CONTRO
LO STATO DI POLIZIA
E LA
REPRESSIONE FASCISTA DELLE LOTTE SOCIALI!
CONTRO
IL GOVERNO “NERO” DI SALVINI/DI MAIO
CHE VA
RICACCIATO NELLA FOGNA!!!
E’ indubbio, come in
tutti questi anni si è potuto ben vedere, che all’avanzare del moderno fascismo
corrisponde l’avanzamento dello stato di polizia.
Non a caso i
proletari e le masse popolari, ma ancor più gli attivisti politici, sociali e
sindacali, oramai da tempo sono oggetto di una crescente repressione poliziesca
e di stato e governi reazionari, che mediante misure sempre più restrittive, tentano di cancellare quel che
resta delle libertà democratiche, al fine di arginare e contenere la lotta di
classe.
Dagli operai della
Fiat a quelli della Logistica; dai lavoratori della sanità, della scuola, dei
comuni etc., ai disoccupati e precari di Napoli, Taranto, Palermo etc; dai
senza casa in lotta agli attivisti dei movimenti No Tav, No Tap; dai giovani
dei centri sociali e del movimento rivoluzionario ai militanti e dirigenti dei
sindacati di base e di classe; dalle militanti di organizzazioni femministe
alle compagne e ai compagni di
organizzazioni comuniste. A centinaia
hanno subito sulla propria pelle provvedimenti di stampo fascista, tesi a
tapparne la bocca e a impedirne l’agibilità
sindacale,sociale e politica.
Ma è necessario
sottolineare come il “decreto sicurezza”
emanato dal governo fascio-populista-razzista-maschilista di
Lega/M5S, abbia di fatto dato un’ulteriore accelerazione alla marcia fascista
dello stato e delle sue istituzioni.
Infatti, la pesante
criminalizzazione pure delle lotte sindacali, oltreché sociali, e le misure detentive previste addirittura anche per i presidi non autorizzati e i
blocchi stradali, per i quali prima, invece, si era soggetti a multe o al
massimo all’assegnazione ai servizi sociali, rappresentano concretamente un salto di qualità, da regime totalitario,
che tanto ci ricorda il famigerato ventennio fascista.
Basti vedere pure la
condanna dello SLAI Cobas sc per l’indizione dello sciopero delle donne dell’8 marzo scorso, ma
soprattutto l’impianto accusatorio della magistratura nei confronti di
Margherita, coordinatrice nazionale dello SLAI Cobas sc, per capire davvero a
che punto siamo arrivati.
In pratica, per giustificare
la condanna detentiva,nella sentenza vengono annoverati tutta una serie di
fatti e lotte precedenti e successive al 2010 (dal 2006 fino al 2018) per i quali, peraltro,non è stata emessa
ancora alcuna condanna penale. Ma la cosa ancora più grave è che venga anche esplicitamente
scritto come sia stato determinante il
fatto che Margherita sia un’attivista sindacale di sinistra, e che nel 2017 sia stata destinataria di un
foglia di Via da Taormina, perché secondo i “servi dei servi”, in occasione del
G7 aveva tenuto comportamenti sediziosi.
E’ lampante che si
tratti di una sentenza politica,di criminalizzazione della lotta di classe e di
chi osa ribellarsi allo stato di cose, alla barbarie imperante.
Una sentenza di vendetta chi ci ricorda anche quella emessa
nel 2015 contro Mauro Gentile, condannato a 5 anni, con l’accusa di
devastazione e saccheggio,scontati tra carcere e domiciliari, per i fatti del
15 ottobre 2011; compagno a cui è stato negato l’affidamento ai servizi sociali
( malgrado avesse già scontato alcuni anni di carcere), adducendo le seguenti
motivazioni:
..”Tali
circostanze attestano una pericolosità sociale dell’interessato da ritenersi
ancora attuale, tenuto conto della mancanza di dati per ritenere la capacità
del soggetto di gestire impulsi facinorosi ed aggressivi in ambito sociale ed
impediscono di favorire una prognosi favorevole in ordine alla inesistenza del
pericolo di recidiva e conseguentemente alla completa affidabilità esterna del
condannato.
Nella sostanza, chi
si ribella e lotta viene considerato a vita facinoroso e pericoloso per la società e,pertanto, va
arrestato.
MA LA LOTTA DI CLASSE NON SI ARRESTA, PERCHE’ RIBELLARSI
E’ GIUSTO!!!
Se lottare contro un sistema che affama e devasta sempre
più la vita dei proletari e delle masse popolari, perché profitto e
ricchezza per pochi sono il
valore fondante e predominate;se lottare contro una società che considera il
lavoro umano una merce e schiavizza gli
operai, i lavoratori e ancor più le donne; se lottare contro un sistema che distrugge
l’ambiente oltreché il senso di
solidarietà, di umanità, di fratellanza tra i popoli, fomentando razzismo e xenofobia; se lottare contro un sistema che mercifica finanche i rapporti umani e le relazioni uomo/donna, che alimenta il
sessismo, la pedofilia,l’omofobia,le molestie e ogni tipo di violenza sulle
donne,fino al femminicidio; se lottare contro stato e governi borghesi, moderno
fascisti,come pure quello Lega/M5S, che rappresentano ed incarnano gli
interessi di questo sistema e della sua barbarie vuol dire essere criminali, allora
SIAMO TUTTE E TUTTI CRIMINALI!!!
LA LOTTA PER LA GIUSTIZIA SOCIALE ED UN MONDO MIGLIORE,
FINALMENTE UMANO, CHE ALLA CRIMINALE BORGHESIA, Al DUCETTO SALVINI E AL GOVERNO
LEGA/M5S PIACCIA O NO, E’ INARRESTABILE, PERCHE’, COME CI INSEGNA IL MARXISMO,
ESSA E’ NATURALE E L’UNICO E VERO SENSO DELLA VITA!
M.S. lavoratrice SLAI Cobas sc –Policlinico
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