23/12/23

Da operaia Slai cobas sc Tessitura Albini Mottola (TA)... "finchè avremo forza... pagherai!"

Oggi (ieri) per noi della Tessitura/cotonificio Albini Group e' l'ultimo giorno da dipendenti. Ebbene sì, da domani siamo parte delle migliaia di disoccupati italiani. I papà monoreddito hanno perso la loro unica fonte di sostenimento famigliare e le donne... be'credo che per le donne sia andata peggio: hanno perso la loro indipendenza economica. In momento di crisi...può anche risultare normale che un'azienda chiuda. Ma per la nostra azienda...noi eravamo "il fiore all'occhiello" del gruppo. Giovani che 20 anni fa sono partite da qui per andare a BERGAMO, lasciando famiglia per tanti mesi... per prepararsi alla mansione. Eravamo come bambine con tanto entusiasmo per quello che ci aspettava... tanto che non ci accorgemmo di tutte le frodi firmate dai sindacati sulla nostra pelle. Perche? Per aprire al sud, non solo i governi ti riempiono di soldi... e apri quasi gratis ma guadagni sulla pelle degli operai. Non avevamo premi di produzione nonostante la produzione la facevamo noi! Non ci pagavano lo straordinario se lavoravamo di piu', quel lavoro andava in "banca ore" per creare le nostre ore disponibili ma quando ne avevamo bisogno i nostri capi erano già pronti a chiederti qualcosa in cambio.
Tanti soprusi frutto di concessioni sindacali... Lavorare su 3 turni, notti intere a sbattere sui telai, guardare rotolare i difetti dei tessuti, sistemare i guasti alle macchine... neppure i pezzi di ricambio fornivano i nostri cari Albini:  dovevamo arrangiarci.
Le donne poi... quando ritornavano dalla gravidanza non avevano più la loro mansione magicamente. Erano palle da lanciare ora su quella ora su quell'altra postazione... io mi sentivo inadeguata, a volte in piu'...brutto sentirsi in piu'... chiedere ogni giorno: oggi cosa faccio? Dove vado? L'unica colpa era aver avuto gravidanze problematiche e quindi dovevano punirti. Le colleghe che invece portavano il loro pancione insieme sino al 7° mese, quelle ritornavano dove avevano lasciato.
Intanto, caro Albini, sono quelle donne che adesso ti sfiniranno così come ti hanno sfinito sotto la Regione e davanti ai cancelli con il presidio. Caro Albini. nel frattempo hai aperto tante altre aziende satelliti...ti sei "espanso?".... E gia', dicevi sempre quando venivi a trovarci a Natale che voi eravate forti perché investivate in tempo di crisi!! Lo Stato poi e' largo di concessione e colpevole quanto te nella delocalizzazione. 
Non avevamo capito che avreste fatto da avvoltoi sui nostri corpi in tempo di crisi... Finché avremo voce e forza la pagherai...la pagherai profumatamente... Perché vedi il sud non e' stupido, ricordati che l'operaio del sud ogni volta che gente come voi lo calpesta mancandolo di rispetto si trasforma e fa uscire dal suo dolore la forza di un leone!!
Una parola voglio spenderla anche nei confronti di quella categoria di operai che ha forse permesso tutto questo...: i leccaculo. Adesso anche voi piangete la vostra perdita, io però posso piangere con dignita' perche' ho lavorato, cresciuto due bambini standogli sempre vicino con i diritti di maternità, ho preso tutto...tutto quello che potevo prendere perché ho sempre saputo che noi eravamo solo numeri senza anima... 
Quanto ai sindacati: SIETE STATI VENDUTI DAL PRIMO GIORNO CHE ABBIAMO MESSO PIEDE IN QUELLA DITTA...

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