Nella giornata di mobilitazione di ieri, una ragazza, Giovanna, è rimasta gravemente ferita da un candelotto che l’ha colpita in faccia, causandole varie fratture al volto e una doppia emorragia cerebrale. Non è la prima volta che si verifica un episodio di questa gravità in val di Susa, dove le truppe di occupazione da tanti anni utilizzano la pratica di sparare lacrimogeni ad altezza uomo. Non è stato un incidente quello che è successo ieri; è un attacco, come più volte sarebbe potuto succedere in questi giorni, dato che la polizia è dalla notte dello sgombero che prova ad allontanare chi difende questa terra con questo tipo di pratica.
A Giovanna va tutta la nostra solidarietà, e da oggi anche per lei la risposta sarà non arrendersi e continuare la nostra lotta!
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