L'8 MARZO DEL FEMMINISMO PROLETARIO RIVOLUZIONARIO!
(20 Febbraio 2016)
Che nell'8 marzo al centro delle mobilitazioni siano le
donne proletarie, le operaie, le lavoratrici più sfruttate, discriminate,
oppresse! Con la forte denuncia delle loro condizioni che ogni giorno vanno
peggiorando, ma soprattutto con le lotte, le varie forme di protesta, di
ribellione a tutto questo, che anche in questo anno si sono espresse ...
Quale festa l'8 marzo? Le operaie della Sata di Melfi, come
degli altri stabilimenti FCA, sono stanche dopo poche ore di lavoro, esaurite
dalla fatica. Le braccianti dicono: “Ci sentiamo le schiave del terzo
millennio”. Sono pagate poco più di venti euro al giorno, per dieci, dodici ore
di lavoro, anche quindici nei magazzini; sono a nero o con una busta paga
falsa, per un lavoro massacrante, in piedi sotto tendoni dove d’estate si
arriva a 50 gradi, respirando prodotti tossici, o piegate per ore e ore. Le
lavoratrici delle Coop, sempre sotto la mannaia del licenziamento, con salari
sempre più tagliati, che non possono ammalarsi. Ci sono le ultraprecarie
lavoratrici delle pulizie, dal nord al sud, sempre a rischio licenziamento.
E ancora ..........
8 Marzo: a Taranto sciopero lavoratrici
(ANSA) - TARANTO, 5 MAR - A Taranto, come in numerose altre
città italiane, l'8 marzo (giornata della festa della donna) le
lavoratrici, le donne precarie e disoccupate, insieme a gruppi
di studentesse sciopereranno e scenderanno in piazza
ritrovandosi alle 9 in piazza castello per raggiungere la
Prefettura. Le ragioni di questa iniziativa a Taranto, è detto
in una nota dello Slai Cobas, risiedono nella situazione di
crescente peggioramento della condizione delle donne, che
rappresenta a Taranto una realtà esemplare. Vengono citati
alcuni esempi come la precarietà negli appalti di pulizia con
lavori, che vedono le donne "doppiamente sfruttate e
discriminate". Ed ancora:le operaie dell'impianto Pasquinelli
dell'Amiu, "costrette - sostiene lo Slai Cobas - a "rischiare la
salute mettendo le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, con
amianto, e sull'orlo di vedersi togliere il lavoro". Infine, si
ricordano le braccianti morte nei campi, la loro condizione di
"schiave", sfruttate con "salari inferiori".
8 marzo, in sciopero le lavoratrici precarie
A Taranto, come in numerose altre città italiane, l'8 marzo (giornata della festa della donna) le lavoratrici, le donne precarie e disoccupate, insieme a gruppi di studentesse. sciopereranno e scenderanno in piazza ritrovandosi alle 9 in piazza Castello per raggiungere la Prefettura.
Le ragioni di questa iniziativa a Taranto, è detto in una nota dello Slai Cobas, risiedono nella situazione di crescente peggioramento della condizione delle donne, che rappresenta a Taranto una realtà esemplare. Vengono citati alcuni esempi come la precarietà negli appalti di pulizia con lavori, che vedono le donne «doppiamente sfruttate e discriminate», il caso delle lavoratrici degli asili, costrette «ancora a misere ore e ancor più misero salario (che devono anche penare per averlo) a svolgere doppie mansioni, di pulizie e di ausiliariato senza riconoscimento economico». Ed ancora: le «lavoratrici di pulizia degli uffici e strutture comunali, a rischio di tagli di posti di lavoro o di ore», le operaie dell'impianto Pasquinelli dell'Amiu, «costrette - sostiene lo Slai Cobas - a rischiare la salute mettendo le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, con amianto, e sull'orlo di vedersi togliere il lavoro».
Infine, si ricordano le braccianti morte nei campi, la loro condizione di “schiave”, sfruttate con «salari inferiori, in condizioni di lavoro e orari disumani, ricattate anche sessualmente dai caporali e dai padroni delle aziende. Per tutto questo: riprendiamoci l'8 marzo».
A Taranto, come in numerose altre città italiane, l'8 marzo (giornata della festa della donna) le lavoratrici, le donne precarie e disoccupate, insieme a gruppi di studentesse. sciopereranno e scenderanno in piazza ritrovandosi alle 9 in piazza Castello per raggiungere la Prefettura.
