28/11/18

All'assemblea del 25 novembre, gli interventi del MFPR e della lavoratrice SLAI COBAS sc





da MFPR MILANO
"Importante è rendere lo sciopero conflittuale. Sciopero per l'intera giornata perché deve essere effettivo e agire soprattutto da contrasto all'influenza/pressione ideologica contro lo sciopero delle donne, diffusa a piene mani. Sembra a volte che si abbia poca fiducia. Non si può dire che questo movimento esprime una potenza in grado di cambiare la situazione e poi tornare a proporre scioperi simbolici.
Noi l'abbiamo denunciato subito dal suo insediamento che questo governo avrebbe attaccato le donne frontalmente soprattutto sulla questione del diritto di scelta, d'aborto. E' un tentativo d’attacco che va avanti da tempo, anche i governi del PD avevano aperto la strada a quello che in questa società dovrebbe essere secondo loro il ruolo della donna, a maggior ragione oggi in tempi di crisi si vuole ricacciare a casa le donne e scaricare su di noi tutto il lavoro di cura, chiamandoci anche a svolgere un ruolo di supporto ideologico a questo tipo di società. Tutto questo ha fatto breccia, lo vediamo per esempio con le ragazze nelle scuole, come per molte sia normale rifiutare l'idea del ricorso all'aborto.

Noi non pensiamo sia opportuno partecipare al congresso della Fiom.
Rispetto allo sciopero del 8 marzo bisogna praticare la rottura delle restrizioni che ci impongono. Lo Slai cobas per il sindacato di classe è stato multato perché l’anno scorso ha rifiutato le franchigie dello sciopero.
E’ positivo accogliere la proposta di un assemblea internazionale delle donne perché il confronto fa comprendere meglio e dà forza".

Da MFPR L'AQUILA
"Mi ricollego agli interventi che hanno mostrato la necessità di far emergere anche le dure condizioni di privazione della libertà, e in alcuni casi di vera e propria tortura, che avvengono dentro le carceri. Voglio ricordare che la campagna che abbiamo lanciato come Mfpr dell’Aquila per Nadia Lioce, per la fine della tortura del 41bis per Nadia Lioce e per tutte le prigioniere politiche rivoluzionarie, continuerà e vogliamo estenderla a tutte le soggettività, principalmente alle donne. Abbiamo, per questo, lanciato la proposta di una mobilitazione davanti al Ministero di Giustizia, ai Palazzi del potere. E’ ora di rompere i divieti che non soltanto con questo governo sono stati portati avanti, ma anche dai governi precedenti. Questa proposta è rivolta in maniera ampia anche a tutte le forze realmente democratiche.
Grazie alla campagna fatta con varie iniziative, in particolare nel corso del processo a Nadia Lioce per aver protestato contro le condizioni di tortura del 41bis, che arrivano fino al divieto di parola, del saluto, del diritto alla salute all’interno delle carceri, abbiamo ottenuto un piccolo ma importante risultato: Nadia Lioce è stata assolta perché protestare contro la tortura, i soprusi non è reato!
La lotta paga e questo è un insegnamento per tutte. Possiamo e dobbiamo agire, soprattutto oggi contro le politiche, provvedimenti fascisti, razzisti, repressivi, attraverso la disobbedienza civile, è legittimo e giusto disobbedire ai divieti illegittimi, perché, per esempio nelle manifestazioni i Palazzi del potere non si devono toccare? Noi ci dobbiamo arrivare lo stesso! E comunque deve essere chiaro a tutti che non abbiamo più niente da perdere ma tutto da conquistare, che non è possibile accettare di vivere come schiave, come macchine".

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