Il governo della Reazione torna al passato, guarda indietro e attacca i diritti. Una vera e propria crociata capitanata dal ministro leghista della famiglia Lorenzo Fontana, che assalta il divorzio, l'aborto, le unioni gay. Dietro di lui una rete di preti che dicono la messa in latino. Cardinali tradizionalisti e americani vicini al guru trumpiano Steve Bannon. Uomini di chiesa, come il consigliere spirituale (e politico) di Fontana, che invoca una nuova alleanza trono-altare, considera gli omosessuali guidati dal demonio e le donne incapaci di concentrarsi. Gli antimoderni all'assalto dell'Italia e dell'Europa, un vero e proprio movimento reazionario che ha deciso di guardare al passato.
La guida spirituale (e politica) del leghista titolare del dicastero della Famiglia ha le idee chiare: l'omosessualità è un peccato voluto dal demonio, l'aborto un crimine, serve un'alleanza tra trono e altare.
di Elena Testi
21 settembre 2018
Leggi svuotate dei diritti acquisiti. Una strategia per riportare gli antichi valori cattolici in un'Europa smarrita. Un ministero creato ad arte dal carattere evocativo. Nel numero in edicola da domenica 23 settembre L'Espresso svela il lato mistico del Carroccio, legato a doppio filo con Burke, il cardinale anti Bergoglio. Una guerra silenziosa si sta combattendo con eserciti di preghiera che prendono d'assalto i cieli e ginocchia genuflesse. I crociati dall'Italia si spostano all'Europa, sino a stringere patti con il movimento populista dell'ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon. Ogni mattina, alle sette e un quarto, a pochi passi da palazzo Farnese, ponte Sisto e via Giulia, un uomo varca la porta dell'imponente chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, si inginocchia e partecipa all'antico rito tridentino, la messa in latino che si celebrava prima della riforma liturgica fortemente voluta dalla Santa Sede dopo il Concilio Vaticano II. L'uomo che nella penombra si percuote il petto con il pugno in segno di contrizione per tutti i suoi peccati, è il ministro Lorenzo Fontana.
Don Vilmar Pavesi è il consigliere spirituale del ministro Fontana. Fidatissimo parroco della Lega , ora officia nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini a Roma, dove prende la messa in latino proprio il titolare del dicastero della famiglia. Abbiamo incontrato il sacerdote dopo l'omelia. Che con il sorriso sulle labbra ha pronunciato le sue sentenze. Contro le donne, i migranti, l'aborto, il divorzio e le coppie gay. "C'è il diavolo dietro ogni peccato di superbia, di sensualità, di lussuria - dice. "L'omosessualità è un peccato contro natura. Istigato dal maligno".
Terminata la solenne liturgia, si dirige dentro la sacrestia e incontra la sua guida spirituale, nonché consigliere fidato, don Vilmar Pavesi. Questo sacerdote, vestito con la tunica nera, per anni ha animato la vita politica veronese, benedicendo sedi di partito del Carroccio e lanciando castighi divini ogni volta che gli veniva impedito di celebrare cerimone reazionarie. Il prete pronuncia le sue sentenze terribili protetto da un sorriso che non si spegne mai. «In questa Chiesa vengono solo uomini perché ci vuole uno sforzo mentale per seguire la messa in latino». E ancora: «I gay? Sono istigati dal diavolo, dietro ogni peccato di sensualità e lussuria c'è la mano del maligno». Per don Pavesi l'aborto diventa un crimine, la civiltà necessita di una nuova alleanza tra trono e altare, bisogna tornate agli antichi regni italici e i migranti «non mi sembra scappino dalle guerre». Parole che lasciano perplessi, ancor di più se pronunciate da un prete che dovrebbe gridare dignità, perdono e carità, ma parla solo di gerarchia, dipendenza e legame.
Di questo padre brasiliano, amico non solo di Fontana ma anche di Matteo Salvini, non si è saputo nulla, eppure la sua chiesa, la santissima Trinità dei Pellegrini, è frequentata da politici di spicco e da quei porporati che mettono in discussione il pontificato di Francesco.
Il governo della Reazione torna al passato, guarda indietro e attacca i diritti. Una vera e propria crociata capitanata dal ministro leghista della famiglia Lorenzo Fontana, che assalta il divorzio, l'aborto, le unione gay. Dietro di lui una rete di preti che dicono la messa in latino. Cardinali tradizionalisti e americani vicini al guru trumpiano Steve Bannon. Uomini di chiesa, come il consigliere spirituale (e politico) di Fontana, che invoca una nuova alleanza trono-altare, considera gli omosessuali guidati dal demonio e le donne incapaci di concentrarsi. Gli antimoderni all'assalto dell'Italia e dell'Europa, un vero e proprio movimento reazionario che ha deciso di guardare al passato.
