"Ho appreso con sconcerto di questo gravissimo episodio su cui bisogna fare immediatamente chiarezza. Sono sicuro che l'arma prenderà immediati provvedimenti per contribuire all'accertamento delle responsabilità e per isolare eventuali mele marce che, in ogni caso, non possono incrinare la fiducia che i romani hanno nei confronti dei carabinieri" ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sulla violenza sessuale contro una donna avvenuta nella caserma del Quadraro.
Il colonnello Mezzavilla ha poi aggiunto che quanto denunciato dalla donna, in attesa degli esiti giudiziari "è un fatto che nulla sottrae all'efficienza e alla dedizione delle migliaia di carabinieri che operano a Roma... vicende del genere contrastano con i mille atti di solidarietà che i carabinieri compiono ogni giorno".
Mercoledì 23. Tre carabinieri arrivano in caserma quando S. è già nella sua cella. Hanno passato la serata fuori e si sono tirati dietro un amico, un vigile urbano. Hanno bevuto e fanno bere anche S. E qui - racconta lei - comincia il suo incubo. I quattro le aprono la porta della cella. Le dicono di seguirli in sala mensa. Il rapporto sessuale è ripetuto. E di almeno un carabiniere, S. memorizza i tatuaggi su una parte del corpo.
Ma la prima cosa che sindaco e gli alti gradi dei carabinieri fanno è quindi difendere l'Arma. Cos'è per loro grave: la violenza sessuale contro la donna o il buon nome dei carabinieri e dei vigili? La seconda cosa, evidentemente.
E per questo dicono apertamente il falso. Il comportamento e l'ideologia fascista, machista di carabinieri e sempre più oggi anche dei vigili, è la normalità. La violenza di Roma non è affatto un fatto eccezionale. Altri stupri o tentativi di stupro sono avvenuti nelle caserme nei mesi scorsi, e tanti episodi per esempio potrebbero raccontare donne immigrate, prostitute, come quello di Joy fatto nel Cie di Milano da parte dell'Ispettore Addesso.
L'atteggiamento da strapotere, violento, arrogante di carabinieri, poliziotti, vigili, verso la gente è sempre più comune. Verso le donne questo si carica dell'humus maschilista, di disprezzo.
Le stesse reazioni di "giustificazione" dei carabinieri a Roma e dell'avvocato di uno di essi dimostrano non "l'eccezione", ma se mai la sorpresa che vi sia stata in questa occasione denuncia e procedimento giudiziario. I militari dicono: "È vero il rapporto sessuale c'è stato, ma quella donna era consenziente".
L'avvocato di uno dei carabinieri coinvolti: "non c'è stato stupro... se non c'è violenza fisica - argomentano - è la prova che non c'è stata violenza sessuale. S. ha fatto sesso perché è quello che voleva. E poi, S. è una "sbandata".
Ora, quindi la preoccupazione, è far uscire bene l'Arma. I militari coinvolti sono stati trasferiti in uffici non al contatto con il pubblico di Torino, Milano e Cagliari e l'Arma, parallelamente alla vicenda giudiziaria, ha avviato accertamenti disciplinari al termine dei quali non è esclusa una sospensione dei carabinieri coinvolti. Tutto qua! Col rischio, vista la precedente assoluzione dell'Ispettore Addesso per Joy, che non si facciano neanche un giorno di galera.
Questo è necessario impedirlo!
Costruiamo a Roma e anche in altre città, presidi davanti alle stazioni dei carabinieri e ai comandi dei vigili.
MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO
***
Da fonti certe, anche i presìdi areopordtuali sono luoghi di soprusi e violenze.
E' frequente che le donne, soprattutto straniere, sospettate di spaccio o di essere corrieri di droghe, vengano molestate e magari violentate sui cellulari che le trasportano nei centri di detenzione. Chi indossa la divisa ha una enorme responsabilità, rappresenta lo Stato, se la usa come uno scudo per commettere illecito o per prevaricare un'umanità già debole, commette un reato odioso.
