03/03/11

RIPRENDIAMO LA DENUNCIA FORTE E LA MOBILITAZIONE CONTRO LE VIOLENZE SESSUALI

In questi ultimi mesi si è un po’abbassata la denuncia degli episodi di uccisione e violenza sessuale contro le donne, anche da parte dei movimenti femministi, benché gli assassinii continuano nelle relazioni familiari e le violenze sessuali in alcune città stanno terribilmente aumentando e, come le due ultime violenze accadute a Roma in zone centrali mostrano, fanno emergere sempre più chiaramente il legame diretto tra realtà sociale e violenze. Roma è diventata una città tutta a rischio, non più solo nelle zone periferiche. Questo degrado generale causato dalle politiche dell’Amministrazione di Alemanno, del governo che a problemi sociali, di condizioni di vita, di città a misura della gente, rispondono con tagli alle spese sociali, ai servizi o interventi repressivi (come su altro fronte gli sgomberi dei campi degli immigrati), non fanno che favorire l’atteggiamento di sopraffazione maschile.
Roma è pericolosa, come altre grandi città, perché viene tolta la socialità, e si attuano interventi che hanno come effetto solo quello di desertificare le città, anche le zone centrali, favorendo di fatto le violenze. In una città come Roma ad aumento di locali, spesso equivoci che si aprono con costi sempre più proibitivi, corrisponde una città sempre più fredda, chiusa. Le misure di controllo delle città da parte delle Istituzioni (ora come risposta alle violenze aumenteranno la presenza dei poliziotti) creano piuttosto un clima oscurantista, sempre ideale per la coltivazione di idee e pratiche maschiliste, di sopraffazione e quindi hanno un effetto opposto, di incoraggiamento delle violenze sessuali a tutti i livelli.
Per questo le violenze di questi giorni sono una violenza a tutte le donne, a tutti i cittadini.

Lavoratrici e disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
Taranto 21.2.11

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