Le ragioni di questa iniziativa a Taranto, è detto in una nota dello Slai Cobas, risiedono nella situazione di crescente peggioramento della condizione delle donne, che rappresenta a Taranto una realtà esemplare. Vengono citati alcuni esempi come la precarietà negli appalti di pulizia con lavori, che vedono le donne «doppiamente sfruttate e discriminate», il caso delle lavoratrici degli asili, costrette «ancora a misere ore e ancor più misero salario (che devono anche penare per averlo) a svolgere doppie mansioni, di pulizie e di ausiliariato senza riconoscimento economico». Ed ancora: le «lavoratrici di pulizia degli uffici e strutture comunali, a rischio di tagli di posti di lavoro o di ore», le operaie dell'impianto Pasquinelli dell'Amiu, «costrette - sostiene lo Slai Cobas - a rischiare la salute mettendo le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, con amianto, e sull'orlo di vedersi togliere il lavoro».
Infine, si ricordano le braccianti morte nei campi, la loro condizione di “schiave”, sfruttate con «salari inferiori, in condizioni di lavoro e orari disumani, ricattate anche sessualmente dai caporali e dai padroni delle aziende. Per tutto questo: riprendiamoci l'8 marzo».
L’organizzazione sindacale Slai Cobas ha proclamato uno sciopero
generale nazionale di tutti i settori pubblici, privati e cooperativi,
di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti
precari ed atipici per l’intera giornata dell’8 marzo 2016. L’astensione dal lavoro è stata proclamata nel rispetto della disciplina dei servizi pubblici essenziali.
Sciopero generale l’8 marzo per tutti i lavoratori dei settori pubblici,
privati e cooperativi, compreso il settore pubblico “istruzione”.
Coinvolto anche il personale docente e ATA a tempo indeterminato e
determinato, atipico e precario. L’agitazione è indetta
dall’organizzazione sindacale SLAI Cobas per l’intera giornata di
martedì 8 marzo. Tutti i servizi pubblici, comprese le attività
didattiche, potranno subire variazioni, nel rispetto della disciplina
dei servizi pubblici essenziali.
L’astensione dal lavoro riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne ed è stata indetta in una piattaforma dal titolo “Affermiamo il diritto disuguale delle donne”. Tra le motivazioni la “riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”; “aumento delle pause (una ogni 4 ore e almeno di 30 min l’una), 2 giorni di riposo alla settimana”; “riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro”; “pari salario a pari lavoro”; “trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari”.
L’astensione dal lavoro riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne ed è stata indetta in una piattaforma dal titolo “Affermiamo il diritto disuguale delle donne”. Tra le motivazioni la “riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”; “aumento delle pause (una ogni 4 ore e almeno di 30 min l’una), 2 giorni di riposo alla settimana”; “riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro”; “pari salario a pari lavoro”; “trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari”.
Il Tirreno edizione Prato Sciopero dell’8 marzo la polizia municipale garantirà i servizi base
PRATO. La polizia municipale comunica che, in occasione dello sciopero nazionale indetto per l'intera giornata di martedì 8 marzo dalla sigla sindacale Slai Cobas, garantirà i servizi minimi...
PRATO. La polizia municipale comunica che, in occasione dello sciopero nazionale indetto per l'intera giornata di martedì 8 marzo dalla sigla sindacale Slai Cobas, garantirà i servizi minimi...
minimi essenziali. Nell'intera giornata potranno determinarsi riduzioni o interruzioni dei servizi al pubblico. Lo sciopero è stato proclamato per la “disuguglianza” dei diritti delle donne lavoratrici, per la riduzione dell’orario, aumento delle pause, 2 giorni di riposo alla settimana.
Asp Catanzaro: sciopero generale nazionale per l’8 marzo indetto dallo Slai Cobas s. c.
INVESTIREOGGI Sciopero generale 8 marzo 2016: festa della donna in protesta
Sciopero generale nazionale proclamato dall’Associazione sindacale
SLAI COBAS per il prossimo 8 marzo. A comunicarlo è la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica.
Lo sciopero in concomitanza con la giornata internazionale della donna,
interesserà per l’intera giornata tutti i settori lavorativi pubblici,
privati e cooperatici e coinvolgerà tutti i lavoratori e le lavoratrici a
tempo determinato, indeterminato e con contratti precari e atipici.
