08/03/16

Taranto - La precarietà ci stronca la vita, con questo sistema facciamola finita!

8 marzo – LOTTIAMO PER LAVORO, DIRITTI, DIGNITA' PER LE DONNE
La precarietà ci stronca la vita, con questo sistema facciamola finita

La situazione di crescente peggioramento della condizione delle lavoratrici, vede a Taranto una realtà emblematica.
Negli appalti dei servizi la stragrande maggioranza siamo donne, doppiamente sfruttate e discriminate:
dalle lavoratrici degli asili, ancora a misere ore (appena 1 ora e 50 al giorno!) e ancor più misero salario (che devono anche penare per averlo), costrette a fare doppie mansioni, di pulizie e di ausiliariato senza riconoscimento economico; alle lavoratrici di pulizia degli uffici e strutture comunali, a rischio di tagli di posti di lavoro o di ore; alle lavoratrici delle pulizie delle scuole statali con la prospettiva anche loro di tagli di ore; dalle operaie della Pasquinelli, costrette a rischiare la salute mettendo le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, come l'amianto, e sull'orlo di vedersi togliere nei prossimi giorni anche questo lavoro; alle disoccupate, che per avere anche uno straccio di reddito sociale con i cantieri di cittadinanza o i servizi sociali, devono fare tanti figli, se no, sono considerate quasi "benestanti..."; ecc. ecc.
Tutto questo accresce la nostra condizione di subordinazione, che a volte in famiglia si trasforma in pesante oppressione, fino ai femminicidi, in cui anche su questo purtroppo la nostra città è tra i primi posti.
Quest'anno poi è venuta tragicamente fuori con le morti, la condizione da schiave delle braccianti, sfruttate a salari inferiori, in condizioni di lavoro disumani, ricattate anche sessualmente dai caporali e dai padroni.

A fronte di questa grave situazione noi donne, in questa giornata, vogliamo fatti e non parole ipocrite sulle donne! E la nostra lotta sarà sempre più dura!

NOI VOGLIAMO

Per le lavoratrici
- Divieto degli appalti al massimo ribasso - separare il costo del lavoro e della sicurezza dall'importo generale, affinchè i ribassi delle ditte non incidano sul costo del lavoro;
- inserimento in tutti i capitolati di appalto di clausole a difesa della condizione delle donne, in particolare: automaticità nei cambi di appalto del passaggio di tutte le lavoratrici, senza peggioramenti delle condizioni di lavoro; orari di lavoro non inferiori a 30 settimanali;
- su condizioni di lavoro, ambienti di lavoro, materiali utilizzati, a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici, avviare tramite gli Enti ispettivi una verifica generale, sotto il controllo delle lavoratrici;
- allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, datori di lavoro, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti; tutela delle lavoratrici denuncianti;
Per le disoccupate:
- clausola sociale in tutti gli appalti per l'assunzione obbligatoria di una percentuale di donne;
- cantieri di cittadinanza e lavori dei servizi sociali per tutte le disoccupate;
- corsi di formazione su raccolta differenziata/bonifiche, retribuiti e finalizzati al lavoro;
- salario minimo garantito per tutte le donne, anche come riconoscimento del loro lavoro domestico/riproduttivo, non inferiore a 600 euro al mese
Per tutte
- Accesso gratuito per le donne e i bambini ai servizi sanitari, e di assistenza anche a fronte del dramma inquinamento di Taranto
- Difesa e ampliamento del diritto d'aborto, obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza nelle strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza, consultori laici controllati dalle donne
- Priorità nel diritto alla casa per le donne violentate, maltrattate, o capifamiglia.

Lavoratrici e disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
per comunicazione: slaicobasta@gmail.com – 3475301704 – T/F 0994792086

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

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