(dal MFPR) - Questa
mattina al tribunale di Taranto si è tenuta l'udienza preliminare
contro una esponente del Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario, Calderazzi Margherita, e il padre di Carmela Cirella –
la
ragazzina di 13 anni, stuprata e suicidata nel 2007. Il processo è stato
subito rinviato al 10
giugno.
Ma l'avvocato, difensore all'epoca di uno degli imputati per stupro e autore della
denuncia-querela che ha dato vita a questo processo, si è anche costituito
“parte civile”.
SI PROCESSA
CHI LOTTA CONTRO GLI STUPRI E LE UCCISIONI DELLE DONNE; contro chi chiedeva
verità e giustizia per Carmela, stuprata dagli uomini e uccisa dallo Stato.
NOI CONTINUEREMO A LOTTARE CONTRO GLI STUPRI E I FEMMINICIDI, E NON SARANNO QUESTE DENUNCE A FERMARCI!
NOI CONTINUEREMO A LOTTARE CONTRO GLI STUPRI E I FEMMINICIDI, E NON SARANNO QUESTE DENUNCE A FERMARCI!
Ma quali sarebbero
i fatti denunciati che hanno dato vita a questo incredibile
processo?
Li riportiamo, perchè sono di per sè esemplari del clima che circola nei Tribunali.
Terzo. LA DENUNCIA DI QUESTO AVVOCATO AL PADRE DI CARMELA
Primo
- LA DENUNCIA FATTA DA UNO DEGLI IMPUTATI PER STUPRO il 22.6.2012
"Io
sottoscritto Carnevale Massimo... faccio presente che sussistono
gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno
svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella
partecipazione allo stesso e temo, pertanto, ripercussioni per la mia
sicurezza e incolumità... in occasione delle varie udienze si raduna
un'agguerrita folla di manifestanti che, non solo, espone cartelli
ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati, ma soprattutto
mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente costringendomi
addirittura a celare le mie vere sembianze per timore di essere
riconosciuto e quindi aggredito.
Specifico
altresì che, in occasione dell'udienza del 27.4.2012, addirittura
era stata organizzata nei pressi del Tribunale una "Marcia per
Carmela" e che i cancelli del predetto edificio erano tappezzati
di cartelli a firma del MFPR contenenti le seguenti frasi offensive e
denigratorie non solo della mia persona ma anche delle modalità con
le quali si sta amministrando la giustizia di Taranto:
"La
violenza sulle donne non fa che proseguire la discriminazione, il
doppio sfruttamento e oppressione che oggi va sempre più avanti sul
terreno delle condizioni di vita e di lavoro generali delle donne -
Carmela violentata dagli uomini e uccisa dallo Stato".
Queste
circostanze, certamente, ledono il mio diritto alla difesa, atteso
che non ho la possibilità di replica, ma, soprattutto, perchè una
così grave situazione locale potrebbe condizionare la serenità dei
giudicanti che, esposti al clamore mediatico, potrebbero essere
influenzati in negativo nella loro opera di giudizio".
Ogni
commento è superfluo. Già replicare sarebbe dargli importanza.
Ma
vogliamo solo sottolineare, come per questi "miseri uomini che
odiano le donne" sarebbe violenza nei loro confronti il solo
fatto di denunciare che le donne sono discriminate, subiscono doppio
sfruttamento e oppressione...; questi "vermi" le vogliono
oppresse e silenti.
Secondo.
LA DENUNCIA-QUERELA FATTA DALL'AVVOCATO
L'avvocato
Maurizio Besio, difensore di Carnevale imputato per stupro di
Carmela, il 16 aprile dell'anno scorso prende carta e pena e scrive:
"...
Come divenuta ormai prassi, anche la mattina del 4.4.2014 il
Tribunale di Taranto veniva presidiato da alcune donne del c.d.
"Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario... venivo
materialmente in possesso di un volantino fatto girare all'interno
del Tribunale da parte del Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario in cui oltre ad un pesante attacco alla Magistratura
tarantina rea, a dir del movimento, di "aver coperto gli
stupratori" era testualmente riportato: "IL
PRESIDIO DEL MFPR DISTURBA GLI AVVOCATI DEGLI STUPRATORI -
la manifestazione di protesta davanti al Tribunale ha indotto i
legali di uno degli imputati, Massimo Carnevale, a chiedere la
remissione del processo in altra sede per incompatibilità
ambientale". Il volantino, oltre ad apostrofare il mio cliente
con epiteti ingiuriosi, proseguiva portando fedelmente e alla lettera
il contenuto dell'istanza di remissione...
A
quel punto, stante ancora la presenza in aula del Collegio, ho
cercato di far riaprire il verbale d'udienza per permettere,
soprattutto ai magistrati di prendere contezza del contenuto di
quel volantino
che ho definito "vergognoso"...
In
aula era presente il Sig. Frassanito Alfonso (padre di Carmela -
ndr), costituita parte civile nel procedimento, il quale alle mie
esternazioni in riferimento all'intollerabilità della situazione che
puntualmente si crea in Tribunale in occasione del procedimento, ma
ancor di più per l'intollerabile divulgazione di atti processuali
provenienti dall'imputato e da me redatti, si rivolgeva al
sottoscritto con fare arrogante ed aggressivo dicendo "che avrei
dovuto vergognarmi io"...
(quindi
questo avvocato fa riferimento ad un comunicato - che lui chiama
"lettera" - in internet sull'udienza del mattino - ndr)
"...nella lettera erano contenute le seguenti frasi
altamente oltraggiose e non vere che hanno leso il mio prestigio
personale e la mia onorabilità di uomo del
seguente tenore letterale: Ad un certo punto il volantino diffuso
all'esterno del Tribunale dal MFPR ha fatto il suo ingresso nella
grigia aula del Tribunale. L'avvocato di Carnevale, Besio, lo ha
sbandierato gridando "è una vergogna" pretendendo che il
Giudice lo mettesse agli atti. Mentre il Giudice ha rispedito questa
richiesta al mittente, il padre di Carmela e il suo avvocato hanno
fortemente ribattuto dicendo all'avv. di Carnevale che si doveva
vergognare di ben altro, si doveva vergognare di ridere in aula di
una bambina che è morta anche a seguito dello stupro del suo
cliente. Il 13 giugno (giorno in cui doveva esserci la sentenza -
ndr) le donne faranno in modo di far preoccupare molto di più i tre
stupratori e i loro avvocati... ritengo gravemente offensivo e
altamente lesivo della mia personalità e totalmente gratuita la
minaccia..."
Terzo. LA DENUNCIA DI QUESTO AVVOCATO AL PADRE DI CARMELA
"...
con un post indirizzato al direttore della Gazzetta del mezzogiorno,
Frassanito (il padre di Carmela ndr) ha scritto: "leggo,
nell'odierna edizione del vostro giornale, con enorme disgusto, le
dichiarazioni rese dall'Avvocato Maurizio Besio in merito al
volantino fatto girare ieri dal Movimento Femminista... volantino nel
quale non trovo nulla su cui obiettare essendo una semplice
cronistoria di una vergogna tutta italiana".
Il
post continua: "Leggo che in questo processo nessuno degli
imputati è accusato di istigazione al suicidio, e devo ricordare al
suddetto professionista che ciò è tecnicamente vero, gli imputati
tra cui il suo assistito sono accusati di stupro infatti,
dimenticando però che tantissime delle vittime di stupro hanno messo
termine al loro calvario con un suicidio...
Capisco
che il suddetto è mosso solo ed esclusivamente da motivazioni
professionali... (ma) trovo io vergognosa la sua plateale protesta in
aula e non solo quella, le stesse cose riportate in quel volantino le
vado sbandierando anche io e da sette anni per tutta la nazione, come
mai finora non ha detto nulla?..."
"E'
evidente - continua l'Avv. Besio - come le esternazioni di Frassanito
siano altamente lesive della mia onorabilità e professionalità...".
MA
QUALE "ONORABILITA'" C'E' A DIFENDERE DEGLI STUPRATORI!
Nessun commento:
Posta un commento