Questi report-valutazioni sono essenzialmente di compagne facenti parte del Mfpr.
Invitiamo tutte a mandarci loro commenti, racconti. Li pubblicheremo tutti
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Il 25 novembre ci sono state molte manifestazioni, quelle ufficiali indette da Nudm erano due, inizialmente Roma e Messina, a Torino è stata convocata direttamente sempre da Nudm.
A Milano al corteo c'era la Camusso, e altre di "Se non ora quando?", poi una presenza della Cgil, Arci. Ma tra quest'ultima e le altre manifestazioni c'è stata una differenza.
La manifestazione a Roma è stata una cosa grandiosa. Molto ricca, molto viva, molto sentita. Si sta verificando una radicalizzazione che viene soprattutto dal basso. Naturalmente si sa che i numeri producono poi effetti che comunque sfuggono al controllo della direzione di Nudm.
Sono contenta anche della nostra partecipazione che pur non avendo grandi numeri comunque facciamo le cose che ci ripromettiamo. A partire anche dalla diffusione dei materiali, che questa volta sono stati più mirati. Anche le altre compagne venute con noi da Milano sono state tutte molto contente della manifestazione.
Una cosa su cui dobbiamo ragionare è la questione di Landini. Nel comunicato di Nudm a un certo punto si dice: prendiamo sul serio l'interesse di Landini per lo sciopero delle donne islandesi, finalmente si è accorto dell'importanza degli scioperi femministi e transfemministi, quindi auspichiamo un diverso atteggiamento della Cgil per lo sciopero dell'8 marzo, sostenere questo diritto individuale è fondamentale che si eserciti collettivamente. Ma vediamo questa questione da un altro lato. La stessa uscita della Camusso fa pensare che c'è intenzione di mettere le mani sul movimento delle donne, e questo non avrebbe effetti positivi. Dobbiamo vedere i passi successivi come si articoleranno.
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Parto dall'aspetto numerico. Certo, noi non potevamo essere molto sorprese sul fatto che la manifestazione sarebbe stata grossa, si sentiva nell'aria che quest'anno questo 25 novembre sarebbe stato diverso, rispetto anche all'anno scorso.
Dove lavoro, nella mia scuola, alcune colleghe mi hanno chiesto: ma come mai, sono morte tantissime donne fino ad oggi, Giulia è stata la centoseiesima, ma prima non c'è stato tutto questo clamore e ora invece con questo ennesimo femminicidio c'è stato, perché proprio questo di Giulia è stato sentito? Io ho risposto, perchè, secondo me, il terreno è stato anche preparato da tutta l'azione, del governo Meloni che se da un lato è un'azione nefasta dall'altro lato ci sta facendo pure un "favore".
Questo femminicidio di Giulia si è inserito in un contesto che veniva dallo stupro di Palermo, da Caivano, dalle dichiarazioni di La Russa, dell'ex marito della Meloni, ecc. tutte storie che sembra che non incidano, ma invece secondo me incidono. Cioè, da un lato a livello di massa c'è il martellamento quotidiano da parte del governo e di tutti i mass media, però dall'altro lato tutto questo fa riflettere, fa pensare anche diversamente.
I grossi numeri di Roma erano, quindi, già nell'aria, certamente non quelli che ci sono stati. E’ stata una boccata d'aria buona, bello vedere questi grossissimi numeri che non si vedevano da tempo. Il segretario della mia scuola, mi ha detto che neanche le organizzazioni sindacali più grosse riescono a portare in piazza questi numeri. In piazza a prescindere dalle donne, ragazze di Non una di meno, da collettivi femministi più o meno organizzati, c'è stata una massa di donne, ragazze, studenti. Questo diciamo, ci fa vedere un terreno, quel mare di cui abbiamo parlato altre volte in cui noi dobbiamo nuotare, dove ci possiamo trovare bene. Anche l'anno scorso noi eravamo inserite in quella manifestazione, però rispetto all'anno scorso sicuramente non abbiamo avuto quest'anno problemi della serie: bandiere, non bandiere..., tutte cose che si sono superate in questa massa che c'era. Però, diciamo noi, questa in questa manifestazione. Abbiamo confermato di sapere leggere la realtà in cui viviamo e di portare parole d'ordine che sono in linea con quello che si sta vivendo. In piazza siamo diventate punto di interesse. Alcune giornaliste sono venute in maniera strumentale, per criminalizzarci, ma siamo state punto di attrazione non solo per i giornalisti ma anche per un pezzo della piazza. Certo era oggettivamente impossibile essere visibili in tutta la piazza, per il numero che eravamo e perchè il Circo Massimo era stracolmo, ma nel settore in cui stavamo siamo state molto visibili... Grazie tra virgolette anche ai giornali, che in buona parte hanno fatto degli articoli per criminalizzarci siamo state visibili anche a livello nazionale.
