Margherita
e lo Slai cobas per il sindacato di classe sono "sommersi" dai tanti,
bellissimi, forti, toccanti messaggi di solidarietà che continuano ad arrivare,
da ogni parte e da ogni realtà.
Un
grande grazie e un enorme abbraccio a tutte e a tutti!
Questi
messaggi arrivano anche e soprattutto ai lavoratori, alle donne, ai giovani, alle compagne e compagni che lottano, che caparbiamente non accettano lo stato
di cose esistente sempre più pesante; essi sono un segnale di incoraggiamento
che spingono a più determinazione, ad andare avanti, perché dimostrano che la
solidarietà, l'unità di classe e di lotta è sempre superiore ad ogni
repressione.
Ancora
una volta, anche in questa in fondo piccola repressione (che non ha paragone
con chi sta per anni, decenni nelle carceri), lo Stato borghese solleva una
pietra che gli ricade più grossa sui piedi.
La
solidarietà è un'arma dei proletari, delle masse, è l'arma dell'”unità” contro
la divisione che padroni, governo, Stato vorrebbero; l'unità, la solidarietà
sono la nostra forza e oggi più che mai, a fronte del governo fascio-populista,
servono.
Margherita
rivendica in pieno la lotta dei Disoccupati Organizzati di Taranto, per cui ha
subito questo arresto, soprattutto nei suoi momenti più alti e
combattivi in cui si scontravano la giustezza della ribellione, la dignità, la
civiltà di chi, donne e uomini lottavano per il lavoro, e la inciviltà,
l'ottusità arrogante del Comune e del Sindaco dell'epoca e la repressione della
polizia, dei vigili “sceriffo”;
una lotta che ha visto in questi mesi, disoccupate e disoccupati, con tutte le loro contraddizioni, anche arretratezze, diventare degli "eroi", orgogliosi e combattivi, che ai miseri giochetti di divisione dell'amministrazione comunale, hanno opposto, a volte riuscendoci, l’unità e solidarietà reciproca;
una
lotta che con la sua determinazione e la direzione dello Slai cobas per il
sindacato di classe ha ottenuto delle vittorie, buona parte di coloro che ne
furono protagonisti grazie a quella lunga lotta oggi lavorano.
Una
lotta difficile che in tanti hanno cercato dopo di soffocarne anche il ricordo,
una lotta che è stata anche un esempio non solo a Taranto ma a livello
nazionale, che ancora non si è più ripetuta nello stesso modo e intensità, ma
che inevitabilmente tornerà. E lo Slai cobas sc e Margherita sono sempre pronti
ad “accenderne la miccia”.
Margherita è orgogliosa di quella lotta giusta, è pronta
a rifarla uguale e meglio. Non è la misera repressione che può fermare la
necessità, voglia di giustizia, diritti dei proletari.
Ci
dispiace per lor signori, ma i proletari, le donne, le masse in lotta sono
sempre i motori della storia dell'umanità!
Voi...
siete il vecchio, il marciume, la preistoria, e alla lunga (e noi cercheremo di
rendere il tempo quanto più breve) non potete mai vincere, né nei vostri miseri
atti quotidiani, né soprattutto nella entusiasmante e grande battaglia dei
proletari per un mondo nuovo.
La
repressione che sta colpendo tanti - da Mimmo Lucano, ai compagni NO Tav, agli
anarchici, ai 5 operai licenziati Fiat di Pomigliano, ecc. – si riempie del
nuovo clima fascista che influenza eccome anche parte della magistratura che
tanto reclama la sua “autonomia”.
Tornando
infatti alle motivazioni degli arresti domiciliari.
Si
scrive nel provvedimento: “rilevato che la p.g., dopo un'elencazione dei
trascorsi giudiziari (e qui si elencano e mettono insieme condanne
vecchissime e nuove, procedimenti penali per cui ancora non c'è neanche stato
il processo, e così via), ha evidenziato che la Calderazzi è un'attivista di
sinistra del sindacato Cobas/Slai...” - che senso ha sottolineare “di
sinistra”? Tutto lo Slai cobas sc è “di sinistra” perchè è sindacato di classe
e di massa, fondato sui principi dell'antifascismo, antirazzismo, antisessismo;
evidenziare che Margherita è di sinistra è evidentemente per avvalorare una
“colpevole responsabilità”. Quindi essere “attivista di sinistra” è di per sé
un “elemento di reato”?
Poi,
per calcare la mano, nell'elenco dei “delitti commessi sino al 2018” si mette anche che Margherita è destinataria del
foglio di via da “Taormina dove (la Calderazzi) in occasione del cd. G7,
aveva tenuto comportamenti sediziosi”. Ora: i fatti oggetto della condanna
a 1 mese di arresti domiciliari sono del 2010, la condanna in appello è stata
nel febbraio 2017 e solo la burocrazia del Tribunale di sorveglianza ha fatto
andare l'esecuzione della condanna ad ottobre 2018; quindi, che c'entra
inserire il foglio di via per il G7 del maggio 2017, avvenuto pertanto dopo la
condanna di febbraio 17? E' un evidente abuso (allora, se l'esecuzione della
condanna fosse avvenuta ancora oltre, dovevano elencare altri “reati”, per
esempio la manifestazione contro la venuta di Renzi a Taranto, per cui
Margherita Calderazzi e altri 14 saranno sotto processo il 22 novembre 2018?).
E'
chiaro che si vuole dare un quadro generale per cui sarebbe pienamente
legittimo l'arresto domiciliare motivato non tanto per la vicenda in sé, ma per
la valutazione politico repressiva della persona
Questa
è una “valutazione politica”, a prescindere, della pericolosità di compagne,
compagni,
Ma la repressione alimenta e non spegne la ribellione!
Proprio
la repressione, che colpisce chi lotta, chi si ribella alle loro leggi, mentre
tiene al potere e protegge grandi criminali istituzionali, assassini di
lavoratori, migranti, chiarisce che in questo Stato la giustizia è di classe
Ma a
giustizia di classe c'è risposta di classe. I tanti messaggi che stanno
arrivando lo dimostrano.
E il futuro, signori, “gente per bene”, è nostro, della “gente per male”!
Margherita manda, in particolare, un grandissimo abbraccio alle donne, compagne, lavoratrici che hanno scritto tantissimi messaggi di solidarietà. Sarà felicissima di incontrare tutte il 24 novembre a Roma, per ringraziarvi direttamente.
Slai
cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
22
ottobre 2018
Intervista a Margherita durante il presidio antirazzista il 10 ottobre a Taranto
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