21/10/21

“Zitte e buone”: La Questura di Roma vieta le manifestazioni alle lavoratrici Alitalia.

Il governo usa le azioni dei fascisti/novax per una stretta repressiva indiscriminata contro cortei e manifestazioni. Invece di colpire seriamente i fascisti novax e rompere con i loro referenti politici Salvini/Meloni, colpisce le manifestazioni legittime e necessarie delle lavoratrici. Proprio il questore di Roma, che il 9 ottobre si è reso responsabile dell’assalto fascista a una sede sindacale, si permette ora di sospendere il diritto a manifestare, costituzionalmente garantito, alle lavoratrici Alitalia.

Da stralci di una denuncia dell'USB e del Centro Iniziativa Giuridica Abd El Salam:

La settimana passata è stata convocata a piazza SS. Apostoli per mercoledì 20 ottobre, una manifestazione statica promossa dalle lavoratrici Alitalia, regolarmente comunicata alle autorità competenti.

Una “informale” telefonata della Questura di Roma, ricevuta dalla sede nazionale della Confederazione USB, ha comunicato verbalmente il divieto di svolgere la manifestazione, senza spiegarne le ragioni, senza spiegarne i motivi, i fondamenti giuridici, senza indicare la fonte da cui è partito il divieto se non con un generico riferimento al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

È stato inoltre dichiarato il diniego a mettere per iscritto il divieto.

La mancanza di forma scritta impedisce di fatto ogni reazione che si inscriva nei fondamenti dello Stato di diritto e proietta questo divieto nella categoria, di matrice autoritaria, degli ordini indiscutibili.

Ma noi abbiamo da sempre il vizio di porre delle domande, anche quelle più scomode. Chi ha deciso che non si può più manifestare? Il divieto riguarda tutti, qualsiasi soggetto promotore di una manifestazione? Riguarda qualsiasi tema? Attiene a qualsiasi piazza? È un divieto permanente? Ed è definitivo pure il diniego a fornire motivazioni? Di indicare le fonti normative e le autorità preposte che hanno stabilito questa arbitraria sospensione delle garanzie costituzionali?

Quanto sta accadendo è di una gravità senza precedenti. USB e Centro Iniziativa Giuridica (Ce.In. G.) non staranno né zitti né buoni. Rivendichiamo “il diritto di riunirsi pacificamente”, chiederemo che ci vengano indicati “i comprovati motivi di sicurezza e si incolumità pubblica”, debitamente specificati per le due manifestazioni. Rivendichiamo il diritto di parola, di pensiero. E di dissentire. Appunto, né zitti, né buoni.


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