11/12/23

Dall'Abruzzo sotto la sede Rai contro il genocidio a Gaza e la complicità dei media: "siamo tutte palestinesi"

Al presidio regionale del 9 dicembre sotto la sede Rai di Pescara per esigere il cessate il fuoco, la fine del genocidio a Gaza e denunciare la complicità dei media occidentali nel massacro di donne e bambini palestinesi.

Ma anche per dire basta all'occupazione israeliana e al governo fascista Meloni complice di Netanyahu, che continua a mandare armi e finanziamenti ai sionisti assassini per garantire sempre più profitti alla Leonardo e ad altre aziende italiane, tra cui Eni e Snam. Di seguito foto, video e il testo dell'intervento di una compagna del mfpr dell'Aquila.




"I media occidentali hanno le mani sporche di sangue, per loro la verità è solo quella degli occupanti sionisti, negano il diritto alla lotta di liberazione per il popolo palestinese chiamandola terrorismo e preparano le menti e le coscienze ad accettare i massacri! Dicono che la questione israelo-palestinese è una questione complessa, ma questa è una bugia della propaganda occidentale! La questione è molto semplice, Israele è un progetto coloniale dell'Occidente in Medio Oriente, la resistenza all’occupazione del popolo palestinese è una causa di liberazione, di autodeterminazione, di giustizia.



La resistenza è la via che da 75 anni il popolo palestinese percorre per liberarsi dall’oppressione coloniale e chi oggi chiede la pace senza porre fine all’occupazione israeliana, chiede al popolo palestinese di capitolare, di arrendersi. Chi, anche qui in Italia, continua ad appoggiare la propaganda sionista e taccia di antisemitismo la lotta di liberazione del popolo palestinese, se non è ignorante è consapevole di essere complice di una grande menzogna! Perché anche i palestinesi sono semiti, e ora il vero antisemita è lo stato di Israele e l’imperialismo occidentale che lo ha generato. Imperialismo che oggi, sotto la bandiera del sionismo, è responsabile della pulizia etnica in Palestina.

Una pulizia etnica portata avanti da oltre 70 anni di apartheid, detenzioni arbitrarie di donne e bambini palestinesi con torture e uccisioni, massacri di civili palestinesi ad opera di bande militari e paramilitari israeliane finanziate dall’imperialismo occidentale, con più di 20.000 morti palestinesi in appena 2 mesi, con le donne costrette a partorire per strada o che, per la mancanza di acqua, elettricità, e condizioni minime di igiene, sono costrette ad assumere noretisterone per ritardare le mestruazioni! Come vogliamo definirlo questo se non con la parola “genocidio”?

Chi oggi non vuol parlare della giusta lotta per la liberazione del popolo palestinese,  è complice di questo genocidio! Chi oggi parla di pace senza riconoscere il diritto di un popolo alla propria terra, vita e libertà è complice di questo genocidio e vuole una sola cosa, che i palestinesi muoiano in silenzio e senza reagire! Perchè non ci può essere pace tra oppressi e oppressori, siano essi nazisti o sionisti. Non c'è dialogo con il fascismo, con il razzismo, con il nazismo, non c'è dialogo con il colonialismo, con il sionismo e il suo stato, Israele, che è fondato sullo sterminio del popolo palestinese e sul furto della sua terra!

Qui non ci sono due parti in dialogo! C'è un'entità coloniale e un movimento di Liberazione Nazionale in cui tutti hanno un ruolo, anche in Italia, in questo paese che non ha mai ammesso le conseguenze del suo passato e del suo presente colonialista. L'Italia ha le mani sporche di sangue! I partiti, da destra a sinistra, che si sono succeduti nei governi degli ultimi decenni non hanno fatto altro che stringere sempre più accordi con Israele, millantando quest’ultimo come un simbolo di liberazione nazionale del popolo ebraico in una terra che era abitata, fino al 1948, da indigeni palestinesi per il 69% del totale.

Il governo italiano sta con Israele, i padroni italiani fanno affari con Israele, le armi che uccidono la popolazione di Gaza arrivano dall'Italia. Ci sono aziende italiane, come ENI, come SNAM, che rubano il petrolio di Gaza, che sfruttano il mare di Gaza per dirottare il gas fossile palestinese verso l’Europa. Aziende italiane come Leonardo producono i sistemi militari che Israele utilizza per bombardare ospedali, scuole, campi profughi a Gaza e per sparare a sangue freddo sui ragazzini della Cisgiordania.

Leonardo è responsabile di un genocidio, il Ministero dell'economia che è il suo più grande finanziatore è responsabile di un genocidio, il governo fascista Meloni che continua a inviare armi e mercenari a Israele è responsabile di un genocidio! E chi si gira dall'altra parte è complice di un genocidio!

Ma la lotta del popolo palestinese è la lotta di tutti i popoli oppressi e per tutti i popoli oppressi!

E il potere che opprime, reprime, uccide e sfrutta il popolo palestinese, è il potere che opprime, reprime, uccide e sfrutta anche donne e uomini in Italia e in tutto il mondo. E’ il potere borghese, la sua guerra di classe, che in Italia opprime e uccide lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, per il profitto; è il potere che  reprime proletari ribelli e migranti e che usa sindacati venduti per governare il conflitto di classe.

E’ il potere dei padroni, che ci vuole inermi, poveri, che non ci fa avere una casa, che non ci fa avere un lavoro e ci toglie anche il reddito di cittadinanza per farci lavorare sottopagate/i e schiave/i.

E’ il potere che privatizza la sanità, che garantisce cure solo ai più ricchi, è il potere che aziendalizza scuole e università, trasformandole da luoghi di cultura e di sapere, ad aziende asservite agli interessi del capitale e dell’imperialismo. E’ il potere che vuole distruggere il diritto di sciopero e che con Salvini è perfettamente complice anche di questo genocidio.

Il nemico è in casa nostra ed è venuto il momento che anche qui in Italia tutte e tutti prendano una posizione, perché la guerra di Israele contro Gaza non è solo il genocidio di un popolo compiuto da uno stato fascista e coloniale che peserà per sempre nella nostra memoria storica, ma è una guerra di classe combattuta con un’atroce asimmetria di mezzi, tra il sistema capitalista e imperialista, che in Italia è rappresentato dal governo moderno fascista Meloni, e la resistenza del popolo palestinese e del proletariato internazionale.

Perciò lottare oggi per la Palestina, qui in Italia, vuol dire anche lottare contro questo governo di guerra e fascista, senza sé e senza ma, vuol dire scioperare, vuol dire bloccare le fabbriche di armi, le basi militari, le università e le scuole, vuol dire prendere il potere nelle nostre mani, perché solo proletari e popoli possono fermare la guerra imperialista.

E per prendere il potere proletari e popoli non hanno che una via da seguire, quella della guerra rivoluzionaria ovunque ci si trovi. I popoli in rivolta scrivono la storia, resistenza fino alla vittoria!"

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