Lunedì scorso centinaia di lavoratrici Alitalia si sono ritrovate sotto la sede di Ita, a Roma, per manifestare contro i licenziamenti e la cessione della società.
"Noi siamo Alitalia", è stato il coro unanime delle dipendenti che, tra qualche giorno, saranno senza contratto. Sulle note di "Another brick in the wall" dei Pink Floyd, le manifestanti hanno dato vita ad un flash mob al quale hanno partecipato anche tanti bambini. "Lavoro, lavoro", il coro unanime rivolto verso la sede della nuova compagnia. "Le modalità di scelta del personale, attuate dietro il paravento della discontinuità richiesta dalla Ue - spiegano le organizzatrici della manifestazione -, sono indegne di un Paese civile e sono diretta responsabilità del management di Ita. Ricadono sulle famiglie, su minori e anziani, su categorie fragili che usufruiscono dei benefici della legge 104 e penalizzano ancora di più lavoratrici e lavoratori. Ancora, nonostante decenni di denunce, si evidenziano discriminazioni di orientamento sindacale e, più in generale, di chi si oppone con la critica ai processi di alienazione di beni strategici e pubblici.
Si aggiungono a questo, le riflessioni sull'imposizione a tutto il personale front line come noi siamo, di modelli spersonalizzanti e soprattutto ad esplicito richiamo sessuale. Tutta questa umiliazione deve finire"
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