Come schifosa e immorale è l'esultanza da stadio da parte dei parlamentari contrari al ddl Zan a seguito dell'approvazione della «tagliola» proposta da Lega e Fratelli d'Italia e immortalata ieri pomeriggio al Senato.
Ecco come se la ridono e applaudono i rappresentanti di questa repubblica borghese omofoba, razzista e misogina, che da ieri ufficialmente si è accodata alle scelte della peggiore destra populista, dopo Ungheria e Polonia:
Non solo Italia Viva, ma anche frazioni del PD e M5S hanno contribuito a far naufragare la legge Zan, cosi come adesso chiedono di non disturbare il manovratore Draghi sulle scelte economiche e la manovra finanziaria.
In tutti questi mesi è stata fatta una lotta sporca, aperta e sotterranea, per bloccare il Ddl o rinviarlo sine die per modifiche sostanziali che di fatto stravolgono o annullano proprio gli articoli discriminanti del testo in difesa dei diritti delle persone, delle lgbtq+, dei principi democratici, in un sistema sia pur borghese, coerenti con le norme costituzionali.
Come abbiamo scritto all'inizio della battaglia parlamentare: "Questa lotta di bassa intensità è stata aperta dal Vaticano, per reimporre la propria pesante "autorità" politica, "morale", ricattatoria sullo Stato italiano; poi - ma non è una novità - ammorbidita, ma sempre incombente; una lotta che va oltre la questione concreta, e che risponde ad una lotta interna, spinta dalle aree integraliste.
Questa lotta è stata immediatamente seguita e rafforzata da Salvini/Lega e centro destra che da un lato la sta sfruttando - come si dice: "giunta a fagiolo" - per tornare a pesare fortemente (vista la concorrenza della Meloni/FdI) nel gioco politico, mass mediatico, in funzione sempre di una lunga campagna elettorale, dall'altro per riproporre il fascio-populismo e le concezioni di attacco ad ogni minimo diritto democratico, in legame con la fronda europea degli Orban.
E' stata, quindi, presa subito in mano da Renzi/Iv, come buona occasione di autopropaganda, di autocandidatura come "elemento di mediazione", che per Renzi significa rafforzare il centro destra, togliere terreno al Pd.
Ma in questa situazione, la parte più ipocrita, la sta facendo Draghi e il PD dell'inutile "moderno democristiano" Letta (che proprio in questi giorni prima del voto in Senato aveva aperto una trattativa con il centrodestra, sconfessando le sue precedenti dichiarazioni, diventando il "responsabile morale" dei voti dei Senatori PD a favore dellaproposta Lega/FdI - ndr) .
Draghi, a parte l'affermazione che lo Stato italiano è laico, per respingere le interferenze del Vaticano, dopo se n'è lavato le mani, affermando che è un problema del parlamento e che quindi è lì che si risolve la questione. Della serie: fatta uscire dalla porta l'azione di blocco del Ddl rientra dalla finestra...
E dalla finestra del parlamento non solo, come stiamo vendendo, rientrano in maniera trasversale le pesanti mani cattoliche, entrano i Forza Italia, entrano i fascisti, gli alleati dei fascisti e i non pochi che non seguiranno le indicazioni ufficiali del loro partito, vedi nel M5S, ma anche nel Pd (e, come volevasi dimostrare, questo è accaduto - ndr).
Draghi, nel dire "sbrigatevela voi", sa bene ed è responsabile della guerra o manovre che si faranno al Senato per impedire che passi la legge così com'è.
Se di una legge si mettono in discussione principi costituzionali (in primis l'identità di genere), non ci può essere discussione parlamentare; la stessa democrazia "borghese" ha diritto di impedirlo, di metterci la "fiducia". Non farlo in questa situazione è praticare il contrario di ciò che Draghi prima ha detto sull'interferenza del Vaticano.
Il PD, con Letta, da parte sua dice che l'unica garanzia è "andare in Parlamento e ognuno dirà la sua"; su questo "ognuno dirà la sua" ci può giurare... ma così se salva la sua coscienza "cattolica-democristiana" non salva certo il Ddl Zan; fermo restando che nel suo partito vi è chi dice, più sinceramente, "andiamo a vedere le proposte concrete che fa il centrodestra per trovare la mediazione" (il capogruppo del Pd in commissione giustizia). E ora cerca voti, 17 voti.
Questa guerra sporca è evidente che non è affatto una questione solo delle persone lgbtq+, è un attacco che interessa tutte e tutti, è parte del cammino verso il moderno fascismo che va apertamente contrastato, lottando contro Salvini, la destra e i suoi alleati, ma anche lottando contro il governo che "scappa" e lascia campo libero ai fascisti.
Questo oggi - dicevamo - è l'aspetto discriminante, e siamo perchè il Ddl Zan passi e senza alcuna modifica; poi faremo noi le "pulci" vedendo ciò che realmente serve e ciò che non serve o è ambiguo, nella battaglia per diritti democratici e contrastare gli attacchi del fascio-populismo.
E' altrettanto chiaro che questa lotta non c'entra nulla con appoggi e deleghe ad esponenti e pezzi di partito del parlamento (tirato in ballo, raramente, quando ci si vuole lavare le mani e affossato, in generale, quando padroni, partiti, governo al loro servizio vogliono far passare/imporre gli interessi della classe dominante); ma è una lotta che deve vedere scendere in campo, schierarsi i movimenti di lotta, sociali, femministi, sindacali di classe".
La comunità lgbtqi+ scende in piazza
Da Napoli a Roma, a Milano, a Varese, Cuneo, Torino ecc. non si fa attendere la risposta della comunità lgbtqi+: “Offendono le immagini di ieri in Senato, vedere l’aula plaudire e gioire per aver fatto a pezzi una legge contro l’odio, l’intolleranza, l’insopportabile discriminazione omotransfobica, una norma che aspettiamo da 30 anni, in mostruoso ritardo rispetto alle lancette della storia. Serve una risposta forte, quella di una comunità di persone libere che ha il diritto di prendersi la felicità e di far valere la propria voce”.
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