06/12/23

Tra gli operai dei Cantieri Navali di Palermo per portare il forte messaggio della grande manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne di Roma

L'Mfpr, nel giorno del funerale di Giulia Cecchettin, rende iniziativa pratica l'appello del padre di Giulia verso gli uomini

Operai, la lotta delle donne deve interessare e interpella anche voi 

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Ieri ai cantieri Navali al turno pranzo le compagne Mfpr hanno portato agli operai il messaggio/informazione della grandissima manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne con un volantino ma anche con locandine affisse attorno alla fabbrica. 
Femminicidi, stupri, molestie, 106 donne uccise e la maggior parte in famiglia ma la violenza è istigata anche dall’alto da questo governo Meloni di ideologia fascio-sessista e impregnato di personaggi fascisti al servizio dei padroni, quei padroni che per il profitto sfruttano operai e operaie fino ad ucciderli, come è successo a Luana, a Layla e ad Anila, operaie di un lunghissimo elenco, assassinate anche dalla violenza dello sfruttamento e oppressione padronale che è alla base di questo sistema capitalistico. 


Diversi operai, nel sentire di cosa si trattava, si sono fermati, prendendo il volantino e hanno in generale espresso condivisione sulla questione della condanna dei femminicidi, oggi peraltro era il giorno dei funerali di Giulia Cecchettin, uccisa barbaramente dall’ex fidanzato, un operaio ha detto “se avessi potuto sarei andato al funerale della ragazza… non si può accettare tutto questo”, così alcuni operai hanno detto di avere visto le immagini della manifestazione di Roma e in particolare uno di loro, così come ci stanno dicendo altri lavoratori e lavoratrici in altri posti di lavoro, ha ribadito che  “ neanche negli scioperi sindacali ci sono per ora questi numeri in protesta”, ma hanno espresso critiche a Landini condividendo la denuncia delle compagne del Mfpr sul fatto che la Cgil/Fiom non ha indetto neanche una protesta/sciopero su questa tematica, vedi anche gli scioperi dell’8 marzo indetti solo dai sindacati di base e di classe,  per non parlare degli operai e delle operaie che muoiono in fabbrica… 

Nello stesso tempo però alcuni operai se da un lato si sono detti d’accordo sul fatto che la violenza sulle donne in questo paese è una emergenza,  “siamo noi uomini il problema…” ha detto un operaio, dall’altro hanno però posto alcune questioni in modo anche reazionario “però se le giovani oggi sull’onda delle televisioni e social si vestono quasi nude…” dicendo che sì le televisioni sono certamente pilotate da questo governo Meloni che vuole dare delle donne uno specifico tipo di immagine/narrazione delle donne ma alla fine della fiera poi la colpa dell’eventuale violenza in fondo sarebbe anche delle ragazza/donna … con alcuni operai quindi vi è stata una discussione determinata e vivace sulla questione della libertà di scelta e del diritto delle donne alla libertà di scelta in ogni ambito,  il problema è che in questa società dei padroni e capitalistica la libertà delle donne invece deve essere negata. “Perchè una ragazza non può essere libera di vestirsi come vuole senza che debba essere trasformata in una che se l’è cercata la violenza?” ha chiesto agli operai la compagna Mfpr. Solo un operaio di questo gruppo ha risposto “perché questo sistema è marcio e per certi versi sappiamo anche che si dovrebbe fare, rivoltare tutto, ma la verità è che ci dividono, ci isolano… vedi qui in fabbrica anche nella stessa organizzazione del lavoro i padroni sono intelligenti, ragionano… gli operai più combattivi ci hanno diviso scientificamente nei turni, anche per non farci incontrare perfino al timbro del cartellino… gli operai poi ancora più sfruttati come quelli dell’indotto, gli immigrati sono ancora più divisi e ricattabili… per non parlare dei sindacati che accompagnano i padroni in tutto questo, ci hanno portato a non avere più diritti, non esiste neanche più il diritto all’assemblea che abbiamo ogni mese qui in fabbrica dove potremmo parlare anche solo di calcio o di altre questioni… ma l’obiettivo è dividerci, indebolirci…”. 
La manifestazione di Roma di cinquecentomila manifestanti in primis di tantissime donne di tutte le età dimostra però, ha risposto la compagna Mfpr, che non sempre la borghesia al potere, oggi rappresentata dal reazionario governo Meloni, riesce a dividere e ad isolare e questo ci deve dare incoraggiamento e fare allargare la visuale a tutti.

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