, di Di Maio.
Così come in generale mancava una contemporanea forte denuncia della azione altrettanto fascio-populista, di attacco alla vita delle donne delle politiche del M5S, di Di Maio.
Questo
si lega anche alla non visibilità nella manifestazione delle realtà di lotta
delle donne proletarie - solo presenza delle donne in lotta per il
"diritto all'abitare" - , delle lavoratrici, delle precarie.
Ma
questo è un discorso più generale che ha a che fare anche con le forze e
posizioni di classe che agiscono e maggiormente determinano questo movimento
nudm - prevalentemente piccolo borghesi - in cui, al di là anche di
alcune parole, non viene posto, e a volte si contrasta, l'intreccio
necessario genere e classe, tra lotta delle donne e lotta di classe. Ma
riguarda anche le stesse realtà di lotta delle lavoratrici ancora resistenti ad
assumere un ruolo d'avanguardia sull'intera battaglia della condizione delle
donne, perché, come dice l'Mfpr, "tutta la vita deve cambiare".
Il 'Mfpr in questa manifestazione ha agito come "piccolo gruppo
compatto". combattivo.
Il nostro striscione: "Moderno medioevo doppia oppressione - donne in
lotta per la rivoluzione", i nostri cartelli con la parola d'ordine:
"noi donne irriducibilmente contro il governo fascista razzista
sessista", i cartelli con Salvini a "testa in giù", i
nostri slogan decisamente contro il governo Lega/M5S, contro i mandanti
assassini di migranti, donne e bambini, contro la polizia e
i suoi uomini
stupratori, ecc. insieme a brevi interventi, hanno inciso, sono stati notati,
apprezzati; tante, soprattutto ragazze, hanno voluto mettersi addosso i nostri
cartelli; donne si sono unite a noi durante tutta la manifestazione, altre si
avvicinavano al nostro spezzone e appoggiavano contente, condividendo e
riprendendo le nostre parole d'ordini, la nostra denuncia.
Questo ha portato in alcuni momenti a unire/"contaminare" i nostri
slogan con gli slogan di realtà femministe, con una positiva interazione.
E il
nostro logo è stato di fatto la nostra firma, la nostra identità.
Il breve ma simbolico scontro con le forze di carabinieri, polizia, anche
esercito, nel metrò, schierate quasi per "vendetta" contro la grande
riuscita della manifestazione - in cui alcune compagne del Mfpr sono state tra
le più determinate - è di fatto stata la naturale conclusione della bella
giornata, perchè a fronte della stupida, inutile dimostrazione, da clima
"decreto sicurezza", di "forza" della polizia, la
combattiva opposizione delle donne, di compagne e compagni, alla fine ha vinto!
costringendo, gli "espositori di muscoli" ad aprire i tornelli del
metrò. Una piccola ma significativa dimostrazione che rispondere "colpo su
colpo" (come diceva il nostro volantino) paga, e che in questa lotta le
donne si dimostrano ancora una volta con una "marcia in più"!
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