14/11/18

"Famiglia, proprietà privata - Stato" - Il nuovo legame operato dal fascio populismo Salvini/Di Maio




La triade: famiglia, proprietà, privata, Stato, analizzata da Engels, torna prepotente e chiara, come mai prima d'ora.
La politica, i provvedimenti di questo governo ne mostrano il loro legame, esaltato e cementato dalla marcia del moderno fascismo.
 
La "famiglia" deve essere obbligatoriamente unita, formata da madre e padre, e in cui i figli siano esseri senza possibilità di volontà autonoma, di decisione, questa famiglia non può dividersi senza che intervenga lo Stato (il mediatore del Ddl Pillon) a cercare fino all'ultimo di tenerla unità, al di là di ciò che succede, di brutto, di orribile, al suo interno; nè alcuno (la donna) può mettere in crisi la famiglia, facendo cadere ombre/accuse sul ruolo del maschio; e se, nonostante questo, la famiglia si divide, le conseguenze dovranno ricadere sulla donna e sui figli (siamo alle "maledizioni divine").
A questo si lega indissolubilmente l'indicazione/obbligo (e qui Governo e Chiesa ritrovano la loro sintonia) che questa famiglia vada incrementata, devono aumentare i figli. Impedimento al divorzio e attacco al diritto d'aborto, quindi, si legano. Non fare figli è mettere in discussione la cellula base del sistema borghese, come osano le donne pensare di fare questo?!

Ma la difesa di questa famiglia non può esserci senza la difesa della proprietà privata.
Simbolicamente, ma non tanto simbolicamente, questo legame il governo fascio-populista nella bozza della legge di bilancio l'ha buttato sul piatto nella misura di affido di terre da coltivare alle coppie che facciano il terzo figlio.
Ma famiglia e proprietà privata vanno insieme soprattutto con la legge sulla "legittima difesa". Qui il concetto di "proprietà" mette insieme cose e persone, senza distinzione, e legittima l'uccisione di chi comunque vuole infrangere proprietà e famiglia, anche solo incutendo timore.
La famiglia verrebbe difesa dall'esterno, dall'estraneo, meglio se immigrato, quando sempre più il nemico, il ladro, il violentatore dei corpi, della vita delle donne è ben installato in casa e considera sua proprietà moglie e figli, alla stregua e peggio di mobili, del denaro, ecc.

E sopra di tutto c'è lo Stato. Lo Stato borghese, che sempre, da quando è sorto, è lo Stato della dittatura di una classe quella che ha il potere economico e politico, e che attraverso il governo impone le leggi a difesa degli interessi di questa classe e se necessario le difende con la forza armata, la repressione verso chi, dell'altra classe che è la maggioranza, il proletariato le masse popolari, le mette in discussione con le sue lotte.
Oggi lo Stato si mostra con la faccia del governo fascio-populista, razzista, sessista, una faccia di dittatura più scoperta, ma anche più subdola; che impone come deve essere la famiglia, quanti figli alla patria e al capitale devi dare, ti dà le armi per difendere la proprietà privata, chiude porti e frontiere..., ma in nome della difesa del popolo, solo italiano.
Il "Decreto sicurezza" diventa, quindi, una sorta di cemento di "famiglia-proprietà privata-Stato", che deve difendere dai migranti e da chi lotta.
Non da meno, come controllo dello Stato, è il "reddito di cittadinanza", in cui, al di là dell'imbroglio e della sua miseria, ciò che lo accompagna ed è caratterizzante è la politica e l'ideologia fascista di controllo della vita delle persone, su come mangiano, spendono, vivono, con la riduzione delle persone a poco più che esseri primitivi a cui vanno riconosciuti solo i bisogni primari e che le istituzioni devono guidare, controllare e reprimere.

Ma tutto questo rivela anche la paura della borghesia e mostra quanto ciò che disse Mao Tsetung decenni fa, oggi sia sempre più vero: l'imperialismo è una tigre di carta.
Se basta la ribellione delle donne, la rivendicazione dei diritti dei migranti, le lotte proletarie, sociali a far paura a questo governo, questo Stato, perchè vede dietro ognuna di esse lo spettro di una rivoluzione, allora ogni lotta, ogni resistenza deve diventare rivoluzione.

MC

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