Sono sedici le donne che, secondo il gruppo pro choice Agrupación Ciudadana sono attualmente detenute a El Salvador per aver interrotto una gravidanza. Nel Paese l'aborto è illegale e punito come omicidio volontario, ma negli anni decine di donne sono state imprigionate anche quando hanno affermato di aver subito aborti spontanei o partorito dei bambini nati morti. "Mentre era in lutto per la straziante perdita della sua gravidanza, Sara avrebbe dovuto essere con la sua famiglia", ha detto a Reuters l'attivista femminista Morena Herrera parlando di Sara Rogel che a giugno è stata finalmente rilasciata, "Invece è stata ingiustamente imprigionata per nove anni".
Oltre a El
Salvador, l'aborto è vietato anche in Honduras, Nicaragua, Repubblica
Dominicana e Haiti, ma in generale la maggior parte dei Paesi dell'America
Latina lo consente solo per motivi medici o in caso di stupro. Qualcosa, però,
si sta muovendo soprattutto grazie al costante impegno delle donne e delle
organizzazioni femministe che si trovano a lottare contro governi conservatori
e società di stampo fortemente cattolico. L'anno scorso abbiamo assistito alla
vittoria delle donne argentine che, nonostante la forte opposizione della
Chiesa, sono riuscite a far approvare un disegno di legge che legalizza
l’interruzione volontaria di gravidanza e qualche segnale positivo viene anche
dal Messico e dal Cile.
In Messico
l’aborto durante le prime 12 settimane di gravidanza è stato depenalizzato in
solo quattro dei 32 Stati del Paese ma all’inizio di settembre,
In ogni caso,
proprio perché si sta forse aprendo qualche spiraglio, non è il momento di
smettere di lottare. E infatti in tutti questi Paesi ci sono state
manifestazioni, cortei e, in certi casi, anche scontri con la polizia. I
cartelli portati dalle attiviste dicono tutti le stesse cose: "Uno Stato
che non prevede l'aborto è uno stato femminicida", "Vogliamo decidere
del nostro corpo", "Decidere è un mio diritto", "Mai più
aborti clandestini". È un urlo di migliaia di voci che si fondono in
un'unica richiesta e stavolta è davvero impossibile far finta di non sentirlo.
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