Palermo 23 marzo 2011: scontri alla presentazione libro Casapound alla Mondadori. La nostra compagna Donatella Anello viene denunciata per "istigazione alla violenza". Di seguito il video degli scontri e dell'intervento di Donatella e il comunicato dello slai cobas per il sindacato di classe di Palermo.
da proletari comunisti
Arrivano le prime denunce: per "istigazione alla violenza" alla delegata dello Slai cobas per il sindacato di classe, Donatella Anello (fatta dal deputato regionale Pdl, Caputo)
Mercoledì 23 ad alcuni manifestanti riconosciuti dalla digos non è stato neanche permesso di raggiungere la piazza!
CONTINUARE LA CAMPAGNA ANTIFASCISTA IN CITTA' CONTRO ISTITUZIONI E LORO SERVI!
ASSEMBLEA: SUL 23 MARZO A PALERMO E OLTRE
Slai Cobas per il sindacato di classe, Via G.del Duca 4 (accanto i cantieri culturali della zisa)
Ora: lunedì 28 marzo 2011 17.00.00
Sulla manifestazione del 23 marzo contro la Mondadori Multicenter
Campagna nostro esposto contro Casapound
Contro la criminalizzazione della nostra organizzazione sindacale tramite la denuncia per "istigazione alla violenza" fatta ad una delegata sindacale dal deputato regionale del Pdl Salvino Caputo
Contro il fascismo mai un passo indietro!
Fermare con tutti i mezzi lo stato di polizia e il moderno fascismo in costruzione!
Il 23 marzo abbiamo assistito ad una scena incredibile e indecorosa per un paese che si dice civile e democratico. Davanti alla sede della Mondadori c’era uno schieramento impressionate di poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, comprensivo di elicottero, a difesa di un gruppo di fascisti dichiarati con caschi in mano, appartenenti a Casapound, che con la scusa della presentazione di un libro vogliono propagandare le idee del passato regime fascista di cui rivendicano gli ideali; per rendersene conto basta rileggere e riascoltare le dichiarazioni di questi fascisti rilasciate anche alla Rai Regione.
È grave anche, come apprendiamo dai giornali di oggi, che ad ulteriore difesa di questi fascisti c’erano anche assessori, consiglieri e deputati che sulla Costituzione hanno giurato per potere accedere alla carica politica; questi consiglieri si devono immediatamente dimettere.
La giusta rabbia dei lavoratori e dei giovani presenti è scoppiata davanti a questa chiarissima violazione della Costituzione italiana, in cui chi dovrebbe difendere l’attuale legalità difende invece palesemente l’illegalità e attacca pesantemente i manifestanti, cercando di cacciarli via anche con le camionette; non è questa forse la trasformazione di un paese che si dice democratico in uno stato di polizia? Se questo paese ha cambiato natura allora è giusto dirlo apertamente perché è bene che i lavoratori, i giovani e tutti lo sappiano, affinché prendano legittimamente tutte le misure adeguate per dare la giusta risposta a questo cambiamento.
È grave quindi che la “sensibilità democratica” dichiarata dalle autorità in ogni occasione, in questo caso sia svanita nel nulla, perfino davanti ad un esposto alla Magistratura: il Prefetto e il Questore non solo hanno ignorato l’esposto che chiariva, citando Costituzione e Legge, quale era la posta in gioco, ma hanno dato fattiva copertura alla manifestazione fascista con un esagerato schieramento poliziesco (pagato con soldi pubblici).
Non è certo questa la sicurezza di cui hanno bisogno lavoratori giovani donne e cittadini democratici che denunciano una violazione di legge; questa “sicurezza” in questo caso ha messo seriamente in pericolo la vita dei presenti e dei passanti che hanno assistito allibiti a ciò che vedevano e hanno manifestato sostegno all’iniziativa dell’esposto alla magistratura da sottoscrivere individualmente e collettivamente e alla resistenza dei giovani antifascisti.
Consideriamo ancora più grave che in tanti cerchino superficialmente di minimizzare ciò che è successo: tutte le forze che si definiscono democratiche, che sono attive in un modo o nell’altro in questa città, devono prendere posizione, schierarsi, altrimenti in questi casi sono corresponsabili di una strada che i vari governi, e per ultimo il governo Berlusconi, stanno percorrendo verso il moderno fascismo; così facendo agevolano la diffusione dell’humus moderno fascista, razzista e sessista che ben si confà con la virilità” manifestata in tutti i campi dall’attuale presidente del Consiglio, Berlusconi in persona, proprietario della Mondadori.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe intende continuare una campagna di denuncia di quanto accaduto , e di raccolta di energie per organizzare la risposta adeguata.
