UN’ALTRA
DONNA UCCISA IN AMBITO FAMILIARE
Tre
giorni fa, a Roma, una donna di 46 anni è stata uccisa a coltellate
e poi decapitata, dal figlio ventenne, dopo una lite.
Questo
ulteriore femminicidio/matricidio segue quello del 19 marzo scorso,
avvenuto nel brindisino, dove un 23enne ha accoltellato a morte la
propria madre,51 anni, in seguito ad un litigio per futili motivi.
E’
indubbio che l’essere costretti a stare in casa, agli “arresti”
domiciliari, pena multe e denunce penali, non può che esacerbare gli
animi e scatenare maggiormente la violenza domestica contro le donne,
soprattutto in quelle famiglie dove ci sono uomini e figli violenti,
che poi tentano di uccidere la propria moglie (come accaduto di
recente a Taranto, dove un uomo ha tentato di uccidere la consorte,
ma beffa delle beffe, è stato messo agli arresti domiciliari anziché
essere arrestato), o arrivano finanche ad uccidere la propria madre,
come i due casi sopra descritti.
Questa
è una ragione in più perché le donne dicano a gran voce :
”IO
NON CI STO!”,
altro che “io resto a casa”.
IO
NON CI STO A CONTINUARE AD ESSERE IL CONTENITORE DI TUTTE LE
FRUSTRAZIONI FAMILIARI E SOCIALI, GRAZIE AD UN SISTEMA MODERNO
FASCISTA,MASCHILISTA E MISOGINO, COME QUELLO CAPITALISTICO, CHE
SCARICA PRINCIPALMENTE SULLE DONNE I SUOI GLI EFFETTI PIU’ NEFASTI
E TUTTA LA SUA BARBARIE!
IO
NON CI STO, SOPRATTUTTO IN QUESTO FRANGENTE, A RIUNCHIUDERMI IN CASA
PER SUBIRE VIOLENZA SU VIOLENZA, O A FARMI MASSACRARE!
IO
NON CI STO A SGOBBARE MAGGIORMENTE, DALLA MATTINA ALLA SERA, PERCHE’
MARITO, FIGLI, GENITORI E SUOCERI DEVONO STARE SEMPRE IN CASA!
M.S.
-SLAI COBAS sc ed MFPR 25.03.2020
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