07/04/21

Il processo per stupro a Torino - che aveva assolto lo stupratore - si deve rifare - Ma questa volta la mobilitazione delle donne deve impedire un'altra violenza di Stato contro le donne

Dire "Basta", "NO" non basta - Lo stupro è giudicato non vedendolo dalla parte della donna, ma dalla parte dell'uomo. Questa è altrettanto violenza

Prima assolto perchè la donna "non urlò"

Era stata un'assoluzione clamorosa quella di Massimo Raccuia, soccorritore ed istruttore del 118: l'accusa era quella di aver violentato una collega, in una piccola stanza dell'ospedale Gradenigo di Torino utilizzata dai volontari nelle pause di riposo. In primo grado la donna non era stata giudicata attendibile, perché secondo i giudici "aveva detto basta, ma non aveva urlato", non aveva "tradito emotività". 
In appello lo stupratore era stato di nuovo assolto perchè... la querela era arrivata tardi.

Ma ora il processo d'appello è da rifare, la querela non è stata ritenuta necessaria e quindi il reato è stato giudicato, in questo caso, procedibile d'ufficio. Il fascicolo è tornato a Torino dove sarà assegnato ai giudici di secondo grado di un'altra sezione rispetto a quelli che si erano già espressi. La violenza sessuale sarebbe avvenuta nel 2011. Raccuia era in realtà accusato di aver compiuto atti sessuali anche su un'altra giovane collega, una ragazza di soli 19 anni.

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