IL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO, CHE HA DEDICATO L'8 MARZO ALLE COMPAGNE INDIANE DIRIGENTI DELLA GUERRA POPOLARE, TORTURATE E UCCISE NELLE CARCERI DEL GOVERNO FASCISTA DI MODI, SOSTERRA' CON PROPRIE INIZIATIVE QUESTA CAMPAGNA. FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE COMPAGNE, LE DONNE A DARE IL PROPRIO APPOGGIO.
Settimana internazionale di azione 2- 9 aprile 2016
Libertà incondizionata per tutti i prigionieri politici in India!
Solidarietà con tutti i prigionieri
politici del mondo!
Stop Green Hunt, stop la Guerra e gli
attacchi aerei contro il popolo!
Sostenere la guerra popolare in India!
In India sono più di 10.000 i prigionieri
politici che languiscono nelle carceri. Sono dirigenti, quadri e
membri del PCI (maoista) e del dell’Esercito Popolare
Guerrigliero di liberazione (PLGA), abitanti dei villaggi
adivasi che hanno resistito all’evacuazione forzata; contadini
che hanno lottato contro i protocolli di intesa firmati da
governi e multinazionali per sfruttare il popolo e continuare il
saccheggio imperialista delle risorse naturali; attivisti delle
minoranze nazionali organizzati contro la minaccia crescente del
fascismo indù; intellettuali come il Dr Saibaba, artisti,
studenti e membri di altre organizzazioni democratiche,
colpevoli di stare dalla parte del popolo a fronte della guerra
al popolo scatenata dallo Stato indiano; donne del popolo,
femministe unitesi per ribellarsi contro la galoppante
escalation di stupri, spesso
commessi da forze armate e di polizia e squadre fasciste
paramilitari spalleggiate dallo Stato. Nelle prigioni i detenuti
subiscono ogni tipo di abuso, torture, negazione della libertà su
cauzione, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari,
aggressioni brutali e le punizioni in isolamento totale, e sempre
più spesso le detenute sono violentate.
Nonostante le feroci condizioni di
detenzione, prigionieri resistono e lottano con spirito
rivoluzionario e trasformano le oscure galere in cui sono
rinchiusi in un fronte di lotta contro l’ascesa del fascismo in
India e il regime indiano.
La lotta per la loro liberazione
incondizionata è un compito urgente per tutte le forze di
solidarietà ed è parte integrante del sostegno, per la vittoria
della guerra di liberazione.
Le classi dominanti stanno sempre più
trasformando l’intera India in una “prigione dei movimenti
popolari”. Le classi dominanti indiane, sotto la guida e con
l’assistenza degli imperialisti, hanno lanciato a livello
sub-continentale un’offensiva su più fronti e denominata
“Operazione Green Hunt”. Si pretende che questa abbia come
bersaglio l’eliminazione del movimento maoista, ma in realtà
prende di mira e punta a sopprimere ogni autentica
rivendicazione democratica del popolo. Migliaia di
rivoluzionari, dirigenti e militanti di organizzazioni di massa
e democratiche sono stati assassinati, torturati e messi in
carcere. Incriminati per false accuse, molti di loro scontano
pesanti condanne, in forza delle leggi draconiane adottate dai
governi centrali e statali, che marchiano i dirigenti popolari i
protagonisti di lotte come “elementi anti-nazionale o
terroristi”.
La crisi economica e finanziaria del
sistema imperialista continua ad aggravarsi, così come
continuano ad intensificarsi le aggressioni imperialiste e le
guerre reazionarie. In questa situazione, nell’agenda del
governo Braminico fascista del BJP di Modi hanno la massima
priorità l’annientamento al più presto della lotta maoista, dei
neonati organi politici di potere popolari, i Krantikari
Janatana Sarkar (comitati rivoluzionari popolari) e il
saccheggio delle ricchezze naturali del paese il più velocemente
possibile e a ogni costo. Modi, che è il primo servo delle
grandi aziende nazionali ed estere, ha non solo avviato ma anche
aggressivo applicato la terza fase dell'operazione Green Hunt. È
in questo contesto che si collocano gli attacchi armati aerei
contro le regioni adivasi pianificati dal regime di Modi.
I maoisti indiani fanno appello a tutte i
partiti e organizzazioni rivoluzionarie, alle organizzazioni
della solidarietà internazionale, alle organizzazioni dei
lavoratori, agli intellettuali progressisti e democratici, agli
operai contadini, studenti, giovani, artisti, scrittori,
scienziati, ambientalisti, insegnanti, a far sentire la loro
voce contro la decisione di scatenare attacchi aerei sulle aree
abitate in maggioranza da adivasi, ascendere in piazza e
protestare. Neanche la più brutale repressione potrà mai fermare
la guerra di liberazione delle masse indiane, anzi, questa deve
estendere la solidarietà politica e morale con la guerra
popolare.
Il Comitato Internazionale Sostegno alla
Guerra Popolare in India lancia una Settimana Internazionale di
azione in tutto il mondo, dal 2 al 9 aprile 2016.
In questa settimana tutte le iniziative
esprimeranno la solidarietà con tutti i prigionieri politici
nelle carceri dell’imperialismo e dei regimi reazionari, a
sostegno di tutte le lotte per la loro liberazione.
International Committee to Support the
People’s War in India
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