31/03/16

TERZA PARTE FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE

FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE

“Nella famiglia egli è il borghese, la donna rappresenta il proletario”
Continuiamo nello studio del testo fondamentale di Engels.
In esso emerge, e vogliamo sottolineare, come l'origine dell'oppressione femminile sta nella proprietà privata e la prima divisione del lavoro è stata quella della divisione tra uomo e donna. Ciò è molto importante anche per criticare quelle posizioni nel campo del femminismo borghese, che rovesciano questa priorità, affermando che l'origine è la divisione sessuale. Invece la divisione sessuale è una conseguenza della divisione del lavoro che a sua volta deriva dalla proprietà privata. Non è vero che “naturalmente” l'uomo è oppressore e la donna è l'oppressa. Questa presunta “naturalità” potrebbe apparentemente apparire come una posizione più radicale, infatti alcune dicono che non basta cambiare il sistema di produzione capitalista, perchè sempre l'uomo opprimerà la donna. Ma questa posizione, in realtà, afferma una sorta di immutabilità dell'oppressione della donna, perchè, se è un fatto “biologico” come potrebbe cambiare?
La risposta a questa obiezione “non basta cambiare...” la fornisce lo stesso marxismo-leninismo e soprattutto il maoismo con la Grande rivoluzione culturale proletaria, in cui si affermò la linea teorica e pratica della “rivoluzione nella rivoluzione”, il cui cuore sono proprio le donne.
Partire dall'analisi delle condizioni materiali di produzione non deve portare ad una sorta di determinismo economico. Queste condizioni rappresentano il fattore di base, principale, che determina la persona, l'essere sociale; ma come afferma lo stesso Engels, non è l'unico, perchè poi gli uomini e le donne a loro volta agiscono e nell'agire, essi stessi sono un fattore di cambiamento. Però nebìgare che le condizioni materiali di produzione siano la base è veramente arrivare all'idea di Dio. Chi è l'uomo? Come è determinato l'uomo? Se non è determinato essenzialmente dal modo di produzione, allora lo sarebbe da qualcosa che sta sopra di lui...

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CONTINUANDO CON “L'ORIGINE DELLA FAMIGLIA, PROPRIETA' PRIVATA E DELLO STATO” DI ENGELS, RIPORTIAMO ALTRI PASSI IMPORTANTI SULLA FAMIGLIA MONOGAMICA… il matrimonio [nella famiglia monogamica] viene determinato dalla condizione di classe degli interessati e, in quanto tale, è sempre un matrimonio di convenienza. Questo matrimonio di convenienza si trasforma abbastanza spesso nella piu’ crassa prostituzione, talvolta da tutte e due le parti, molto piu’ comunemente da parte della donna, la quale si distingue dalla comune cortigiana solo perché essa non affitta il proprio corpo come una salariata che lavori a cottimo, ma lo vende in schiavitu’ una volta per tutte (p.98 ediz. Editori Riuniti).Vera regola nei rapporti con la donna diventa l’amore sessuale e puo’ diventarlo solo tra le classi oppresse, dunque al giorno d’oggi nel proletariato: sia o non sia questo un rapporto sanzionato ufficialmente (p.99).Nell’antica amministrazione comunistica che abbracciava parecchie coppie di coniugi e i loro figli, l’amministrazione domestica affidata alle donne era un’industria di carattere pubblico, un’industria socialmente necessaria, cosi’ come lo era l’attività con cui gli uomini procacciavano gli alimenti. Con la famiglia patriarcale, a ancor piu’ con la famiglia singola monogamica, le cose cambiarono. La direzione dell’amministrazione domestica perdette il suo carattere pubblico. Non interesso’ piu’ la società. Divenne un servizio privato; la donna diventa la prima serva, esclusa dalla partecipazione alla produzione sociale. Soltanto la grande industria dei nostri tempi le ha riaperto, ma sempre limitatamente alla donna proletaria, la via della produzione sociale. Ma in maniera tale che se essa compie i propri doveri nel servizio privato della sua famiglia, rimane esclusa dalla produzione pubblica e non ha la possibilità di guadagnare nulla; se vuole prendere parte attiva all’industria pubblica e vuole guadagnare in modo autonomo, non è piu’ in grado di adempiere ai doveri familiari. E come accade nella fabbrica, cosi’ procedono le cose per la donna in tutti i rami della attività, compresa la medicina e l’avvocatura. La moderna famiglia singola è fondata sulla schiavitu’ domestica della donna, aperta o mascherata, e la società moderna è una massa composta nella sua struttura molecolare da un complesso di famiglie singole. Al giorno d’oggi, l’uomo, nella grande maggioranza dei casi, deve essere colui che guadagna, che alimenta la famiglia, per lo meno nelle classi abbienti; il che gli dà una posizione di comando che non ha bisogno di alcun privilegio giuridico straordinario. Nella famiglia egli è il borghese, la donna rappresenta il proletario. Nel mondo dell’industria lo specifico carattere dell’oppressione economica gravante sul proletariato, spicca in tutta la sua acutezza soltanto dopo che tutti i privilegi legali particolari della classe capitalistica sono stati eliminati, e dopo che la piena eguaglianza di diritti delle due classi è stata stabilita in sede giuridica. La repubblica democratica non elimina l’antagonismo tra le due classi: offre al contrario per prima il suo terreno di lotta. E cosi’ anche il carattere peculiare del dominio dell’uomo sulla donna nella famiglia moderna, e la necessità, nonché la maniera, di instaurare un’effettiva eguaglianza sociale dei due sessi, appariranno nella luce piu’ cruda solo allorché entrambi saranno provvisti di diritti perfettamente eguali in sede giuridica. Apparira’ allora che l’emancipazione della donna ha come prima condizione preliminare la reintroduzione dell’intero sesso femminile nella pubblica industria, e che cio’ richiede a sua volta l’eliminazione della famiglia monogamica in quanto unità economica della società (p.100-101).

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