23/03/21

Londra, polizia ancora nella bufera per il caso Sarah Everard: svelati documenti su agenti e abusi sessuali


Bufera sulla polizia metropolitana di Londra (Met) travolta da centinaia di denunce e segnalazioni per abusi sessuali e comportamenti impropri da parte di agenti contro donne che avrebbero dovuto proteggere, comprese alcune vittime di stupri. È stato l' Observer a rivelare il lato oscuro del corpo grazie a documenti riservati di cui è venuto in possesso.
Una pioggia di fascicoli declassificati in base alle leggi sulla libertà di informazione che aumentano la pressione sul Met, già nel mirino dell'opinione pubblica dopo i maltrattamenti alle donne durante la veglia di sabato scorso per il femminicidio di Sarah Everard, la donna di 33 anni rapita e uccisa a Londra mentre tornava a casa.
Per la morte di Sarah è stato arrestato Wayne Couzens, un agente del Met già accusato da un'altra donna, qualche settimana prima, di atti osceni in un fast food.
Tra il 2012 e il 2018, rivelano i documenti, sono state 594 le segnalazioni di reati e comportamenti impropri da parte di quegli stessi agenti che dovrebbero vigilare contro la violenza di genere. Di queste 119 sono state accolte e 63 hanno portato a licenziamento, pensionamento o dimissioni.
Ma, come ha notato Nazir Afzal, ex procuratore capo della corona per il nord-ovest dell'Inghilterra, «i procedimenti disciplinari non possono sostituire i procedimenti giudiziari». Anche perché i dettagli sono agghiaccianti e l'elenco di violenze perpetrate o desiderate apre seri interrogativi sul Met. Tra i casi segnalati quello di un poliziotto che avrebbe avuto rapporti sessuali con una vittima di stupro. La donna aveva accusato l'agente di avere «approfittato della sua vulnerabilità» e di avere «fatto sesso con lei in due occasioni»: l'ufficiale è stato successivamente licenziato.
Un altro agente è stato costretto a lasciare il Met con l'accusa di avere una «relazione sessuale con una residente di un rifugio per donne», un centro che accoglie le vittime delle violenze domestiche. Ma c'è anche un poliziotto, che poi si è dimesso, accusato di aver violentato le donne che aveva incontrato in una discoteca.
Dossier delicato, perché la settimana scorsa Downing Street ha svelato un piano di protezione per le donne che prevede la presenza di agenti in borghese nei nightclub, e che ha suscitato derisione e proteste da parte dei movimenti femministi che chiedono chi, a questo punto, protegga le donne dalla polizia. Non mancano i casi di abusi domestici nella vita privata come quello del poliziotto, poi licenziato, che «ha violentato sua moglie numerose volte in otto anni di matrimonio» . C'è anche chi ha caricato immagini oscene di bambini sul proprio telefonino e chi ha inviato post sull'app di messaggistica Kik nei quali confessa il suo desiderio di «violentare le donne nella foto e farle violentare da altri. Le immagini - si legge nel documento riportato dall'Observer - sembrano essere quelle di sua figlia e sua nipote».

Non si placano intanto le proteste contro il Police bill, la legge proposta dalla ministra degli Interni britannica Priti Patel per aumentare i poteri della polizia e limitare fortemente il diritto di manifestare. La manifestazione di Bristol è stata, finora, la più conflittuale, ma non è stata l’unica. Da oltre una settimana (dalla violenta repressione dei presidi femministi per Sara Everard) sono numerose le iniziative di mobilitazione contro la repressione e contro il Police bill, promosse principalmente da collettivi femministi, ma anche dai movimenti antirazzisti, da ecologisti e ambientalisti, organizzazioni della sinistra radicale, gruppi anarchici. Ora, anche grazie alle proteste, l’iter del disegno di legge è stato sospeso, le prossime letture in Parlamento e la votazione sono state rimandate a dopo Pasqua (ovvero dopo la prima settimana di aprile 2021).





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