Il problema è di non riuscire a coinvolgere ancora nelle manifestazioni nazionali, in maniera organizzata, sistematica le lavoratrici che organizziamo, con cui facciamo le lotte, e quindi senza di loro siamo un piccolo gruppo; però faceva veramente impressione vedere i giornali quasi mettere sullo stesso piano Non una di meno con tutta la massa che riesce a coinvolgere, e noi con i contenuti che abbiamo portato. Questo ci deve far riflettere. A volte subentra un pessimismo, ma se ancora è difficile coinvolgere le lavoratrici non dipende solo da noi. È chiaro che ci sono problemi soggettivi, nostri che dobbiamo migliorare e su cui dobbiamo ragionare, però non flagelliamoci, non è sempre colpa nostra. Ci sono anche elementi che non sono dipendono da noi - questo per il discorso numerico. Però dall'altro lato c'è un elemento qualitativo. Quando si dice la qualità porterà la quantità, ecco la qualità c'è stata, ed è stata nelle parole d'ordine che abbiamo portato il 25 novembre, portate anche in maniera bella in un cartello, in uno striscione, ecc. - perchè anche questo è importante Eravamo quelle che siamo ma abbiamo fatto discutere, abbiamo fatto litigare, abbiamo ricevuto solidarietà, abbiamo ricevuto consensi. Anche la critica alla Schlein, noi siamo state le uniche a portare l'oscenità della Schelein che fa appello alla Meloni di unità. Questa è una questione discriminante. La manifestazione è stata oggettivamente contro il governo, ma noi abbiamo portato messaggi netti, mettendo gli aggettivi chiari e dicendo concetti chiari.
Dobbiamo ora capire come capitalizzare tutto questo. L'anno scorso in realtà, poi la discussione, quale fu? Che noi in piazza eravamo comunque riuscite a creare uno schieramento, a costringere anche Nudm ad uscire con una certa posizione, però poi non siamo riuscite nel tempo a capitalizzare quella cosa, in termini di organizzazione, ecc. Noi però abbiamo mantenuto sempre la barra sulla linea, sulle cose da dire, sull'analisi e quest'anno è stata più che una conferma, un passo in avanti. Abbiamo fatto un lavoro di squadra. sia al Circo Massimo sia durante il percorso dove abbiamo messo le locandine, adesivi, scritte sui muri insieme ad altre compagne. Ci siamo ritrovate davanti a una banca, dove alcune compagne hanno srotolato un lunghissimo striscione di carta contro le banche, padroni, multinazionali ecc., in piazza S. Giovanni le compagne hanno coperto con striscione, locandine una zona. Di più non potevamo fare. Se avessimo saputo in tempo che c'era l'azione contro l'associazione Pro vita, avremmo fatto di tutto per esserci, ma l'abbiamo saputo dopo.
Gli strilli, l'isteria della borghesia al potere, a cominciare da Salvini, essenzialmente sui contenuti che abbiamo portato noi e sulle parole d'ordine, perché rileggendo gli articoli dei giornali viene richiamato sempre il discorso della Meloni fascista, della Palestina, e anche la questione Meloni/Schlein. Quindi, anche se siamo state un piccolo gruppo, questi contenuti sono risaltati.