Anche le cosiddette "forze dell'ordine" hanno i loro sindacati, a mio modesto avviso, loro interesse sarebbe divulgare nelle loro categorie il rispetto degli esseri umani, di qualsiasi genere e colore.
Fiorenza Addivinola, rsu Filcams
Il colonnello Mezzavilla ha poi aggiunto che quanto denunciato dalla donna, in attesa degli esiti giudiziari "è un fatto che nulla sottrae all'efficienza e alla dedizione delle migliaia di carabinieri che operano a Roma... vicende del genere contrastano con i mille atti di solidarietà che i carabinieri compiono ogni giorno".
Mercoledì 23. Tre carabinieri arrivano in caserma quando S. è già nella sua cella. Hanno passato la serata fuori e si sono tirati dietro un amico, un vigile urbano. Hanno bevuto e fanno bere anche S. E qui - racconta lei - comincia il suo incubo. I quattro le aprono la porta della cella. Le dicono di seguirli in sala mensa. Il rapporto sessuale è ripetuto. E di almeno un carabiniere, S. memorizza i tatuaggi su una parte del corpo.
Ma la prima cosa che sindaco e gli alti gradi dei carabinieri fanno è quindi difendere l'Arma. Cos'è per loro grave: la violenza sessuale contro la donna o il buon nome dei carabinieri e dei vigili? La seconda cosa, evidentemente.
E per questo dicono apertamente il falso. Il comportamento e l'ideologia fascista, machista di carabinieri e sempre più oggi anche dei vigili, è la normalità. La violenza di Roma non è affatto un fatto eccezionale. Altri stupri o tentativi di stupro sono avvenuti nelle caserme nei mesi scorsi, e tanti episodi per esempio potrebbero raccontare donne immigrate, prostitute, come quello di Joy fatto nel Cie di Milano da parte dell'Ispettore Addesso.
L'atteggiamento da strapotere, violento, arrogante di carabinieri, poliziotti, vigili, verso la gente è sempre più comune. Verso le donne questo si carica dell'humus maschilista, di disprezzo.
Le stesse reazioni di "giustificazione" dei carabinieri a Roma e dell'avvocato di uno di essi dimostrano non "l'eccezione", ma se mai la sorpresa che vi sia stata in questa occasione denuncia e procedimento giudiziario. I militari dicono: "È vero il rapporto sessuale c'è stato, ma quella donna era consenziente".
L'avvocato di uno dei carabinieri coinvolti: "non c'è stato stupro... se non c'è violenza fisica - argomentano - è la prova che non c'è stata violenza sessuale. S. ha fatto sesso perché è quello che voleva. E poi, S. è una "sbandata".
Ora, quindi la preoccupazione, è far uscire bene l'Arma. I militari coinvolti sono stati trasferiti in uffici non al contatto con il pubblico di Torino, Milano e Cagliari e l'Arma, parallelamente alla vicenda giudiziaria, ha avviato accertamenti disciplinari al termine dei quali non è esclusa una sospensione dei carabinieri coinvolti. Tutto qua! Col rischio, vista la precedente assoluzione dell'Ispettore Addesso per Joy, che non si facciano neanche un giorno di galera.
Questo è necessario impedirlo!
Costruiamo a Roma e anche in altre città, presidi davanti alle stazioni dei carabinieri e ai comandi dei vigili.
MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO
***
Da fonti certe, anche i presìdi areopordtuali sono luoghi di soprusi e violenze.
E' frequente che le donne, soprattutto straniere, sospettate di spaccio o di essere corrieri di droghe, vengano molestate e magari violentate sui cellulari che le trasportano nei centri di detenzione. Chi indossa la divisa ha una enorme responsabilità, rappresenta lo Stato, se la usa come uno scudo per commettere illecito o per prevaricare un'umanità già debole, commette un reato odioso.
Anche le cosiddette "forze dell'ordine" hanno i loro sindacati, a mio modesto avviso, loro interesse sarebbe divulgare nelle loro categorie il rispetto degli esseri umani, di qualsiasi genere e colore.
Fiorenza Addivinola, rsu Filcams
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