L'internazionale sovranista ha qui, nel cuore di Roma, tra madonne, crocifissi ed evangelisti, uno dei suoi nascosti punti di riferimento. Una rete che comprende il cardinale Raymond Leo Burke, il segretario di Ratzinger, Georg Ganswein e l'ultracattolico Steve Bannon, intenzionato a dirigere l'Europa. Intrighi, accademie finanziate con soldi che arrivano da oltreoceano e un passato che rende chiaro il futuro.
L'inchiesta integrale su L'Espresso in edicola da domenica 23 settembre
di Elena Testi
21 settembre 2018
Leggi svuotate dei diritti acquisiti. Una strategia per riportare gli antichi valori cattolici in un'Europa smarrita. Un ministero creato ad arte dal carattere evocativo. Nel numero in edicola da domenica 23 settembre L'Espresso svela il lato mistico del Carroccio, legato a doppio filo con Burke, il cardinale anti Bergoglio. Una guerra silenziosa si sta combattendo con eserciti di preghiera che prendono d'assalto i cieli e ginocchia genuflesse. I crociati dall'Italia si spostano all'Europa, sino a stringere patti con il movimento populista dell'ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon. Ogni mattina, alle sette e un quarto, a pochi passi da palazzo Farnese, ponte Sisto e via Giulia, un uomo varca la porta dell'imponente chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, si inginocchia e partecipa all'antico rito tridentino, la messa in latino che si celebrava prima della riforma liturgica fortemente voluta dalla Santa Sede dopo il Concilio Vaticano II. L'uomo che nella penombra si percuote il petto con il pugno in segno di contrizione per tutti i suoi peccati, è il ministro Lorenzo Fontana.
Don Vilmar Pavesi è il consigliere spirituale del ministro Fontana. Fidatissimo parroco della Lega , ora officia nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini a Roma, dove prende la messa in latino proprio il titolare del dicastero della famiglia. Abbiamo incontrato il sacerdote dopo l'omelia. Che con il sorriso sulle labbra ha pronunciato le sue sentenze. Contro le donne, i migranti, l'aborto, il divorzio e le coppie gay. "C'è il diavolo dietro ogni peccato di superbia, di sensualità, di lussuria - dice. "L'omosessualità è un peccato contro natura. Istigato dal maligno".
Terminata la solenne liturgia, si dirige dentro la sacrestia e incontra la sua guida spirituale, nonché consigliere fidato, don Vilmar Pavesi. Questo sacerdote, vestito con la tunica nera, per anni ha animato la vita politica veronese, benedicendo sedi di partito del Carroccio e lanciando castighi divini ogni volta che gli veniva impedito di celebrare cerimone reazionarie. Il prete pronuncia le sue sentenze terribili protetto da un sorriso che non si spegne mai. «In questa Chiesa vengono solo uomini perché ci vuole uno sforzo mentale per seguire la messa in latino». E ancora: «I gay? Sono istigati dal diavolo, dietro ogni peccato di sensualità e lussuria c'è la mano del maligno». Per don Pavesi l'aborto diventa un crimine, la civiltà necessita di una nuova alleanza tra trono e altare, bisogna tornate agli antichi regni italici e i migranti «non mi sembra scappino dalle guerre». Parole che lasciano perplessi, ancor di più se pronunciate da un prete che dovrebbe gridare dignità, perdono e carità, ma parla solo di gerarchia, dipendenza e legame.
Di questo padre brasiliano, amico non solo di Fontana ma anche di Matteo Salvini, non si è saputo nulla, eppure la sua chiesa, la santissima Trinità dei Pellegrini, è frequentata da politici di spicco e da quei porporati che mettono in discussione il pontificato di Francesco.
Il governo della Reazione torna al passato, guarda indietro e attacca i diritti. Una vera e propria crociata capitanata dal ministro leghista della famiglia Lorenzo Fontana, che assalta il divorzio, l'aborto, le unione gay. Dietro di lui una rete di preti che dicono la messa in latino. Cardinali tradizionalisti e americani vicini al guru trumpiano Steve Bannon. Uomini di chiesa, come il consigliere spirituale (e politico) di Fontana, che invoca una nuova alleanza trono-altare, considera gli omosessuali guidati dal demonio e le donne incapaci di concentrarsi. Gli antimoderni all'assalto dell'Italia e dell'Europa, un vero e proprio movimento reazionario che ha deciso di guardare al passato.
L'internazionale sovranista ha qui, nel cuore di Roma, tra madonne, crocifissi ed evangelisti, uno dei suoi nascosti punti di riferimento. Una rete che comprende il cardinale Raymond Leo Burke, il segretario di Ratzinger, Georg Ganswein e l'ultracattolico Steve Bannon, intenzionato a dirigere l'Europa. Intrighi, accademie finanziate con soldi che arrivano da oltreoceano e un passato che rende chiaro il futuro.
L'inchiesta integrale su L'Espresso in edicola da domenica 23 settembre
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