Dalle Amministrazioni pubbliche, in ogni caso, saranno assicurati,
nel corso dello sciopero, adeguati livelli di funzionamento dei servizi
pubblici essenziali così come disposto dall’articolo 1 della legge 146
del 12 giugno 1990. Saranno quindi erogate, in ogni caso, le prestazioni
indispensabili individuate nei contratti collettivi di lavoro.
Sciopero nelle scuole l'8 Marzo nel settore pulizie e decoro
Sarà un 8 marzo di lotta nel settore pulizie e decoro della Scuola, dove su circa 18.000 addetti in appalto ben 12.000 sono donne: l’USB ha indetto lo sciopero nelle regioni Sicilia, Puglia, Basilicata, Sardegna, Campania, Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria e una manifestazione in piazza di Monte Citorio, dalle ore 11.00, dove convergeranno lavoratrici e lavoratori da tutte le regioni coinvolte...
Roma, l'8 Marzo scioperano le lavoratrici precarie dei nidi pubblici
ROMA - Lunedì 7 marzo, alle 13, presso la sala
stampa della Camera si terrà una conferenza stampa sulla vertenza delle
precarie dei nidi pubblici per "dare voce" alle lavoratrici precarie
dei nidi pubblici che hanno indetto uno sciopero per il giorno
successivo, l'8 marzo, con una manifestazione a piazza Vidoni, alle ore
14, davanti al ministero della Funzione Pubblica.
2mila donne sono precarie da oltre 20 anni
Interverranno il deputato del Pd Marco Miccoli, membro della commissione Lavoro e le rappresentanti del "Coordinamento Contro la Precarietà». «Sarà un'occasione - affermano annunciando l'evento- per superare la cortina di silenzio che grava su circa 2mila donne, inserite in graduatorie di diverso livello: un mix di precariato che si protrae da quasi vent'anni.»
Un disservizio che ricadrà sui bambini
Il "Coordinamento Contro la Precarietà", in particolare, chiede «un piano nazionale di stabilizzazione per sopperire ai vuoti di organico che si produrranno nei nidi comunali di Roma Capitale così come di Napoli, Torino e l'Aquila, vista l'impossibilità di reiterare i contratti a tempo determinato per più di 36 mesi. Una condizione questa che penalizzerà le lavoratrici, creerà un enorme disservizio ai cittadini ma soprattutto ricadrà sui bambini, in un momento così importante della loro vita».
2mila donne sono precarie da oltre 20 anni
Interverranno il deputato del Pd Marco Miccoli, membro della commissione Lavoro e le rappresentanti del "Coordinamento Contro la Precarietà». «Sarà un'occasione - affermano annunciando l'evento- per superare la cortina di silenzio che grava su circa 2mila donne, inserite in graduatorie di diverso livello: un mix di precariato che si protrae da quasi vent'anni.»
Un disservizio che ricadrà sui bambini
Il "Coordinamento Contro la Precarietà", in particolare, chiede «un piano nazionale di stabilizzazione per sopperire ai vuoti di organico che si produrranno nei nidi comunali di Roma Capitale così come di Napoli, Torino e l'Aquila, vista l'impossibilità di reiterare i contratti a tempo determinato per più di 36 mesi. Una condizione questa che penalizzerà le lavoratrici, creerà un enorme disservizio ai cittadini ma soprattutto ricadrà sui bambini, in un momento così importante della loro vita».
TELENORD
8 marzo 2016. Sciopero - "L’astensione dal lavoro è stata indetta in una piattaforma dal titolo “Affermiamo il diritto disuguale delle donne” sulla base, tra le altre, dalle seguenti motivazioni: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; aumento delle pause (una ogni 4 ore e almeno di 30 min l’una), 2 giorni di riposo alla settimana; riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro; pari salario a pari lavoro; trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari; ulteriori motivazioni".
REPUBBLICA DI PARMA
Sindacati di base: sciopero per i diritti delle lavoratrici l'8 marzo, sciopero generale il 18
L'8 marzo incroceranno le braccia le lavoratrici donne che aderiscono alla protesta della Slai Cobas per chiedere pari diritti, il 18 manifestazione indetta da Usi/Ait, Si.Cobas e Cub
Risolto il "giallo" dello sciopero dell'8 marzo, che era stato comunicato da alcuni enti pubblici, ma veniva smentito sul sito del sindacato.
