04/03/20

CALMA... USB-CUB-UNICOBAS IN CORSA AD ACCETTARE IL DIVIETO DI SCIOPERO DELLE DONNE DELLA COMMISSIONE GARANZIA SCIOPERO

Alcuni di questi sindacati di base hanno comunicato la revoca dello sciopero solo qualche ora dopo la nota del 28/3 della CGS... quasi non aspettassero altro...
Non hanno fatto neanche un tentativo - come invece tuttora stanno facendo Slai cobas per il sindacato di classe e Usi (di cui sotto riportiamo in altro post dei passi della contestazione del divieto) - per respingere questo indicazione/divieto illegittimo che attacca il diritto di sciopero.

Ci si para dietro la difesa delle "lavoratrici e lavoratori dalle già minacciate sanzioni", ma in realtà ci si para solo sè stessi (perchè è all'OS che arrivano le sanzioni eventualmente).

In questo modo si permette alla CGS, al governo, ai Ministeri di usare, iper amplificando, una seria emergenza sanitaria (per cui il governo sta facendo molto poco, anche verso le lavoratrici e lavoratori, in particolare quelli attualmente ipersfruttati della sanità) per creare "terrorismo", un pericoloso precedente di attacco al diritto di sciopero e alla condizione delle donne - che anche quest'anno muoiono più di femminicidi, sfruttamento e infortuni sul lavoro, di stress e malattie per tutto il lavoro domestico, di cura scaricato sempre più su di loro che di coronavirus.

L'Usb e gli altri sindacati di base non contrastano e lasciano bellamente andare avanti questa scellerata operazione del governo di sfruttare un grave problema sanitario (creato dallo stesso sistema capitalista/imperialista) per imporre ipercontrolli, uso/abuso delle forze dell'ordine, desertificare le città, per dire: "tutti in casa" (proprio quello che le donne non vogliono, perchè significa oppressione, fatica, dipendenza e a volte morte), ecc; una situazione che rischia di peggiorare anche in futuro la nostra condizione e quella in generale delle masse popolari.

Occorreva e occorre una disobbedienza civile! Se non fanno questo i sindacati di base a fronte di aperte violazioni dei diritti sindacali e di sciopero, si comportano come i sindacati confederali che piegandosi alle "ragioni del sistema" sono diventati loro parte del "sistema". 

Anche Nonunadimeno nazionale, si è subito adeguata al divieto di sciopero. Non ha voluto rappresentare la necessaria alterità del movimento delle donne che rompe i divieti. Le piazze e lo "sciopero" del lavoro riproduttivo non possono chiaramente sostituire la sfida, la rottura, l'impatto che ha lo sciopero sui posti di lavoro. può bastare al femminismo piccolo borghese, ma non al movimento delle donne proletarie che sono la maggioranza.

I COMUNICATI 

L’Unione Sindacale di Base ha revocato lo sciopero generale nazionale indetto per lunedì 9 marzo, in occasione della giornata mondiale delle donne. La decisione - che fa seguito all’indicazione immediata in cui il 28 febbraio la Commissione di garanzia segnalava presunte violazioni delle regole in numerosi settori lavorativi - è stata presa da USB unicamente allo scopo di preservare lavoratrici e lavoratori dalle già minacciate sanzioni. USB denuncia il clima di irreggimentazione in atto nel Paese, cui la Commissione di garanzia si è adeguata con il pretesto dell’emergenza coronavirus, e ritiene ormai indispensabile un intervento legislativo per ripristinare il diritto di sciopero in Italia.

Pierpaolo Leonardi p.Confederazione USB

NONUNADIMENO - VIETATO LO SCIOPERO DEL 9 MARZO PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS!
La Commissione di Garanzia vieta lo sciopero femminista del 9 marzo. L’8 e il 9 marzo lo strumento dello sciopero ci viene sottratto ma, nonostante l’impossibilità di astensione dal lavoro salariato, non rinunceremo affatto a occupare le strade e le piazze in tutte le forme che saranno possibili, in comunicazione transnazionale con ogni lotta femminista, con tutta la fantasia e la moltiplicazione di pratiche e linguaggi di cui siamo capaci

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