15/10/18

Margherita Calderazzi, nostra compagna e coordinatrice dello Slai Cobas per il sindacato di Classe arrestata...



MA LA LOTTA NON SI ARRESTA!

Di seguito pubblichiamo il comunicato dello Slai Cobas s.c. e i primi messaggi di solidarietà pervenuti:

Taranto - La lotta non si arresta!
Questa mattina i carabinieri hanno posto Margherita Calderazzi, in qualità di coordinatrice dello Slai cobas per il sindacato di classe, agli arresti domiciliari per 1 mese, in esecuzione di una condanna emessa a seguito della grande lotta del 2010 per il lavoro dei Disoccupati Organizzati di Taranto Ci si poteva aspettare che il mese fosse di affidamento ai servizi sociali e invece hanno deciso per l’arresto.
Ciò è ingiusto e oggettivamente grave, al di là della relativa esiguità della pena! Si conferma che in questo sistema si persegue e arresta chi difende i diritti dei lavoratori, dei migranti, delle donne e delle masse popolari e si tratta con i guanti bianchi i padroni echi anche in posti di potere ruba miliardi, sfrutta, ammazza i lavoratori, ecc. ecc; fra l'altro questo succede a Taranto dove i grandi padroni, esponenti istituzionali, parlamentari, ancora non hanno ricevuto neanche un giorno di condanna per aver fatto ammalare, morire, con l'inquinamento Ilva, centinaia di lavoratori e migliaia di persone, donne, bambini.
Perchè questa condanna? Margherita Calderazzi era l'organizzatrice della lunga e dura lotta dei Disoccupati Organizzati Slai cobas sc che ebbe un suo momento di culmine nell’aprile/maggio del 2010.
Fu organizzata una tenda sotto il Comune di Taranto, un punto di autorganizzazione, di unità, di mobilitazione di tutti i disoccupati e i senza lavoro a Taranto; una Tenda che divenne nelle settimane successive un luogo di incontro, di iniziativa rivolta a tutta la città, per tutte quelle persone disoccupate che volevano reagire, conquistare un lavoro dignitoso e il proprio futuro.
Non piaceva e dava fastidio quella tenda al Sindaco dell'epoca e a tutti i benpensanti.
La tenda fu violentemente attaccata dalle forze della polizia municipale, distrutta, chi la occupava fu malmenato, alcuni ed alcune furono anche feriti.
Ma chi stava lottando non mollò, c’è chi ritiene la libertà di parola e di protesta un bene che va ben oltre la stessa paura, le stesse minacce, le stesse manganellate.
Il presidio fu nuovamente organizzato… solo chi non lotta ha già perso.
L'azione dei vigili urbani del luogo andò avanti, anche nei giorni successivi, creando artatamente un clima di scontro; ma trovarono la ferma opposizione dei Disoccupati organizzati nello Slai cobas sc e naturalmente della sua coordinatrice Margherita Calderazzi.
Da qui era scaturita la denuncia-querela del Vigile contro alcuni Disoccupati Organizzati e la sua coordinatrice L’unica strada per chi vuole imbavagliare le lotte è colpire chi non molla, con ogni mezzo, Margherita fu accusata di aver “offeso” uno dei capi dei vigili urbani del luogo non nuovo alle provocazioni verso chi lottava.
Inviata immediatamente a processo, viene assolta in primo grado, e invece inopinatamente condannata in secondo grado per oltraggio a pubblico ufficiale ad un mese di detenzione.
Nelle motivazioni degli arresti domiciliari si citano fatti ed altri procedimenti penali a carico di Margherita o altrettanto esigui e già scontati o sui quali non vi è ancora nessuna condanna e in certi casi neanche un rinvio a giudizio e che comunque non c'entrano niente con lo specifico reato che origina questa condanna di un mese.
Questo non è accettabile.
Per questo esprimiamo una forte protesta.
Sottrarre anche per un mese la coordinatrice in una fase di una intensa lotta per il lavoro contro la precarietà -contro l'accordo Ilva che produce esuberi e lascia intatto l'attacco alla salute sicurezza e inquinamento-contro il razzismo e il decreto sicurezza -per la massima preparazione della manifestazione nazionale delle donne del 24 novembre è un danno indubbio che chiama tutti a una intensificazione dell'impegno e l'iniziativa a rendere reale la nostra parola d'ordine:
la repressione non ferma ma alimenta lotta e ribellione

slai cobas per il sindacato di classe Taranto

slai cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale slaicobasta@gmail.com

