Sabato pomeriggio abbiamo partecipato a Palermo al corteo regionale indetto da Nudm Palermo/Catania/Messina in una giornata che ha visto in tante città diverse iniziative e mobilitazioni contro gli stupri, i femminicidi, la violenza promosse dal movimento Nudm.
Un corteo organizzato sulla parola d'ordine " "TI RISSI NO! Liberi corpi in liberi spazi. Siete tutti coinvolti" ripresa nazionalmente anche in altre città, che ha attraversato il centro storico dal Comune al palazzo della Regione, che ha visto anche la bella e significativa presenza di tante giovani e giovanissime.
Abbiamo sfilato con alcune donne precarie in lotta in questi giorni con uno striscione per portare un messaggio chiaro sulla lotta che oggi sempre più serve sviluppare, organizzare a 360 gradi contro questo sistema sociale capitalista in cui viviamo che genera e spande in ogni ambito violenza contro la maggioranza delle donne. Lo striscione, la parola d’ordine hanno ricevuto sostegno da diverse donne, positiva è stata la diffusione del volantino.
Ma abbiamo anche portato un cartello specifico contro il governo Meloni che con i suoi rappresentanti fascio-sessisti, dalla Meloni appunto al La Russa, seconda carica di questo Stato borghese, sono veri e propri istigatori istituzionali alla violenza, stupri, femminicidi contro le donne, quelle che "se la cercano di essere violentate" o che non hanno “la testa sulle spalle e gli occhi bene aperti” come ha detto la fascista Meloni per giustificare anche le aberranti dichiarazioni del suo compagno idiota! Questo cartello ha creato anche dibattito con alcune donne sia in termini di approvazione che di dissenso.
In questa fase di vero e proprio bollettino di sempre più guerra contro le donne è assolutamente importante mobilitarsi senza indugio, come hanno fatto le femministe di Nudm a Palermo subito dopo l’atroce stupro di gruppo di Palermo aprendo anche un percorso di mobilitazione dal sud al nord di questo paese che è arrivato alle tante iniziative nella giornata di sabato scorso e che continuerà.
Oggi, però, con il governo fascio-sessista Meloni, la frazione più reazionaria della borghesia dominante al potere, se non si avanza nella comprensione della natura attuale della fase che viviamo si devia inevitabilmente dalla strada necessaria da indicare alle donne e per la lotta da mettere in campo.
In questo corteo di fatto è mancata la denuncia forte contro il governo Meloni, alcuni interventi di femministe Nudm, hanno invece posto la questione della deresponsabilizzazione delle istituzioni, definite in modo alquanto generico, a cui si deve chiedere che si responsabilizzino!?, per esempio sui tema dell’istruzione/culturale.
Ma chi dovrebbe responsabilizzarsi, forse un governo fascista quale quello Meloni che proprio sulla scuola vuole imporre un modello sempre più allineato alle esigenze della società capitalistica, una scuola che come abbiamo scritto nel volantino diffuso al corteo “in epoca di moderno fascismo che avanza e guerra imperialista sta diventando sempre più il luogo in cui a “fare educazione” entrano carabinieri, esercito, guardia di finanza, in una logica militaresca che è brodo di coltura di logiche di predominio, di sopraffazione degli altri, brodo di coltura verso concezioni maschiliste… Chi dovrebbe educare chi?... Da questo governo, da questo sistema le “soluzioni” che possono venire si presentano peggiori del male…”
Così anche la questione del patriarcato, anche in questo corteo uno degli slogan molto gridato è stato “lo stupratore non è malato ma è il figlio sano del patriarcato”.
E’ vero che il sistema capitalista ha usato sempre in tutte le fasi, in ogni politica, il patriarcalismo, ma parlare solo di patriarcato ancor di più oggi, nella fase del governo fascio-sessista Meloni, è parziale, limitante e deviante perchè non rende chiaro nell’attuale situazione di profonda crisi del sistema capitalista/imperialista il salto di qualità del "moderno fascismo" in ogni ambito istituzionale, politico, culturale, ideologico che vuole normalizzare il moderno medioevo per la maggioranza delle donne, dal lavoro, alla famiglia; in questa società siamo quelle che valiamo solo se facciamo figli per questo governo per i padroni e la guerra imperialista, generando inevitabilmente gli uomini che odiano le donne, le violenze di questo Stato con tutti i sui apparati repressivi e polizieschi, giudiziari con le odiose sentenze sessiste dei tribunali, culturali/massmediatici…
Stupri, femminicidi, violenza sono il frutto più marcio del sistema sociale capitalista che non può essere cambiato dal suo interno come si illude il femminismo piccolo -borghese ma che può solo essere distrutto per una vera liberazione sociale della maggioranza delle donne e dell’umanità più in generale e le donne, a partire dalle quelle più oppresse socialmente, le giovani ribelli devono essere in prima linea nella lotta necessaria oggi, la lotta rivoluzionaria.
Mfpr Palermo
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