21/03/16

Settimana internazionale di azione 2 - 9 aprile 2016

IL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO, CHE HA DEDICATO L'8 MARZO ALLE COMPAGNE INDIANE DIRIGENTI DELLA GUERRA POPOLARE, TORTURATE E UCCISE NELLE CARCERI DEL GOVERNO FASCISTA DI MODI, SOSTERRA' CON PROPRIE INIZIATIVE QUESTA CAMPAGNA. FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE COMPAGNE, LE DONNE A DARE IL PROPRIO APPOGGIO.

Settimana internazionale di azione 2- 9 aprile 2016

Libertà incondizionata per tutti i prigionieri politici in India!

Solidarietà con tutti i prigionieri politici del mondo!

Stop Green Hunt, stop la Guerra e gli attacchi aerei contro il popolo!

Sostenere la guerra popolare in India!

In India sono più di 10.000 i prigionieri politici che languiscono nelle carceri. Sono dirigenti, quadri e membri del PCI (maoista) e del dell’Esercito Popolare Guerrigliero di liberazione (PLGA), abitanti dei villaggi adivasi che hanno resistito all’evacuazione forzata; contadini che hanno lottato contro i protocolli di intesa firmati da governi e multinazionali per sfruttare il popolo e continuare il saccheggio imperialista delle risorse naturali; attivisti delle minoranze nazionali organizzati contro la minaccia crescente del fascismo indù; intellettuali come il Dr Saibaba, artisti, studenti e membri di altre organizzazioni democratiche, colpevoli di stare dalla parte del popolo a fronte della guerra al popolo scatenata dallo Stato indiano; donne del popolo, femministe unitesi per ribellarsi contro la galoppante 
escalation di stupri, spesso commessi da forze armate e di polizia e squadre fasciste paramilitari spalleggiate dallo Stato. Nelle prigioni i detenuti subiscono ogni tipo di abuso, torture, negazione della libertà su cauzione, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, aggressioni brutali e le punizioni in isolamento totale, e sempre più spesso le detenute sono violentate.
Nonostante le feroci condizioni di detenzione, prigionieri resistono e lottano con spirito rivoluzionario e trasformano le oscure galere in cui sono rinchiusi in un fronte di lotta contro l’ascesa del fascismo in India e il regime indiano.

La lotta per la loro liberazione incondizionata è un compito urgente per tutte le forze di solidarietà ed è parte integrante del sostegno, per la vittoria della guerra di liberazione.

Le classi dominanti stanno sempre più trasformando l’intera India in una “prigione dei movimenti popolari”. Le classi dominanti indiane, sotto la guida e con l’assistenza degli imperialisti, hanno lanciato a livello sub-continentale un’offensiva su più fronti e denominata “Operazione Green Hunt”. Si pretende che questa abbia come bersaglio l’eliminazione del movimento maoista, ma in realtà prende di mira e punta a sopprimere ogni autentica rivendicazione democratica del popolo. Migliaia di rivoluzionari, dirigenti e militanti di organizzazioni di massa e democratiche sono stati assassinati, torturati e messi in carcere. Incriminati per false accuse, molti di loro scontano pesanti condanne, in forza delle leggi draconiane adottate dai governi centrali e statali, che marchiano i dirigenti popolari i protagonisti di lotte come “elementi anti-nazionale o terroristi”.
La crisi economica e finanziaria del sistema imperialista continua ad aggravarsi, così come continuano ad intensificarsi le aggressioni imperialiste e le guerre reazionarie. In questa situazione, nell’agenda del governo Braminico fascista del BJP di Modi hanno la massima priorità l’annientamento al più presto della lotta maoista, dei neonati organi politici di potere popolari, i Krantikari Janatana Sarkar (comitati rivoluzionari popolari) e il saccheggio delle ricchezze naturali del paese il più velocemente possibile e a ogni costo. Modi, che è il primo servo delle grandi aziende nazionali ed estere, ha non solo avviato ma anche aggressivo applicato la terza fase dell'operazione Green Hunt. È in questo contesto che si collocano gli attacchi armati aerei contro le regioni adivasi pianificati dal regime di Modi.
I maoisti indiani fanno appello a tutte i partiti e organizzazioni rivoluzionarie, alle organizzazioni della solidarietà internazionale, alle organizzazioni dei lavoratori, agli intellettuali progressisti e democratici, agli operai contadini, studenti, giovani, artisti, scrittori, scienziati, ambientalisti, insegnanti, a far sentire la loro voce contro la decisione di scatenare attacchi aerei sulle aree abitate in maggioranza da adivasi, ascendere in piazza e protestare. Neanche la più brutale repressione potrà mai fermare la guerra di liberazione delle masse indiane, anzi, questa deve estendere la solidarietà politica e morale con la guerra popolare.
Il Comitato Internazionale Sostegno alla Guerra Popolare in India lancia una Settimana Internazionale di azione in tutto il mondo, dal 2 al 9 aprile 2016.
In questa settimana tutte le iniziative esprimeranno la solidarietà con tutti i prigionieri politici nelle carceri dell’imperialismo e dei regimi reazionari, a sostegno di tutte le lotte per la loro liberazione.

International Committee to Support the People’s War in India

 

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