15 ottobre 2018

Intervista a Margherita durante il presidio a Taranto contro il decreto "sicurezza" Salvini/Di Maio

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Comunicato di solidarietà 

Come lavoratrici e lavoratori della scuola esprimiamo la nostra piena solidarietà a Margherita Calderazzi, coordinatrice dello Slai cobas per il sindacato di classe, condannata agli arresti domiciliari per 1 mese a seguito della lotta del 2010 per il lavoro dei Disoccupati Organizzati di Taranto. 
Condanniamo con forza questo sistema che persegue e arresta chi difende i diritti dei lavoratori, degli immigranti, delle donne e delle masse popolari e difende sempre e solo i padroni che sfruttano e fanno morire i lavoratori come accade da anni proprio a Taranto con l'inquinamento Ilva.
Quella contro Margherita è l’ennesima condanna politica ed è soprattutto un attacco a tutti i lavoratori e disoccupati in lotta! È l’ennesimo attacco al sindacato Slai Cobas per il sindacato di classe da sempre in prima linea nelle lotte!
Contro la repressione siamo al fianco di Margherita, la lotta non si arresta!

Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre” Milano

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Resistenti saluti a Margherita! Milena

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Solidarietà dai Lavoratori della scuola autorganizzati Milano
Apprendiamo con sconcerto dell'arresto di Margherita Calderazzi, coordinatrice dello Slai Cobas per il sindacato di classe, colpevole di attività sindacale sempre al fianco dei lavoratori, degli ultimi e soprattutto delle donne che si ribellano. 
Questo vile atto repressivo è espressione del clima generale che trova la sua massima espressione nel decreto sicurezza Di Maio, Salvini. 
Se infatti è vero che per presidi non autorizzati e blocchi stradali si veniva assegnati ai servizi sociali e altrettanto vero che ai tempi di del cambiamento si viene arrestati. 
L'attacco a Margherita ci colpisce tutte e per questo ci autodenunciamo in anticipo per i futuri blocchi stradali e presidi non autorizzati che continueremo ad organizzare ogni qualvolta verranno attaccati i nostri diritti di donne e lavoratrici. 
Contro la vostra repressione e le vostre intimidazioni noi restiamo al fianco di Margherita e adesso arrestateci tutte!

Lavoratori della scuola autorganizzati Milano

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Compagne, la lotta non si arresta soprattutto se toccano una toccano tutti!!!
Silvana 


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MASSIMA SOLIDARIETA’ E PIENO SOSTEGNO A MARGHERITA CALDERAZZI, COORDINATRICE DELLO SLAI COBAS SC, COLPITA DALLA POLITICA SECURITARIA, FASCISTA E MISOGINA DEL GOVERNO LEGA/M5S

ANCORA UNA VOLTA,SIAMO TUTTE MARGHERITA!!!

IL governo NERO di Salvini/Di Maio non ha perso tempo a mettere in atto la propria politica fascista contro chi lotta per i diritti dei lavoratori e soprattutto delle donne/lavoratrici.
Gli arresti domiciliari di un mese per la legittima attività sindacale svolta è davvero un mero atto fascista, che denota la svolta reazionaria, da regime totalitario, che il nuovo governo ha intrapreso, nel tentativo di fermare chi osa ribellarsi allo stato di cose.

MA RIBADIAMO CHE LA REPRESSDIONE NON CI FA PAURA E NON FA ALTRO CHE ALIMENTARE LA RIBELLIONE!!!
E visto che continueremo a lottare con ogni mezzo per difendere i diritti di lavoratrici/lavoratori, allora

ARRESTATECI TUTTE E TUTTI!

Lavoratrici/lavoratori SLAI Cobas sc -Pliclinico


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