Una nota di Slai Cobas per il sindacato di classe ha confermato "la proclamazione dello sciopero generale nazionale per l'intera giornata dell'8 marzo - in coincidenza con la Giornata internazionale della Donna - in tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici. La motivazione dello sciopero riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne".
LO SCIOPERO DELL'8 MARZO - La protesta è stata indetta per rivendicare i diritti delle lavoratrici per le quali - tra le altre cose - si chiedono "pari salario per pari lavoro", "condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici", "allontanamento immediato dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, dirigenti, caporali, ecc.- responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti", "tutela delle donne denuncianti", "divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti".
Una nota di Slai Cobas per il sindacato di classe ha confermato "la proclamazione dello sciopero generale nazionale per l'intera giornata dell'8 marzo - in coincidenza con la Giornata internazionale della Donna - in tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici. La motivazione dello sciopero riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne".
LO SCIOPERO DELL'8 MARZO - La protesta è stata indetta per rivendicare i diritti delle lavoratrici per le quali - tra le altre cose - si chiedono "pari salario per pari lavoro", "condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici", "allontanamento immediato dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, dirigenti, caporali, ecc.- responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti", "tutela delle donne denuncianti", "divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti".
Cobas, due giorni di sciopero per scuola e pubblico impiego
I Cobas, per questo mese, hanno proclamato due giornate di sciopero sia nella scuola che negli altri settori del pubblico impiego, sanità compresa. Il primo è quello indetto dallo Slai/Cobas S.C. per martedì prossimo, 8 marzo. Il secondo è quello programmato per il giorno 18 da Si Cobas, UsiAit e Cub. In entrambe le occasioni i Cobas protestano contro l'attuale politica sociale ed economica del Governo e in particolare contro il Job Act e le altre leggi sul lavoro e sulla previdenza. E anche contro la legge 107/2015, conosciuta come La Buona Scuola. Anche se in città e provincia i Cobas più diffusi sono quelli che si riconoscono nell'Adl/Cobas (che non ha aderito allo sciopero, ndr), martedi i genitori dovranno accompagnare i ragazzi minori a scuola per vedere se alla prima ora i docenti e il personale Ata sono presenti o no.
Non a caso lo Slai/Cobas ha indetto lo sciopero in occasione della Festa della Donna. La loro piattaforma è intitolata “Affermiamo il diritto disuguale delle donne”. A rischio sciopero sono anche i dipendenti degli ospedali e del trasporto pubblico locale (BusItalia, Actv, Mom). (f.pad.)
BI24_FLASH_Ospedale: l’8 marzo, lo sciopero generale di ogni tipo di personale, sarà tutto dedicato alle donne
Uno sciopero generale nazionale, in tutti i settori pubblici, privati e cooperativi di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti precari ed atipici, indetto ed organizzato dall’associazione sindacale Slai Cobas: l’8 marzo, proprio il giorno dedicato alla Festa delle Donne, al nuovo ospedale di Biella il personale incrocerà le braccia, per chiedere salari più giusti, pause più lunghe e la riduzione di orari, ritmi e carichi di lavoro.
“L’astensione dal lavoro – spiegano i rappresentanti sindacali – riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne ed è stata indetta in una piattaforma, dal titolo Affermiamo il diritto disuguale delle donne”.
Non a caso lo Slai/Cobas ha indetto lo sciopero in occasione della Festa della Donna. La loro piattaforma è intitolata “Affermiamo il diritto disuguale delle donne”. A rischio sciopero sono anche i dipendenti degli ospedali e del trasporto pubblico locale (BusItalia, Actv, Mom). (f.pad.)
BI24_FLASH_Ospedale: l’8 marzo, lo sciopero generale di ogni tipo di personale, sarà tutto dedicato alle donne
Uno sciopero generale nazionale, in tutti i settori pubblici, privati e cooperativi di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti precari ed atipici, indetto ed organizzato dall’associazione sindacale Slai Cobas: l’8 marzo, proprio il giorno dedicato alla Festa delle Donne, al nuovo ospedale di Biella il personale incrocerà le braccia, per chiedere salari più giusti, pause più lunghe e la riduzione di orari, ritmi e carichi di lavoro.
“L’astensione dal lavoro – spiegano i rappresentanti sindacali – riguarda la condizione di lavoro e di vita delle donne ed è stata indetta in una piattaforma, dal titolo Affermiamo il diritto disuguale delle donne”.
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