06/03/11

Sull'8 marzo oggi

Nelle iniziative che faremo l'8 marzo, insieme ai nostri materiali, porteremo il volantino del Coordinamento donne TS.
Proponiamo che si faccia altrettanto con i materiali nostri e di altre realtà, come quelle delle compagne di Trieste, che pongono soprattutto al centro la condizione delle lavoratrici, precarie...
Questo darà forza ad ogni iniziativa locale.

Come compagne del mfpr, insieme alle iniziative nelle città in cui siamo, quest'anno, per quello che succede alla Fiat, stiamo organizzando - da Taranto - un presidio/assemblea con alcune operaie della Fiat Sata di Melfi, proprio l'8 marzo, davanti alla portineria B dello stabilimento, al cambio turno dalle 13,15 alle 14,15.
facciamo questa iniziativa perché da un lato il piano fascista di Marchionne mostra emblematicamente e più duramente quell'intreccio tra attacchi di classe e di genere che viene denunciato dal movimento delle donne, perché il piano Fiat per le donne operaie significa insieme a tutto il resto anche discriminazioni, umiliazioni, doppio attacco alla salute, una inaccettabile violenza fisica e psichica; nello stesso tempo le operaie della Fiat a Melfi, come a Torino, ecc. sono state anche le più determinate a dire no - scontrandosi, a volte, non solo contro azienda e capi, ma anche respingendo pressioni di mariti e famiglia, perché è una lotta, anche questa, per la dignità!
PROPONIAMO A TUTTE LE REALTA’DI LAVORATRICI, COMPAGNE VICINE O CHE POSSONO ARRIVARE A MELFI DI VENIRE L'8 MARZO (per metterci in contatto: 3475301704 Margherita).

Vogliamo rispondere infine a quanto scriveva sempre genisardo da Trieste in una precedente e mail: "PS altro discorso da fare, la proclamazione dello sciopero delle donne dell'8 marzo. per ora stiamo lavorando da mesi per uno sciopero generale che unifichi tutte le lotte e non siamo ancora all'agognato traguardo.
Possiamo proporre tutto, ma poi almeno qualcosa si deve ottenere..".

Come è giusta la battaglia per lo sciopero generale, che per essere vero e ottenere risultati deve partire da piattaforme e decisioni dai posti di lavoro su cosa si fa nello sciopero, come proseguire, quali sono gli obiettivi, ecc. (e, in questo senso, se la Camusso ha dovuto fissare ora una data, ancora non è quello che servirebbe, come tempi e come autonomia degli operai dalle scadenze elettorali); così è giusto - possiamo dire doppiamente giusto e necessario - lo sciopero delle donne, costruito dalle lavoratrici, da tutte le donne, costruendo organizzazione autonoma sui posti di lavoro (come per es. alla Fiat di Termoli) e una piattaforma che esprima l'insieme della condizione di doppio sfruttamento e oppressione della maggioranza delle donne.
Non c'è uno sciopero generale, punto. Per lottare contro questo fascismo padronale, questo governo di porci, questo humus violentemente sessista, maschilista, non possiamo fermarci. Insieme alla mobilitazione generale, costruiamo anche uno sciopero delle donne, per "imporre" sui posti di lavoro, nelle piazze, il punto di vista delle donne, il legame classe/genere su tutti gli aspetti, per affermare la doppia determinazione delle donne. Una novità nell'attuale movimento sindacale, e per gli stessi lavoratori e soprattutto una rottura inaspettata per padroni, governo, Stato, ecc. Per riprendere una frase attuale: "se non ora quando?".
Oggi certo ancora non si può organizzare, ma se non se ne parla, non si farà mai. Noi a Melfi raccoglieremo le firme delle lavoratrici su una mozione. Facciamolo anche in altre realtà; facciamo poi circolare, non solo tra di noi, ma sui posti di lavoro, nei quartieri, nelle scuole i comunicati, le iniziative che vengono dalle realtà di donne proletarie, studentesse, ecc. Insieme potremo così costruire anche una piattaforma generale e particolare rispetto alle realtà concrete.
Ma oggi, pensiamo che il risultato da ottenere principale è che cresca questa necessità, che venga fuori, a fronte di sottovalutazioni, o posizioni economiciste anche tra delegate sindacali e nel campo del femminismo, o di guardare solo ad alcuni settori di donne e non alla maggioranza delle donne che sono lavoratrici, precarie, studentesse e che quando irromperanno con lo sciopero faranno tremare.

mfpr

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