Pavia, addette alle pulizie in presidio: "Non ci arrendiamo facilmente"
La protesta ha ottenuto un primo successo: sono arrivati i prodotti igienizzanti e i carrelli
Al terzo giorno di lotta qualche segnale si comincia a vedere. Per le dipendenti de “La lucentezza“ che sono in presidio davanti all’istituto Pertusati dove effettuano le pulizie sono arrivati prodotti igienizzanti, materiali e carrelli. Strumenti di lavoro per le donne che avevano lamentato di non avere detersivi per lavare i pavimenti e i bagni, guanti di gomma per proteggersi le mani, moppini che vengono lavati con il sapone per le mani e carrelli molto datati. "Il materiale che chiedevamo è arrivato - ha detto Anna Bellamine del Si Cobas, il sindacato che sta supportando le donne nelle loro rivendicazioni -, ma è solo il primo passo. Non ce ne andremo finché non otterremo tutto quello che stiamo chiedendo: salario, orario di lavoro e materiale consono al protocollo di sicurezza". Sostengono di subire discriminazioni le operatrici.
"Ci sono molte ripicche - aggiunge Bellamine -. Una delegata sindacale sta pensando di licenziarsi perché gli orari di lavoro che le chiedono di fare non sono conciliabili con la sua vita privata. Avendo figli non può lavorare negli stessi orari del marito perché non sa a chi affidare i figli, di conseguenza dovrà decidere. O continuare a portare il pane a casa o prendersi cura dei suoi bambini". Da qualche tempo alle operatrici sono state tagliate le ore di lavoro che effettuano per pulire sia il Pertusati sia l’ospedale Santa Margherita e anche i salari sono più bassi. "Da sette anni ci troviamo in condizioni disastrose - ha aggiunto una lavoratrice -. Vogliamo fare ore in più, lavorare bene e guadagnare. Io ho una figlia vedova e madre di un bambino che talvolta mi chiede aiuto, ma non posso darle una mano perché con 17 ore settimanali prendo uno stipendio di 350 o 400 euro. Non solo, con 2 ore settimanali non riusciamo a pulire bene come dovremmo". Ha una lunga esperienza anche un’altra lavoratrice di origine peruviana: "Abbiano due o tre reparti da pulire in tre ore - ha spiegato la donna - e mi hanno elevato una contravvenzione da 500 euro perché la responsabile ha trovato una ragnatela".
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