Sulla questione green pass
posizione dei padroni e del governo
e posizione di classe delle lavoratrici Slai cobas
I padroni e il governo - che durante la fase alta della pandemia hanno messo a rischio la vita di tante lavoratrici, nelle fabbriche che hanno continuato a produrre, nella sanità, ecc. - vogliono il green pass per produrre a pieno
ritmo, rifarsi subito dei profitti ridotti nel lockdown, per non avere
problemi di fermate per contagi. Le aziende, i settori pubblici se ne fregano altamente della nostra salute; durante il lockdown non ci hanno dato neanche le mascherine necessarie... Non è certo, quindi, per la difesa della nostra salute che
vogliono il green pass - mai come in questo periodo, per i profitti maledetti e subito, per tagliare i costi della sicurezza, stanno riprendendo
infortuni sul lavoro che hanno ucciso troppe operaie, da Luana a Laila, a Tiziana, ecc.!
Da parte del governo il green pass è una misura
per correre ai ripari ipocritamente, e che soprattutto scarica la
responsabilità/la scelta sulle singole persone, invece di assumersi la
responsabilità e l'onere di una vaccinazione obbligatoria, come fu nei
decenni passati per la vaccinazione per la poliomelite, o ancora prima
per il vaiolo, o per altri vaccini, ecc.
Da parte del governo il
green pass è soprattutto per tornare alla "normalità"; ma è una loro
"normalità" che per noi lavoratrici è fatta di miseria,
condizioni di vita, di salute sempre peggiori, oppressione, discriminazioni per e sul lavoro.
Il governo Draghi non
vuole fare la vaccinazione obbligatoria, sia per un problema
di fondi da investire, sia soprattutto per la tenuta del governo, per
continuare a tenere insieme destra e falsa sinistra. Quindi fa
conciliazione con Salvini-Meloni sull'applicazione del green pass; così
di fatto favorisce la protesta fascista NOVAX, con la polizia che lascia
campo libero allo squadrismo fascista - come è stato sabato a Roma con
l'attacco squadrista alla sede CGIL, un attacco che in realtà è
antisindacale, antioperaio e antipopolare.
DETTO QUESTO DICIAMO CHIARAMENTE ALLE LAVORATRICI:
Noi, lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe, siamo per l'obbligo verso tutti della vaccinazione.
Siamo
contro le posizioni e chi rifiuta di vaccinarsi (a parte i casi di
impossibilità sanitaria certificati) mettendo a rischio la salute delle altre lavoratrici. In una pandemia come questa, che non è affatto finita,
non ci può essere “libertà di scelta individuale”, ma c'è una
responsabilità collettiva. La difesa del 'proprio io' è menefreghismo della condizione e della necessaria, unitaria, battaglia di classe.
Ci
rivolgiamo alle lavoratrici che non vogliono vaccinarsi a farlo, non per
l'azienda o per il governo, ma per tutti le loro compagne e compagni di lavoro.
15.10.21
Lavoratrici SLAI COBAS per il sindacato di classe
Nessun commento:
Posta un commento