05/03/21

Alle lavoratrici della scuola - Che l'8 marzo si senta forte la protesta in ogni forma

Alle lavoratrici della scuola,
come sapete la CGS ha diffidato ad escludere dalla proclamazione dello sciopero delle donne dell'8 marzo tutto il settore scuola, con la motivazione che il 1 e 3 marzo erano già stati indetti da sindacati/sindacatini autonomi altri scioperi nella scuola del personale Ata e personale docente.
Contro questo attacco al diritto di sciopero, e guarda caso sempre e in particolare in occasione dello sciopero delle donne (questa è la terza volta!), abbiamo cercato questa volta di respingerlo con una azione comune dei sindacati di base che fanno parte del nuovo Patto d'azione e dell'Assemblea lavoratrici e lavoratori combattivi. 
Lo Slai cobas sc, che sia nel 2018 sia nel 2020 ha respinto da sola le diffide di divieto o limitazione dello sciopero delle donne della CGS (e tuttora ne sta pagando le pesanti sanzioni), prima della indizione formale dello sciopero dell'8 marzo, ha proposto una proclamazione comune al Sicobas, e, a fronte dell'azione di attacco della CGS, di una linea unitaria di opposizione, fino alla possibilità di decidere che una sola organizzazione mantenesse la proclamazione dello sciopero originaria, quindi anche nella scuola, come frutto della nuova fase di unità del Patto d'azione anticapitalista e dell'Assemblea lavoratrici e lavoratori combattivi (in modo che si respingesse l'attacco ma con il minimo di danno economico).
Questo però alla fine non si è riusciti a realizzarlo, anche per i tempi stretti imposti dalla CGS. 
A questo si aggiungono nella scuola le ulteriori limitazione allo sciopero da parte di una recente circolare che impone tempi più lunghi e più procedure burocratiche per realizzare lo sciopero, tali che anche un passo indietro da parte dello Slai cobas di revoca dell'adeguamento imposto dalla CGS, era troppo tardi e non avrebbe avuto effetti nella copertura sindacale dello sciopero di lunedì (anche a fronte della chiusura-mezze chiusure delle scuole, che rende tutto più complicato). 
Quanto avvenuto è una lezione che, stia sicura la CGS e lo Stato, non passerà invano. Essa pone a tutti noi la necessità di rafforzare l'unità per colpire e avanzare insieme, perchè l'attacco al diritto di sciopero e al diritto delle donne si fa sempre più pesante e richiede di attrezzarci meglio per lottare meglio. La battaglia è appena iniziata! 
Questa nuova realtà dell'Assemblea lavoratrici e lavoratori combattivi, sostenuta dal Patto d'azione anticapitalista ha già portato all'importante risultato che lo sciopero dell'8 marzo si estende nei settori delle donne proletarie, immigrate e viene sostenuto con lo sciopero di tutti i lavoratori. E questo è un avanzamento per tutto il movimento proletario.
L'8 marzo comunque e in tutte le maniere possibili le lavoratrici della scuola - che negli anni passati hanno in tante scioperato - devono fermarsi e far sentire e mettere in atto forme di protesta; anche le insegnanti che lavorano da casa in Dad, quel giorno si fermano o se mai usano il computer per spiegare le ragioni dello sciopero delle donne. 
Fateci pervenire comunicazioni delle iniziative inviando a slaicobasta@gmail.com, per coprire da ogni eventuale conseguenza.
Occorre costruire un fronte di sostegno a questa battaglia sulla difesa del diritto di sciopero - che via via sarà più dura - con l'uso della repressione diretta o della repressione per "legge" - ma sempre più necessaria, perchè togliere via via il diritto di sciopero vuol dire togliere l'arma principale che hanno tutte le lavoratrici e lavoratori per difendere le loro condizioni e diritti.
In primis chiamiamo le studentesse, gli studenti a scendere in lotta l'8 marzo; chiamiamo le realtà sindacali di classe, i lavoratori sui posti di lavoro a scioperare l'8 marzo - oggi c'è una ragione in più; chiamiamo avvocati, giuristi a prendere posizione contro l'attacco al diritto di sciopero, a darci le armi legali, ma andando oltre la denuncia di violazione o meno di cavilli della legge esistente, ma mettendo in discussione, dal punto di vista di una difesa di classe, dalla parte delle lavoratrici e lavoratori, la stessa legge. 
RISPONDIAMO CON LA LOTTA A QUESTO ATTACCO ALLO SCIOPERO DELLE DONNE 

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