Per lo sciopero dell'8 marzo a bergamo, per una partecipazione collettiva, per far avanzare realmente la forza organizzata delle operaie, delle donne, campagna prevalentemente alle fabbriche, con volantini interventi alle portinerie, locandine e striscioni, lo sciopero dell'8 marzo è arrivato in mezzo alle mobiitazioni già aperte,
tra le operaie della Montello, in lotta per difendere la salute e il posto di lavoro dal profitto del padrone, per difendersi dai confederali con i loro accordi patriarcali che scaricano la crisi sulle donne, dai colleghi maschi ben contenti di salvarsi se gli esuberi sono donne 'volontarie'
tra le operaie delle grandi fabbriche metalmeccaniche dove sulle linee di montaggio, con lo sfruttamento scientifico a 40/45 anni si è già vecchie e con numerose patologie da catena di montaggio
tra le operaie che in questi giorni si misurano nelle assemblee con la miseria del contratto dei metalmeccanici, 25 euro a giugno di aumento, che i confederali hanno già iniziato a propagandare come 'ottimo', con punte di sciacallaggio come i manifestini Fiom che sbandierano migliaia di euro di aumenti inesistenti
ma lo sciopero è arrivato anche tra le operaie di 'nuove' fabbriche dove abbiamo trovato lo stesso sfruttamento, anche se meglio retribuito come alla Pneumax dove di recente è passato un accordo per 100 euro di superminimo, o imposto con il moderno caporalato degli appalti, per operaie che si consumano sulle linee e in condizioni ambientali al limite, per essere scaricate quando cala la velocità, grazie alle cooperative o agenzie, che sono penetrate nelle fabbriche massicciamente
tra le lavoratrici delle mense, come alla Tenaris, alla perenne ricerca di condizioni salariali e di lavoro più umane
tra i lavoratori, per una presa di coscienza dell'importanza della battaglia delle donne, una marcia in più per rovesciare questo sistema sociale capitalista.
Nessun commento:
Posta un commento