09/03/11

8marzo2011_Perugia: irruzione in Regione!

da liberetutte


Il presidio di Corso Vannucci indetto dall’assemblea femminista umbra si trasforma in un’inattesa invasione dell’atrio della Regione: ci siamo riprese il diritto di scegliere sui nostri corpi e sulle nostre vite, a partire da una riconquista degli spazi della città! Per parlare di autodeterminazione e libertà di scelta, di desideri bisogni sogni!

Determinate, colorate, chiassose, sfrontate: le nostre r-esistenze quotidiane passano da qui, da una rabbia che prende la forma della determinazione di andare a scomodare dentro ai palazzi del potere la placidità di chi legifera sui nostri corpi, di chi ci impone comportamenti, azioni, mistificazioni, restrizioni.

L’opposizione trasversale sulla RU486 rappresenta uno dei tanti tentativi di governare i nostri corpi attraverso l’attacco alla nostra libertà e autodeterminazione e l’imposizione di un modello di femminilità che ci dice quando diventare madri, come muoverci e divertirci, di chi avere paura e di chi fidarci. Rimandiamo al mittente le retoriche sulla sicurezza di chi ci rende ogni giorno più precarie: pretendiamo mobilità, reddito, diritti!

Comunicato Stampa dell’Assemblea Femminista Umbra:

L’ASSEMBLEA FEMMINISTA UMBRA (Le De’genere-Terni; Sommosse-Perugia; Civiltà Laica-Terni; L’Albero di Antonia-Orvieto) oggi, 8 Marzo ha realizzato un presidio di DONNE sotto la sede della REGIONE UMBRIA, in Corso Vannucci, per pretendere la delibera sul Day Hospital come unica modalità di somministrazione della pillola abortiva RU486.

In Italia le restrizioni sono molteplici: l’assunzione è possibile solo entro la 7° settimana (l’aborto chirurgico è legale sino alla 12°!) mentre in Europa, dove è utilizzata da oltre 20 anni, viene prescritta entro la 12° settimana dal medico di base, senza passare per l’ospedale; l’imposizione dei 3 giorni di ricovero ordinario come unica modalità di applicazione; la forte presenza dei medici obiettori e dei movimenti per la vita che ostacolano la piena applicazione della legge 194.

In Umbria continuano i balletti politici per ritardarne la somministrazione. La Regione non ha ancora deliberato il protocollo applicativo, nonostante un “Comitato tecnico-scientifico” si sia già espresso per il Day Hospital. Il libero accesso alla pillola abortiva e’ di fatto ostacolato per fini politici, attraverso un’opportunistica (=elettorale) obbedienza ai diktat del Vaticano.

Durante il presidio è stata fatta massiccia controinformazione con la diffusione di materiale, opuscoli e volantini.

Le donne dell’Assemblea hanno poi occupato l’atrio della Regione, pretendendo un incontro immediato con la Presidente Catiuscia Marini, per consegnarle personalmente la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della delibera applicativa per il Day Hospital.

Dopo insistenti pressioni e non accontentandosi di parlare con il Sottosegretario alle Politiche di Genere, Strona e la Funzionaria dell’Ufficio delle Politiche di Genere, Massarelli, l’Assemblea Femminista ha atteso che la Marini concludesse i suoi impegni per motivarle la presenza del presidio e le richieste specifiche.

Durante l’incontro la Presidente ha riferito che: la delibera non è all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, ma che entro marzo si procederà alla pronuncia sul protocollo in base al parere dei medici.

L’Assemblea ha infine ottenuto un incontro in Regione con la Marini e la Massarelli per il giorno 15 marzo, per discutere le proposte avanzate nel corso di questa mattinata.

De’genere- Terni, Sommosse-Perugia, L’albero di Antonia-Orvieto, Civiltà Laica-Terni

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