15/10/21

Sulla questione green pass - vaccinazione - Portare, diffondere nei luoghi di lavoro questo volantino

 Sulla questione green pass
posizione dei padroni e del governo 

e posizione di classe delle lavoratrici Slai cobas

I padroni e il governo - che durante la fase alta della pandemia hanno messo a rischio la vita di tante lavoratrici, nelle fabbriche che hanno continuato a produrre, nella sanità, ecc. - vogliono il green pass per produrre a pieno ritmo, rifarsi subito dei profitti ridotti nel lockdown, per non avere problemi di fermate per contagi. Le aziende, i settori pubblici se ne fregano altamente della nostra salute; durante il lockdown non ci hanno dato neanche le mascherine necessarie... Non è certo, quindi, per la difesa della nostra salute che vogliono il green pass - mai come in questo periodo, per i profitti maledetti e subito, per tagliare i costi della sicurezza, stanno riprendendo infortuni sul lavoro che hanno ucciso troppe operaie, da Luana a Laila, a Tiziana, ecc.!
Da parte del governo il green pass è una misura per correre ai ripari ipocritamente, e che soprattutto scarica la responsabilità/la scelta sulle singole persone, invece di assumersi la responsabilità e l'onere di una vaccinazione obbligatoria, come fu nei decenni passati per la vaccinazione per la poliomelite, o ancora prima per il vaiolo, o per altri vaccini, ecc.
Da parte del governo il green pass è soprattutto per tornare alla "normalità"; ma è una loro "normalità" che per noi lavoratrici è fatta di miseria, condizioni di vita, di salute sempre peggiori, oppressione, discriminazioni per e sul lavoro.
Il governo Draghi non vuole fare la vaccinazione obbligatoria, sia per un problema di fondi da investire, sia soprattutto per la tenuta del governo, per continuare a tenere insieme destra e falsa sinistra. Quindi fa conciliazione con Salvini-Meloni sull'applicazione del green pass; così di fatto favorisce la protesta fascista NOVAX, con la polizia che lascia campo libero allo squadrismo fascista - come è stato sabato a Roma con l'attacco squadrista alla sede CGIL, un attacco che in realtà è antisindacale, antioperaio e antipopolare.

DETTO QUESTO DICIAMO CHIARAMENTE ALLE LAVORATRICI:

Noi, lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe, siamo per l'obbligo verso tutti della vaccinazione.
Siamo contro le posizioni e chi rifiuta di vaccinarsi (a parte i casi di impossibilità sanitaria certificati) mettendo a rischio la salute delle altre lavoratrici. In una pandemia come questa, che non è affatto finita, non ci può essere “libertà di scelta individuale”, ma c'è una responsabilità collettiva. La difesa del 'proprio io' è menefreghismo della condizione e della necessaria, unitaria, battaglia di classe.

Devono essere per prime le operaie, le lavoratrici combattive a convincere tutte, a fare appello anche su questo fronte ad una coscienza di classe. 

Ci rivolgiamo alle lavoratrici che non vogliono vaccinarsi a farlo, non per l'azienda o per il governo, ma per tutti le loro compagne e compagni di lavoro.
15.10.21

Lavoratrici SLAI COBAS per il sindacato di classe

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