Io molestata in gita”. La preside minimizza: “Ti ci devi abituare”
La denuncia di Anna, astigiana di 18 anni, dopo il viaggio a Berlino: «Tremavo e non dormivo più, la mia dignità calpestata due volte»
LAURA SECCI
ASTI. Non è vero che la vita cambia un po’ alla volta. Gli eventi, quelli importanti, non danno un preavviso. Non li freni, non li capisci, li subisci e basta. Sentenziano che da quel momento non sarai più la stessa. E per giorni vorresti diventare la prima che passa, una qualunque. Tranne te. Poi scatta lo spirito di sopravvivenza o quello che il lessico un po’ arrugginito chiama “amor proprio”. Tutto questo è nello sguardo di Anna, 18 anni, nel suo cercar parole che nascono, inciampano e si rialzano quando dice «dignità», mentre si aggiusta meccanicamente la maglia senza spostarla di un millimetro. «Sono stata molestata in gita e la preside ha sminuito l’accaduto - racconta tutto d’un fiato scivolando sul bordo della sedia - Mi hanno tolto la dignità due volte. Prima l’uomo che mi ha palpato, poi la scuola che mi ha detto che devo farci l’abitudine. Io non voglio farci l’abitudine".
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