Pubblichiamo
l'info e l'appello delle compagne di NUDM di Bologna per l'assemblea nazionale
del 6-7 ottobre.
Noi
condividiamo nella denuncia, e quindi nello sviluppo della nostra
mobilitazione, soprattutto la parte contro il governo e la situazione politica
attuale che vede al potere il fascio-populismo razzista, di cui il sessismo è
componente organica e necessaria; così come siamo d'accordo sulla non ritualità
dello sciopero delle donne, vedendolo invece come "arma" viva da
estendere e rendere sempre più combattiva.
MFPR
Primo giorno ‒
mattina: plenaria di apertura sulla nuova fase politica italiana e internazionale. Alla luce del
cambio di governo e della deriva autoritaria e neoconservatrice generale, ma
anche di un forte movimento femminista globale, discuteremo di quali nuove
sfide e terreni di lotta comuni possiamo articolare. Pomeriggio: riunione in
aree tematiche per definire campagne e obiettivi comuni. Qui le aree
individuate sono: 1. Contrasto alla violenza maschile e di genere 2. lavoro e
welfare 3. salute e autodeterminazione 4. migranti e antirazzismo; 5.
riGENERIamociLIBERAmente contro la violenza sui corpi, i territori, gli
animali. Le aree tematiche saranno meglio definite e preparate con il
contributo delle assemblee locali che si riuniranno da qui ai prossimi giorni.
In generale, non si tratta di riproporre i tavoli che hanno portato alla
formulazione del piano, bensì di renderlo operativo nelle lotte, di individuare
e condividere terreni di lotta e discorsi comuni e l campagne attorno ai quali
organizzarsi nel medio periodo, dando continuità all'iniziativa politica di Non
Una di Meno.
Secondo giorno ‒
plenaria finale su strumenti di lotta e campagne concrete, in particolare per quanto riguarda
l'autunno e il 25 novembre e soprattutto lo sciopero dell'8 marzo. Tutte
infatti hanno espresso la volontà di non ricadere in ritualità, utilizzando in
particolare lo sciopero come fatto in Spagna, cioè come processualità da
attivare immediatamente nei territori, come motore di allargamento,
articolazione e sperimentazione di pratiche di lotta per estendere lo sciopero
al lavoro riproduttivo, informale, nero.
Sabato sera dopo
la prima giornata si riunirà il gruppo comunicazione.
Ci sarà un
collegamento e uno scambio di saluti nella plenaria di domenica mattina 7
ottobre con l’assemblea femminista internazionale di Francoforte.
Si è inoltre
pensato di coordinare l’iniziativa del 28 settembre per l’aborto libero e
gratuito: le compagne argentine hanno proposto un panuelazo internazionale e
noi possiamo declinarlo in relazione a quello che sta succedendo in Italia.
Condivideremo un testo che ci permetta di avere un momento coordinato di
visibilità anche verso l’assemblea nazionale.
Incolliamo di
seguito il testo dell’appello discusso durante la skype call, che lanceremo
domani per dare a tutte la possibilità di organizzare lo spostamento e
diffondere la notizia.
Un abbraccio e
ci vediamo a ottobre! Non una di Meno di Bologna e delle altre città riunite in skype call
***
Non Una Di
Meno chiama a raccolta tutte le energie che è stata capace di innescare e far
esplodere in questi due anni di mobilitazione straordinaria e planetaria contro
la violenza patriarcale che uccide, opprime, impoverisce. Questo movimento
femminista, nato sulla spinta di una mobilitazione globale, ha organizzato due
scioperi al fianco delle compagne di tutto il mondo e ha mostrato che è ancora
possibile organizzarsi e ribellarsi contro il silenzio e la violenza creando
una grande potenza collettiva.
Questa forza
viene dal movimento globale dello sciopero femminista, dalla lotta
transnazionale per l'aborto libero e sicuro, "dalla furia e
dall'euforia" delle nostre compagne argentine, in grado di fare di una
protesta per la libertà di aborto una sollevazione globale, da milioni di donne
che, partendo dal #metoo, hanno urlato #wetoogheter e hanno alzato la testa
contro la violenza e le molestie subite, dalle migliaia di iniziative che
abbiamo organizzato per affermare la nostra libertà sessuale e di movimento e
il nostro rifiuto dello sfruttamento, in Italia e in tutto il mondo.
Il 6 e 7
ottobre Non Una di Meno si incontrerà nuovamente a Bologna per un'assemblea
nazionale. Il presente reclama con urgenza la nostra presa di parola e azione.
