31/10/21

Contro G20 - A Roma: dalle operaie della Gkn alle lavoratrici dell'Alitalia...



Da interviste fatte dal MFPR nelle manifestazioni precedenti:


Carlotta del Coordinamento donne Gkn spiega come è nato il coordinamento: all'interno della lotta degli operai Gkn noi donne, lavoratrici, compagne, amiche, mogli ecc. degli operai licenziati ci siamo organizzate in coordinamento per avere un ruolo attivo, sia all'interno della lotta dei lavoratori Gkn, sia a livello nazionale, perché questa lotta ha assunto un aspetto nazionale.

La donna all'interno della società è una donna lavoratrice, è una donna che in questo caso è toccata da un aspetto ancora più gravoso. Perché mentre il marito è in presidio 24 ore su 24 in azienda, noi donne, le mogli, le sorelle, le compagne, le amiche siamo in presidio anche noi, ma si occupiamo anche di portare avanti il lavoro, la famiglia. E portiamo avanti anche la lotta a fianco dei lavoratori, insieme a loro, facendo parte di questo cambiamento.

Come donne e lavoratrici siamo arrabbiate come le bestie per quello che stanno facendo, però sempre grintose, con il sorriso sulle labbra, non ci siamo mai fatte spaventare, non abbiamo paura.

Marta, assistente di volo Alitalia - Dopo tanto tempo si è cercato di nazionalizzare Alitalia, ma per fare un'operazione di svendita. Su 10500 lavoratrici e lavoratori, 7000 rimarranno in cassa integrazione. E questo è un progetto portato al suo compimento per liquidare quella che era la compagnia di bandiera, sebbene anche passata attraverso due fasi di privatizzazione, e aprire il mercato italiano alle low cost straniere, a interessi di altri paesi. E praticamente ci rimarranno il sostegno al reddito e la mancanza di lavoro, mentre questo era un asset strategico industriale da sviluppare, che poteva portare occupazione, lavoro. Tutte queste persone insistono nel territorio del Lazio e non bisogna dimenticare l'indotto, perché questa operazione è stata fatta senza applicare alcuna clausola sociale, ed escludendo delle lavoratrici e dei lavoratori in base a norme reinventate che non tengono conto dell’articolo 2112, di cessione di rami d'azienda in continuità. Per questo tutti i lavoratori che verranno riassunti da Alitalia in Ita non avranno diritti acquisiti, non avranno la loro anzianità e cominceranno da zero. Quindi con questa operazione il governo Draghi fa cadere quelle che sono le tutele sociali fissate dalle norme in Italia in Europa.

Noi temiamo, anzi, sappiamo, che questo è un esperimento sociale per applicare lo stesso metodo a tutti i lavoratori e le lavoratrici e al mondo del lavoro. Non per niente si è iniziato col togliere il blocco dei licenziamenti e adesso vediamo i risultati.

Le tutele applicabili per legge esistono perché ci sono i lavoratori più fragili. Alitalia era un'azienda prevalentemente al femminile e per una donna perdere il lavoro, oppure dover conciliare lavoro e cura dei figli, dei propri familiari, magari disabili, è ancora più difficile.

Le condizioni di lavoro sono importanti, e ancora più importante è averlo il lavoro! Non sono state applicate le tutele sociali, ad esempio chi assiste un familiare con 104, chi ha figli con 104, in genere sono le donne, quindi questo pesa di più. Sono le donne che in mancanza di un welfare sostituiscono quello che lo Stato dovrebbe fare! Se la situazione lavorativa diventa complicata oppure non c'è, tutto il peso di questo ricade sulle donne!

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