Una giornata piena quella dell'8 marzo 2016 a Palermo che ha visto scendere in sciopero, lo sciopero delle donne!, precarie
della Cooperative Sociali, assistenti ai disabili nelle scuole,
lavoratrici ed ex puliziere del Policlinico, insegnanti precarie della
scuola e lavoratrici Ata, giovani disoccupate, donne del Comitato in
difesa della salute...
Un secondo sciopero delle donne, dopo il primo storico del 25 novembre 2013, lanciato di nuovo a livello nazionale dalle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario,
al fianco anche oggi a Palermo delle lavoratrici e precarie, nella
giornata internazionale delle donne e che, con l'indizione per l'intera
giornata dello Slai Cobas per il sindacato di classe, si è concretizzato in tante città d'Italia.
E proprio salutando le diverse
lavoratrici, precarie, disoccupate, che hanno aderito allo sciopero
scendendo in piazza con diverse iniziative, da Milano, a Bologna, a
Roma, a Taranto... , rivolgendo lo sguardo solidale alle lavoratrici
più sfruttate e oppresse, dalle operaie della Fca di Melfi attaccate
dal fascismo padronale alle donne braccianti moderne schiave, e facendo
anche un collegamento telefonico per abbracciare le donne immigrate di
Brignano in lotta al fianco dei compagni, operai della logistica, è
iniziata la manifestazione a Piazza Indipendenza, davanti il palazzo del
governo regionale della Sicilia: saluti solidali accompagnati dal un
bel canto collettivo con battiti di mani di "Bella Ciao"
Le donne in sciopero hanno quindi
animato la piazza, molto trafficata, nonostante la pioggia battente che
non le ha certamente fermate, con continui interventi al microfono
intercalati da slogan mentre si diffondeva il volantino sullo sciopero
delle donne.
Una compagna del Mfpr ha spiegato il senso dello sciopero delle donne, ripercorrendone le tappe, dalla prima scintilla del 2013 alla marcia che comincia in questo 8 marzo, di cui si è rivendicato l'aspetto rosso, proletario e rivoluzionario. Uno sciopero si è detto "di lunga durata" così come lo è la doppia lotta delle donne contro un sistema sociale, capitalistico, che attacca e opprime la maggioranza di esse in tutti gli ambiti, dallo sfruttamento e oppressione sul lavoro all'oppressione in famiglia, a quella sessuale, dalla violenza ai femminicidi, alla libertà di scelta di delle donne in tema di maternità... Le lavoratrici, le precarie, le disoccupate sono quindi entrate nel merito della loro condizione descrivendo con forza e anche tanta rabbia l' ultraprecarietà che si vive sul lavoro o il non lavoro, la disoccupazione, le discriminazioni subite... un insieme che si ripercuote pesantemente sulla vita quotidiana fatta di sacrifici per arrivare a fine mese, per crescere i figli, per gestirsi come donne single, per far fronte al doppio lavoro, ulteriormente appesantito dalla crescente mancanza di servizi sociali, sanitari... Governo, padroni, istituzioni sono nemici della maggioranza delle donne sfornando leggi odiose come il Jobs Act, la "Buona Scuola", la legge di stabilità, i tagli alla sanità...
Una compagna del Mfpr ha spiegato il senso dello sciopero delle donne, ripercorrendone le tappe, dalla prima scintilla del 2013 alla marcia che comincia in questo 8 marzo, di cui si è rivendicato l'aspetto rosso, proletario e rivoluzionario. Uno sciopero si è detto "di lunga durata" così come lo è la doppia lotta delle donne contro un sistema sociale, capitalistico, che attacca e opprime la maggioranza di esse in tutti gli ambiti, dallo sfruttamento e oppressione sul lavoro all'oppressione in famiglia, a quella sessuale, dalla violenza ai femminicidi, alla libertà di scelta di delle donne in tema di maternità... Le lavoratrici, le precarie, le disoccupate sono quindi entrate nel merito della loro condizione descrivendo con forza e anche tanta rabbia l' ultraprecarietà che si vive sul lavoro o il non lavoro, la disoccupazione, le discriminazioni subite... un insieme che si ripercuote pesantemente sulla vita quotidiana fatta di sacrifici per arrivare a fine mese, per crescere i figli, per gestirsi come donne single, per far fronte al doppio lavoro, ulteriormente appesantito dalla crescente mancanza di servizi sociali, sanitari... Governo, padroni, istituzioni sono nemici della maggioranza delle donne sfornando leggi odiose come il Jobs Act, la "Buona Scuola", la legge di stabilità, i tagli alla sanità...
E questi nemici noi vogliamo combattere!!! " CI VOLETE CACCIARE A CASA CON LA RAMAZZA, NOI INVECE LOTTIAMO IMPERTERRITE IN PIAZZA!"
E'
stato diffuso il volantino/appello sullo sciopero delle donne con la
piattaforma i cui punti ogni lavoratrice portava su una pettorina rossa
bene in vista.
Piattaforma che è stata letta anche
durante diversi blocchi stradali che le donne in protesta hanno fatto
facendo andare in tilt il traffico in quella che è una piazza centrale
della città, blocchi in cui si continuava a volantinare, a parlare con
le donne nelle macchine... blocchi che si sono interrotti solo dopo che
dal palazzo sono stati costretti a far salire una delegazione di
lavoratrici che hanno incontro il Capo di Gabinetto cui è stata
consegnata la piattaforma dello sciopero e si è posta l'urgenza di
aprire subito un tavolo di emergenza sulle vicende del lavoro ma non
solo.
Lavoro
- non lavoro, precarietà, disoccupazione, doppio sfruttamento e
oppressione non ne possiamo più! Governo, padroni, istituzioni sappiate
che la nostra lotta non fermate!
La manifestazione di oggi è stata
dedicata a tutte le donne combattenti nel mondo contro questo sistema
imperialista che opprime, uccide e violenta le donne, dal Kurdistan,
alla Turchia, dalla Palestina al Perù, Filippine con un particolare
abbraccio virtuale ma forte alle compagne e donne indiane che per la
loro più che giusta doppia, tripla ribellione ad una condizione di
pesantissima oppressione subiscono atroce violenza dal governo indiano
fascista di Modi.
Alcuni lavoratori giunti a sostegno
hanno voluto esprimere al microfono alle lavoratrici la condivisione
dello sciopero sottolinenando come la loro combattività e determinazione
sia una preziosa ricchezza nelle lotte e un esempio da seguire.
Nel primo pomeriggio le lavoratrici e
compagne hanno infine fatto un intervento al concentramento della
manifestazione pomeridiana di Piazza Verdi dove hanno continuato a
diffondere il volantino dello sciopero delle donne suscitando interesse e
solidarietà di donne e giovani che hanno condiviso le ragioni dello
sciopero.
Tutte le lavoratrici e precarie si
sono date appuntamento per continuare la lotta già dai prossimi giorni
ma ponendo la necessità di organizzare all'interno delle varie lotte
altri momenti di unità...
La marcia dello sciopero delle donne va avanti SENZA SE E SENZA MA! PERCHE' LA NOSTRA VITA DEVE DAVVERO CAMBIARE!
Lavoratrici, precarie e disoccupate Slai Cobas per il sindacato di classe
Movimento femminista proletario rivoluzionario
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