Abbiamo avuto modo, in
occasione della seconda udienza del 20 settembre, di conoscere dalla viva voce
delle operaie della Montello le ragioni della loro lotta: il pagamento
integrale delle otto ore lavorate in particolare ci hanno detto che hanno
iniziato la lotta vincendo la paura perché non volevano più accettare di essere
considerate schiave. Sono tutte straniere provengono dal Pakistan, India,
Gambia, Senegal, Burkina Faso, Marocco, Albania, Brasile…
Sono 17 le operaie che hanno
osato avviare la vertenza.
Giustamente ci hanno detto che
non è giusto che, mediamente ogni due anni, avvenga un cambio appalto.
In occasione dell’udienza è
stato loro ufficializzato che nei giorni immediatamente successivi ci sarebbe
stato un nuovo cambio appalto.
Dalle prime comunicazioni
relative al cambio appalto sono spariti i nomi delle 17 operaie che hanno osato
rompere con questa grave discriminazione. Cooperative e CGIL non vogliono
rilasciare alle operaie copia dell'accordo di cambio appalto che hanno firmato
con i nomi delle operaie comprese nel cambio.
Chiamiamo tutte le donne, le
lavoratrici in lotta a sostenere e a schierarsi con le coraggiose operaie che
hanno iniziato la loro lotta facendo lo sciopero delle donne l’8 marzo: stanno
lottando per tutte noi. Prima le migranti delle cooperative, poi diventerà
“normale” applicare a tutte le lavoratrici discriminazioni e peggiorare le
condizioni “in quanto donne”. Perché la crisi doppiamente vogliono farla pagare
alle donne: rimandandole a casa e/o peggiorandone le condizioni di vita e di
lavoro
Se toccano una toccano tutte!
Forza operaie della Montello:
non fatevi intimidire! La vostra lotta è giusta!
30/9/2018
Mfpr
Milano
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