Femministe si scontrano con la polizia fuori dal Palazzo Nazionale per la morte di Victoria Salazar, immigrata salvadoregna prima stuprata insieme a sua figlia dall'ex compagno, poi arrestata senza motivo, torturata, inchiodata a terra e, infine, soffocata a morte dalla polizia mentre era sotto custodia.
Una tripla violenza quella che ha ucciso Victoria, 36 anni, originaria del Salvador, ma residente in Messico da due anni con un visto umanitario in quanto rifugiata. Dopo aver denunciato il suo compagno per violenza e maltrattamenti verso di lei e le sue figlie è morta sabato 27 marzo a Tulum, nello Yucatan, assassinata dalla polizia razzista come accaduto con George Floyd: le hanno spezzato il collo.
Un infame bottegaio aveva chiamato la polizia locale denunciando la donna per ubriachezza molesta e disturbo della quiete pubblica. Gli sbirri, tra cui una donna, l'hanno bloccata e immobilizzata sull'asfalto premendole con forza sul collo. Una scena ripresa da un passante in un video poi condiviso sui social e diventato la prova di un'inchiesta aperta successivamente sulla morte della donna. Tante le proteste nate nello Stato messicano, dove a novembre la polizia aveva usato munizioni vere per disperdere una manifestazione contro le violenze sulle donne.
"Hanno preso mia figlia, l’hanno torturata. Si sentono le sue urla – le parole di Rosibel Emérita Arriaza, la mamma di Victoria – le hanno tirato il collo e rotto le vertebre. Nessun essere umano merita di morire così. So che non riavrò mia figlia, so che mi resteranno solo i ricordi. Chiedo solo giustizia nei confronti di quelle quattro persone, che affrontino le conseguenze della legge". La donna ha appreso della morte della figlia dalla stampa. Intanto la polizia ha diffuso un identikit della figlia affinché qualcuno possa fornire informazioni utili al suo ritrovamento.
Nelle indagini aperte dopo il suo decesso, gli inquirenti hanno scoperto che la 36enne, madre di due ragazzine di 15 e 16 anni, aveva denunciato il suo compagno per violenza. Abusi che avrebbe subito anche una delle due figlie, tanto che la donna si era allontanata da casa nelle scorse settimane cercando rifugio in un ostello per scappare dal compagno violento.
"Victoria lo ha denunciato settimane fa e ha portato sua figlia in un ostello per proteggerla dall'aggressore. Sfortunatamente nessuno avevo agito finora – scrive il presidente salvadoregno in un lungo post Facebook – inoltre la figlia maggiore di Victoria non è stata localizzata. La principale ipotesi è che sia fuggita dall'aggressore di sua sorella (che probabilmente avrebbe anche abusato di lei). E non sappiamo ancora se sia stata informata dell'omicidio di sua madre". Una vicenda quella degli abusi confermata dal governatore dello Stato di Quintana Roo, Carlos Joaquin, che ha fatto sapere che il compagno di Victoria è stato intanto arrestato.
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