A questo scopo già lunedì 28 marzo pomeriggio alle ore 17 presso la sede ci sarà una riunione dei lavoratori e delle lavoratrici iscritti al sindacato.
da proletari comunisti
Arrivano le prime denunce: per "istigazione alla violenza" alla delegata dello Slai cobas per il sindacato di classe, Donatella Anello (fatta dal deputato regionale Pdl, Caputo)
Mercoledì 23 ad alcuni manifestanti riconosciuti dalla digos non è stato neanche permesso di raggiungere la piazza!
CONTINUARE LA CAMPAGNA ANTIFASCISTA IN CITTA' CONTRO ISTITUZIONI E LORO SERVI!
ASSEMBLEA: SUL 23 MARZO A PALERMO E OLTRE
Slai Cobas per il sindacato di classe, Via G.del Duca 4 (accanto i cantieri culturali della zisa)
Ora: lunedì 28 marzo 2011 17.00.00
Sulla manifestazione del 23 marzo contro la Mondadori Multicenter
Campagna nostro esposto contro Casapound
Contro la criminalizzazione della nostra organizzazione sindacale tramite la denuncia per "istigazione alla violenza" fatta ad una delegata sindacale dal deputato regionale del Pdl Salvino Caputo
Contro il fascismo mai un passo indietro!
Fermare con tutti i mezzi lo stato di polizia e il moderno fascismo in costruzione!
Il 23 marzo abbiamo assistito ad una scena incredibile e indecorosa per un paese che si dice civile e democratico. Davanti alla sede della Mondadori c’era uno schieramento impressionate di poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, comprensivo di elicottero, a difesa di un gruppo di fascisti dichiarati con caschi in mano, appartenenti a Casapound, che con la scusa della presentazione di un libro vogliono propagandare le idee del passato regime fascista di cui rivendicano gli ideali; per rendersene conto basta rileggere e riascoltare le dichiarazioni di questi fascisti rilasciate anche alla Rai Regione.
È grave anche, come apprendiamo dai giornali di oggi, che ad ulteriore difesa di questi fascisti c’erano anche assessori, consiglieri e deputati che sulla Costituzione hanno giurato per potere accedere alla carica politica; questi consiglieri si devono immediatamente dimettere.
La giusta rabbia dei lavoratori e dei giovani presenti è scoppiata davanti a questa chiarissima violazione della Costituzione italiana, in cui chi dovrebbe difendere l’attuale legalità difende invece palesemente l’illegalità e attacca pesantemente i manifestanti, cercando di cacciarli via anche con le camionette; non è questa forse la trasformazione di un paese che si dice democratico in uno stato di polizia? Se questo paese ha cambiato natura allora è giusto dirlo apertamente perché è bene che i lavoratori, i giovani e tutti lo sappiano, affinché prendano legittimamente tutte le misure adeguate per dare la giusta risposta a questo cambiamento.
È grave quindi che la “sensibilità democratica” dichiarata dalle autorità in ogni occasione, in questo caso sia svanita nel nulla, perfino davanti ad un esposto alla Magistratura: il Prefetto e il Questore non solo hanno ignorato l’esposto che chiariva, citando Costituzione e Legge, quale era la posta in gioco, ma hanno dato fattiva copertura alla manifestazione fascista con un esagerato schieramento poliziesco (pagato con soldi pubblici).
Non è certo questa la sicurezza di cui hanno bisogno lavoratori giovani donne e cittadini democratici che denunciano una violazione di legge; questa “sicurezza” in questo caso ha messo seriamente in pericolo la vita dei presenti e dei passanti che hanno assistito allibiti a ciò che vedevano e hanno manifestato sostegno all’iniziativa dell’esposto alla magistratura da sottoscrivere individualmente e collettivamente e alla resistenza dei giovani antifascisti.
Consideriamo ancora più grave che in tanti cerchino superficialmente di minimizzare ciò che è successo: tutte le forze che si definiscono democratiche, che sono attive in un modo o nell’altro in questa città, devono prendere posizione, schierarsi, altrimenti in questi casi sono corresponsabili di una strada che i vari governi, e per ultimo il governo Berlusconi, stanno percorrendo verso il moderno fascismo; così facendo agevolano la diffusione dell’humus moderno fascista, razzista e sessista che ben si confà con la virilità” manifestata in tutti i campi dall’attuale presidente del Consiglio, Berlusconi in persona, proprietario della Mondadori.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe intende continuare una campagna di denuncia di quanto accaduto , e di raccolta di energie per organizzare la risposta adeguata.
A questo scopo già lunedì 28 marzo pomeriggio alle ore 17 presso la sede ci sarà una riunione dei lavoratori e delle lavoratrici iscritti al sindacato.
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