Il ritrovamento del cadavere di Yara ha fatto scatenare le prese di posizioni più diverse, efferati delitti, specie se riguardano le ragazzine, diventano il soggetto ideale per un nuovo reality, per indagare se le ragazze sono ribelli, se in qualche modo se la sono “voluta” o se brave ragazze, tutte casa e scuola, allora diventa legittimo invocare la pena di morte. Neanche Yara sfugge a questa “regola” non scritta.
Ogni violenza sulle donne, in maniera sempre più aperta, diventa l'occasione per meglio precisare come devono comportarsi, opprimerle, chiuderle in casa. Si evocano orchi, mostri venuti da chissà dove pur di occultare la realtà che parla chiaramente:
Violenza sulle donne: nel 2009un omicidio su 5 in Lombardia
Dei 23 casi totali lombardi dell’anno scorso, sei si sono consumati a Bergamo. Il capoluogo orobico si piazza al secondo posto dopo Milano
Bergamo, 24 novembre 2010 - La violenza sulle donne e’ in continua crescita e si concentra in particolare nel Nord Italia, con punte allarmanti in Lombardia dove, nel 2009, un omicidio su cinque ha visto vittima una donna. E’ quanto e’ emerso dai dati diffusi all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano in occasione della presentazione, alla vigilia della Giornata Mondiale contro il fenomeno, del volume ‘Donne e violenza domestica: diamo voce al silenzio’. In Lombardia si concentrano 29 casi di donne uccise nel 2009 sulle 119 totali.
Il ‘femminicidio’ in Italia e’ passato dalle 101 vittime del 2006 alle 119 del 2009. Il primato del Nord, dove avvengono il 50% delle aggressioni mortali sulle donne, per il professor Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli, e’ riconducibile alla ‘’scomparsa della famiglia allargata che porta alla solitudine della coppia e la maggiore autonomia delle donne che lavorano, che diventa spesso motivo scatenante della violenza’’.
Dei 23 casi lombardi dell’anno scorso, 8 si sono registrati a Milano, 6 a Bergamo, 2 rispettivamente a Brescia, Varese e Cremona e uno rispettivamente a Mantova, Lecco e Sondrio. Un trend che e’ proseguito anche la scorsa estate (maggio-prima meta’ di novembre 2010), periodo nel quale, sempre secondo il monitoraggio effettuato dall’ospedale, sono state registrate 48 vittime, di cui 8 in Lombardia.
In generale, chi uccide una donna e’ nel 90,3% dei casi conosciuto dalla vittima e per il 76% italiano. La casa della persona aggredita e’ il luogo del delitto nel 70% dei casi. Il movente e’ principalmente passionale (22,1%) e nel 52% dei casi era gia’ presente una storia pregressa di litigi. Proprio perche’ l’uxoricidio e’ solo l’ultima tappa di un percorso, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) e il Fatebenefratelli, in collaborazione con l’Associazione italiana medici di famiglia, hanno redatto un vademecum destinato agli operatori sanitari per riconoscere le vittime di violenza domestica che verra’ diffuso nei 67 ospedali lombardi premiati da Onda in questi anni con il Bollino Rosa.”
All'indomani dalla scomparsa di Yara si era scatenata la caccia allo straniero, fomentata dalla Lega, il “normale” capro espiatorio che torna sempre utile per scatenare le campagne razziste, invocare più controllo del territorio, fomentare l'humus reazionario che vede le donne prime vittime.
Portiamo forte la denuncia contro le violenze sulle donne, contro l'uso strumentale di esse, contro le perversioni, la prostituzione legittimate a piene mani da questo governo, in questo otto marzo.
Il 13 febbraio l'ha mostrato CON LE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI DONNE IN PIAZZA c'è bisogno di proseguire come donne, femministe, proletarie, lavoratrici, precarie, disoccupate...nella lotta, in primis per cacciare questo governo che rappresenta oggi la sintesi più marcia di un sistema fascista, sessista, razzista pregno di maschilismo, arroganza e disprezzo verso le donne.
MI 28.2.2011
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