È in atto un feroce contrattacco patriarcale: dopo la vittoria alla Camera, il
Senato argentino ha respinto la proposta di legge per l'aborto libero, sicuro e
gratuito, scavalcando milioni di voci che hanno infiammato la piazza di Buenos
Aires. La risposta alle manifestazioni che reclamano e difendono la libertà di
abortire e quella sessuale, dalla Corea del Sud alla Polonia, dall'Italia al
Cile, dagli Stati Uniti alla Tunisia, è una risposta che mira a schiacciare e
addomesticare quella libertà attraverso una violenza sempre più intensa e
politiche che mirano a riaffermare la divisione sessuale del lavoro e tutelare
la famiglia come luogo di garanzia di ordine, riproduzione dei ruoli e
disciplina della sessualità.
La posta in
gioco di questo scontro è altissima anche in Italia. Stupri e femminicidi hanno
scandito il tempo di quest'estate torrida trascorsa sotto il segno della
violenza. I fatti di Brescia, di Parma e di Como hanno raggiunto l'onore della
cronaca, mentre altri hanno continuato, e continuano, ad accadere, come sempre,
fuori dal clamore mediatico. Questa violenza è usata per obbligarci a tacere,
per intensificare il nostro sfruttamento nei luoghi di lavoro, per stabilire
gerarchie sociali e sopprimere ogni aspirazione all'uguaglianza.
Questa
violenza è sostenuta dalla più sfacciata legittimazione istituzionale. Il
governo ha già annunciato il suo impegno per restringere il più possibile
l'autodeterminazione sessuale e riproduttiva delle donne e delle soggettività
lgbtqi+; le misure proposte per tutelare padri e mariti, come quella
sull'affido, sono tentativi di impedire alle donne di liberarsi
dall'oppressione familiare, se non al prezzo di impoverimento e
precarizzazione; gli attacchi all'"ideologia di genere" nelle scuole
pretendono di riaffermare, difendere e riprodurre ruoli e gerarchie sessuali;
quelli agli spazi femministi e transfemministi sono parte di un programma che
intende rispondere alla violenza maschile incrementando le misure di polizia e
riducendo le possibilità di autodeterminazione delle donne; le politiche
razziste di limitazione dei permessi di soggiorno umanitari e di chiusura dei
porti legittimano gli stupri subiti dalle donne migranti e la violenza che
accompagna il viaggio di chi si muove perché non accetta di essere soltanto un
oggetto di violenza.
A tutto
questo risponderemo con la forza della nostra iniziativa. Abbiamo affermato che
la violenza maschile e di genere è una violenza strutturale. Per questo abbiamo
abbracciato la pratica dello sciopero femminista, reclamando una trasformazione
globale della società neoliberale e patriarcale. La nostra iniziativa non sarà
di opposizione occasionale a questo governo e dovrà coinvolgere chiunque
riconosca che, per combattere la violenza patriarcale e razzista che alimenta
il nostro sfruttamento quotidiano, è necessario scegliere chiaramente da che
parte stare. Ci incontreremo a Bologna per discutere di tutto questo: verso il
prossimo 25 novembre abbiamo di fronte la sfida di alimentare il fuoco che ha
reso grandiosa la presa di parola femminista contro la violenza maschile; verso
il prossimo 8 marzo vogliamo immaginare lo sciopero senza farne un rito, ma
producendo ancora uno o più momenti di rottura.
Abbiamo
organizzato le due giornate di discussione come un momento di confronto aperto
e diretto, individuando 4 terreni principali di riflessione e di analisi: il
contrasto alla violenza maschile e di genere, in tutte le sue forme; il
lavoro e il welfare, terreni su cui oggi si gioca la nostra lotta contro la
precarietà e il lavoro gratuito, contro un impoverimento che per molte di noi
rasenta o sfocia nell'indigenza e nell'assenza sia di forme di reddito diretto
che di welfare; la salute e l'autodeterminazione, in tutti i suoi risvolti e
per la libertà sessuale e di aborto; la lotta migrante e l'antirazzismo; lancio
della campagna transfemminista di autodeterminazione riGENERIamociLIBERAmente
contro la violenza sui corpi, i territori, gli animali.
A partire da
questi nodi, strettamente connessi tra loro e che rappresentano la sfida
altissima con cui dobbiamo confrontarci, vogliamo ragionare sulle pratiche
possibili da mettere in campo e su quelle già in sperimentazione, nonché sulla
comunicazione politica necessaria a raccogliere le forze per organizzarci.
Abbiamo la necessità di condividere parole d'ordine e priorità politiche capaci
di rispondere all'urgenza del presente, perché non una di meno! continui a
essere un grido globale di lotta e di liberazione.
NONUNADIMENO
Bologna
www.facebook.com/nonunadimenobologna/
www.facebook.com/nonunadimenobologna/
Blog
nazionale comune con materiali condivisi, comunicati, grafiche, strumenti di
comunicazione https://nonunadimeno.wordpress.com/
Nessun commento:
Posta un commento