Su Nudm non è che noi ci possiamo illudere, ma è chiaro che questa manifestazione, rispetto a quella dell'anno scorso, è sicuramente un passo in avanti. L'anno scorso noi avevamo criticato l'aspetto un pò "festoso, danzante", in alcuni slogan si metteva più in evidenza la questione liberatoria. Quest'anno secondo me questo aspetto c'è stato molto di meno. È stato frutto sicuramente anche delle azioni di contestazione che si sono fatte. Quindi è stato un passo in avanti per come si è stati in piazza, per come si è impostata la manifestazione. Come abbiamo sempre detto, la pratica a volte è molto meglio delle cose che dicono, che pensano. E questa manifestazione ha dimostrato proprio questo, che la pratica è sicuramente è migliore. Anche alcuni interventi che ho sentito al Circo Massimo erano più in sintonia con questa fase di scontro.
Il concentramento è durato molto, questo ci ha aiutato perché ci ha dato tempo. Sono state due ore piene e dagli interventi sono emerse proprio le varie posizioni di Non una di meno. Certo, non ci possiamo illudere sulla natura ideologica riformista piccolo borghese di questo movimento, però allo stesso tempo, la pratica sicuramente è risultata migliore. Noi dobbiamo ragionare sempre con quel "piede fuori e piede dentro" di cui abbiamo parlato. Adesso uno dei nostri problemi è il "piede fuori", cioè quello di rafforzare la nostra organizzazione; mentre all'interno continuiamo a fare quello che abbiamo fatto, per esempio fare la critica al discorso fatto nel comunicato di Nudm un giorno prima della manifestazione, in merito alla "responsabilizzazione" del governo, dello Stato, questo è sbagliato. Sul discorso della Palestina, Nudm ha cambiato posizione, ma questo cambio di posizione è stato dovuto anche a quello che è successo, all'episodio di Maya, ai giornali che sono usciti, perché il primo comunicato era veramente ambiguo sulla questione delle donne israeliane. In quello che anche noi abbiamo pubblicato, le donne israeliane non vengono più menzionate e questo forse ha contribuito anche gli attacchi che ci sono stati in piazza verso Maya e le altre compagne. Tutti i giornali che hanno condannato su questo la manifestazione come "ideologica", pro Palestina ecc. Quindi dobbiamo tenere conto anche di tutti questi elementi.
Rispetto alla presenza di Landini, vedremo. Siamo in una situazione in cui il governo ha attaccato il diritto di sciopero. Per fare un piccolo esempio, ma nella mia scuola, in questo sciopero del 17, c'è stato un'adesione in massa, molti docenti, in particolare personale Ata, i docenti hanno scioperato in massa cosa che non si vedeva da tempo, dalla protesta grandissima contro Renzi; e i docenti hanno scioperato non perché sono della Cgil o della Uil, ma perché non sopportavano questo attacco di Salvini al diritto dello sciopero. Anche qui dobbiamo essere brave a saper fare la differenza.
La posizione di Nudm la conosciamo, l'hanno avuta pure nello scorso 8 Marzo: la lettera aperta ai sindacati, perché per loro i sindacati alla fine sono la Cgil ecc. Però in realtà quest'anno dobbiamo anche tenere conto che c'è lo sciopero sotto attacco, quindi se la Cgil lo indicesse per l'8 Marzo, lo dobbiamo inserire in questa fase di attacco al diritto di sciopero.
Dobbiamo restituire tutto quello che c'è stato, quello che si è fatto a Roma, quindi non so se è il caso di fare un Assemblea Donne/Lavoratrici, un momento nazionale, in cui poter restituire, a parte il lavoro che possiamo fare a livello territoriale.
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La manifestazione la partecipazione è stata buona anche qualitativamente. Noi eravamo perfettamente inserite in questo clima che si respirava e che abbiamo visto anche al concentramento, quando sono venute delle giornaliste stronze a rompere le scatole, in maniera provocatoria sulla questione delle donne israeliane, qui ci sono state delle compagne giovanissime a sostenerci. Anche nel comunicato di solidarietà a Maya di Nudm è stata espressa solidarietà anche a tutte quelle donne che portavano la bandiera palestinese.
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